Da “Montalbano” a “Il Gattopardo” passando per “Il Padrino”, la nostra isola è stata spesso meta privilegiata per l’ambientazione di film e telefilm di successo: quali prospettive e opportunità offrono percorsi ed itinerari legati alla settima arte?

Se siete mai stati al confine tra Scozia e Inghilterra per visitare il “castello di Hogwarts” o nelle lande desolate della “Terra di mezzo” in Nuova Zelanda, o ancora a Savoca, Modica o Pollara, sapete già cos’è il cineturismo. Ma quali reali prospettive si stagliano, in questo senso, in una terra come la nostra? E in che modo – per citare le parole del prof. Enrico Nicosia, di recente promotore di un interessante convegno sul tema all’università di Messina – è possibile trasformare una location in una destination?

UN FENOMENO DIFFICILE DA QUANTIFICARE. Una delle problematiche del cineturismo è la sua rilevazione. Comprendere se e quanti turisti si stiano recando in un luogo solo per averlo apprezzato sul grande schermo e quanti ci sarebbero andati a prescindere da quella pellicola o quel romanzo è infatti piuttosto difficile. Il caso della fortunata serie IlCommissario Montalbano, un ritratto di Sicilia spontanea partorito dalla penna di Camilleri e reso celebre dal volto di Luca Zingaretti, è in questo senso esemplare. Tra il 1999 ed il 2019 nella sola provincia iblea la presenza dei turisti è passata da 600mila unità ad un milione. Tutto merito della fiction? Impossibile dirlo. Chiaramente poi, la concomitanza di eventi come l’inserimento nei luoghi Unesco ha giocato la sua importante parte, tuttavia è innegabile il fatto che Il Commissario Montalbano, nei20 anni di apparizioni televisive, abbia contribuito in modo importante alla diffusione delle immagini di Punta Secca, Modica e di tutta quella Sicilia sud orientale non sempre valorizzata per le meraviglie che ha da offrire.

Il prof. Nicosia: «Il “Modello Montalbano” è replicabile ma è necessario creare un sistema virtuoso e snellire la burocrazia»

NON SOLO MONTALBANO. Tutto questo può e deve rappresentare un volano per l’economia dell’isola anche in prospettiva futura, un po’ come avviene a Gozo, nell’arcipelago maltese, che continua a sfruttare il flusso di turisti recatisi in quello che è stato fino ad alcuni anni fa l’Azure Window, set della prima stagione di Game of Thrones. Tornando invece alle nostre latitudini, il fenomeno si ripete a Palermo con Il Gattopardo e nella provincia di Messina per Il Padrino.

RIPARTIRE DALLA SICILIA. La perla dello Ionio è oggi, nell’immaginario collettivo, il principale luogo siciliano di ritrovo peril mondo del grande schermo. Quale posto migliore per innescare un processo di promozione territoriale delle location siciliane? «Partendo da questa valorizzazione del territorio – spiega il professor Enrico Nicosia, docente di “Cineturismo e Territorio” a UniMe – si potrebbe cominciare ad attrarre nuovi investimenti e visitatori, come è avvenuto nel ragusano. Affinché ciò si concretizzi, tuttavia, è necessario creare un sistema a livello regionale, un network che possa permettere di superare le difficoltà che finora sono state registrate quando ci si interfaccia con la burocrazia e con gli attori politici. Per dialogare in tempo reale sarebbe necessario creare un’unica cabina di regia, che al momento non c’è».

LO STATO DELL’ARTE. Puglia, Veneto e Lombardia sono realtà in vantaggio sulla Sicilia per quanto riguarda il fenomeno del cineturismo, nonostante quest’ultima si sia dotata in anticipo di una legge regionale sul cinema. L’obiettivo resta quello di ripensare all’isola come luogo suggestivo in cui ritrovare una ambientazione cinematografica e riuscire così a destagionalizzare il turismo. In questo senso, la Sicilia FilmCommission gioca un ruolo chiave per far sì che il cinema possa arrivare ad investire nelle location isolane. «Da parte nostra – spiega il dirigente Alessandro Rais – stiamo promuovendo bandi e finanziamenti per incrementare le produzioni in Sicilia e affinché queste trovino qui tutto ciò che occorrre loro. Pensare di realizzare dei film con la sola prospettiva del cineturismo, tuttavia, può essere un errore. Trasformare una location in destination è possibile, ma bisogna lavorare molto, a partire dalla costruzione e decostruzione degli stereotipi da parte dei turisti».


IL CONVEGNO A MESSINA

convegno sul cineturismo
In convegno a Messina

Il convegno Cineturismo in Sicilia, realtà e prospettive, organizzato dal prof. Enrico Nicosia, si è svolto lo scorso 14 novembre presso l’Università di Messina. Hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore al Turismo della Regione Siciliana Manlio Messina, il direttore COSPECS Pietro Perconti, il delegato del Rettore UniMe Filippo Grasso, il dirigente della Sicilia Film Commission Alessandro Rais, l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella, il Segretario Generale di Taormina Arte Ninni Panzera, il direttore del Catania Film Fest Cateno Piazza, la prof.ssa Stefania Rimini (UniCT). Moderatore della prima parte è stato il direttore del Sicilian Post Giorgio Romeo, mentre la prof.ssa Caterina Barillaro (UniMe) ha coordinato i lavori del pomeriggio, i quali hanno ospitato interventi di docenti delle Univeristà di Messina, Catania e Palermo. Le conclusioni sono state affidate al prof. Girolamo Cusimano (UniPA)

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