“Tommaso e il fotografo cieco”: la scrittura è una prigione o la chiave per la libertà?
Nell’ultimo romanzo scritto prima della sua morte, Gesualdo Bufalino racconta la vicenda di un giornalista che ambisce ad essere uno scrittore e che, dopo la morte dell’amico, decide di esiliarsi dal mondo e di rinchiudersi in uno scantinato. Fino a quando i fantasmi del passato non tornano a tormentarlo. In un continuo vortice di colpi di scena al limite della fantascienza, tra avvenimenti che si rivelano falsi e apparenze che sembrano reali, la domanda che resta è: si può evitare il dolore della realtà esorcizzandola con la letteratura?