Tony Canto: “Moltiplicato Brasil”, non accadeva dai tempi di Endrigo
Una casa discografica di Rio de Janeiro pubblica l’album dell’artista messinese in cui duetta con grandi artisti gialloro. «In Italia non lo voleva nessuno» ricorda l’ex Arancia Sonora. «Hanno apprezzato il connubio tra Veloso e Bindi e i testi, semplici ma profondi, di Pippo “Kaballà” Rinaldi»
Moltiplicato era un disco che non voleva nessuno. «Impiazzabile, mi dicevano tutti», ricorda Tony Canto. «È stato Pippo Rinaldi a sostenermi, a infondermi coraggio, a farmi andare avanti». Pubblicato nel 2016 per una piccola etichetta che più indipendente non si può, passa in sordina. Ascoltato da pochi, snobbato da radio e mass media. Un flop. Un dolore profondo per l’artista messinese, che credeva in quelle canzoni. «Questo disco per me è un punto d’arrivo di ricerca musicale» spiegava il talent scout di Alessandro Mannarino. «Al suo interno c’è tutto ciò che desideravo da tempo: la mia chitarra, un contrabbasso, un quartetto d’archi e una percussione minimale. Ho usato il suono da “camera” per bussare alla porta del silenzio, che è la mia musica preferita».
Tony Canto ritorna al suo lavoro di autore per la Sugar e di collaboratore, arrangiatore o produttore per diversi artisti, tra cui Patrizia Laquidara, Musica Nuda e il vecchio amico Mario Venuti (del quale ha arrangiato alla sua maniera un brano del nuovo album Soyuz 10). Passano tre anni e quei brani delicati e melodiosi che mescolano Caetano Veloso e Umberto Bindi raggiungono l’orecchio di un editore brasiliano. Che resta sbalordito dal connubio fra un mondo armonico molto simile a quello brasiliano, ma con uno spiccato senso della melodia che nella terra del samba è poco accentuato. E da Rio de Janeiro giunge una telefonata al messinese con una proposta irrinunciabile: Moltiplicato – Brasil, cinque brani del disco in italiano adattati al mercato sudamericano in forma di duetto, con i testi di Pippo “Kaballà” Rinaldi metà in italiano e per l’altra tradotti in portoghese. A far coppia con Tony Canto, Mariana De Moraes, nipote di Vinicius, in Moltiplicato (il cui adattamento è affidato al settantatreenne Rolando Bastos già autore per Jobim), e Zeca Baleiro (in “Ciao Vita”), un divo in Brasile. Mentre appartengono alle nuove leve Gisele De Santis in Una breve vacanza, Saulo Duarte in Il Treno della Felicità e Mauricio Pereira in Una vita normale.
«Rivaluto la gioia di vivere, del quotidiano, dell’essere padre e marito, oltre che artista. Inseguendo la modernità si rischia di diventare vecchi»
«Entrare in Brasile con ben cinque brani e duettare con questi grandi nomi della musica brasiliana è un sogno. Il fatto che poi siano stati usati i miei arrangiamenti è un plus valore che come produttore oltre che autore e interprete mi dà conferme importanti» s’inorgoglisce Tony Canto.
Va così in porto il progetto voluto fortemente dalla Dubas Musica Brazil che il 17 maggio scorso ha pubblicato l’EP “Moltiplicato – Brasil”. «A mia memoria è un precedente storico» tiene a sottolineare l’autore di “A mare si gioca”, dolceamara poesia sull’emergenza migranti affidata all’interpretazione di Nino Frassica. «L’ultimo artista italiano a esportare in Brasile era stato Sergio Endrigo, che ancora è ricordato e venerato, ed è entrato nella loro cultura. Il mercato brasiliano è molto selettivo, è difficile entrare qui. La Dubas crede molto in questo progetto».
Al contrario dell’Italia, dove la banalità e la volgarità prevalgono sull’originalità e sulla bellezza, le canzoni di Moltiplicato – Brasil si ascoltano nelle radio di Rio de Janeiro e di San Paulo. L’album è esposto nelle vetrine dei negozi di dischi. Ne parlano tutti i siti e la stampa. E sta per essere stilato un calendario di concerti in tutto il Paese sudamericano. Forse perché al di là dell’oceano non hanno ancora perso il senso dell’estetica.
La ricerca della bellezza, la semplicità, ma nello stesso tempo la profondità dei testi di Pippo Rinaldi, hanno impressionato la casa discografica gialloro. «È la caratteristica di molti cantautori brasiliani. Veloso, Jobim, De Moraes sono artisti molto colti, ma con le radici nel popolo. La pubblicazione dell’album in Brasile è un riconoscimento internazionale anche per Pippo».
Sebbene sia ammantato da un nostalgico velo vintage di malinconia, “Moltiplicato – Brasil” è un album solare, ottimista. Un inno alla vita. «Riscopro la bellezza e della grandezza delle piccole cose», spiega. «Rivaluto la gioia di vivere, del quotidiano, dell’essere padre e marito, oltre che artista. Inseguendo la modernità si rischia di diventare vecchi».
Anche se in ritardo di tre anni, anche Tony Canto è salito a bordo del treno della felicità. “Ma che meraviglia che è la vita / che comunque vada è questa qua / ma che meraviglia l’esistenza / è proprio un treno di felicità…”.