Qualcuno lo ha definito “l’uomo che sussurra alle piante”, per qualcun altro è “lo sciamano dei Sicani”. Ma lui, il girgentano Aldo Bongiovanni, si definisce un semplice erborista innamorato della natura e appassionatamente ricambiato perché proprio la natura, con il suo mondo fatato, è diventata la sua compagna di vita. Dopo aver lavorato per 40 anni in giro per l’Italia e poi in Sicilia come applicato di segreteria nelle scuole secondarie, è oggi in fondatore di una singolare azienda biologica che accoglie turisti che, da tutto il mondo, fanno tappa in questo sperduto angolo siciliano immerso nel verde dei monti Sicani per sperimentare gusti, profumi e atmosfere incantate.

Tra San Biagio Platani e Casteltermini si trova la casa di Aldo, rigorosamente senza alcuna chiave ma aperta a tutti come è nella filosofia del suo proprietario. Le stanze sono perfettamente a loro agio tra alberi e piante, tra alveari e cespugli; per nulla stupisce un ramo di un ulivo di 700 anni che continua a crescere placidamente in una camera oggi diventata una sala da massaggio. I turisti, soprattutto stranieri, ne restano estasiati. Accompagnati da guide esperienziali, esperte dei luoghi e della gente dei Sicani, giungono a casa di Aldo per assaporare la vita in armonia con il cosmo dopo aver conosciuto i pastori, gli artigiani, gli anziani abitanti di questo scorcio dell’Isola dove il tempo sembra essersi fermato. Un turismo innovativo, fatto soprattutto di “camminatori”, che guarda al passato e ricerca le radici del territorio grazie a guide d’eccezione e personaggi come Aldo.

Tra i fondatori in Italia, 36 anni fa, di una confederazione di agricoltura biologica, oggi Bongiovanni collabora anche con l’orto botanico di Palermo e l’Ateneo di Catania per salvare la biodiversità.

Chi giunge a casa sua si perde, inebriandosi, tra i profumi di oltre 400 piante coltivate nel giardino botanico più biologico della Sicilia all’interno di un bosco di 11 ettari dove rigogliosi crescono pistacchi, mandorli, ulivi e alberi di ogni sorta. «Avevo 8 anni quando un braciere mi cadde addosso – racconta – e, per le ustioni, i medici dissero che avrebbero dovuto amputarmi una gamba. Mia nonna mi portò da una vecchietta che, per due mesi, mi curò con impacchi a base di erbe fino a guarirmi. Da allora la passione per le piante non mi ha mai lasciato; quando lavoravo in Sicilia mi muovevo a piedi per raccoglierle, a volte facevo l’autostop e giravo scoprendo fiori ed erbe selvatici fino a raccoglierne 365 tipi diversi e farne uno schedario con altitudine, stagione e peculiarità. Così ho imparato a conoscerle e adesso lo insegno agli altri appassionati».

Coppie o piccoli gruppi che hanno girato il mondo, che magari vengono da grandi metropoli, e che cercano emozioni uniche. Aldo li guarda dritto negli occhi, offre loro la mano e li saluta, tutti, con un bacio sulle guance.

Tra ninfe, gnomi, spiritelli, insetti e venti, la sua scelta di vita è diventata un mestiere. Aldo produce impacchi, essenze, oli e aceti nel suo laboratorio “al paese”, a San Biagio Platani; poi cucina per i turisti, scrive favole, medita e coltiva. Le creature della natura vivono con lui e fanno sentire la loro presenza con una folata di vento che apre le finestre o fa cadere per terra qualcosa. Tra i fondatori in Italia, 36 anni fa, di una confederazione di agricoltura biologica, oggi Bongiovanni collabora anche con l’orto botanico di Palermo e l’Ateneo di Catania per salvare la biodiversità messa a rischio dall’uso di trattori, diserbanti e ruspe e svolge con queste università l’attività di recupero di piante in estinzione come alcuni tipi di origano, maggiorana e menta.

Prima i turisti del Nord Italia, poi quelli del Nord Europa e, ora, anche gli americani sono protagonisti di tour organizzati tra i boschi e curiosi di conoscere quest’uomo. Coppie o piccoli gruppi che hanno girato il mondo, che magari vengono da grandi metropoli, e che cercano emozioni uniche. Aldo li guarda dritto negli occhi, offre loro la mano e li saluta, tutti, con un bacio sulle guance. «Negli occhi tu vedi tutto – dice – capisci quanto abbia voglia di scambiare energie». Casa di Aldo, in contrada Russotti, non è infatti un posto per tutti, bisogna sentire dentro il desiderio di armonia con la natura e così entrare nelle capanne immerse nel verde, tra le sue bottiglie e i mille intingoli dentro le stanze, in una dimensione quasi fatata, dove comanda il silenzio che nessuno osa rompere osservando la meraviglia dei luoghi. Calendari di pietre in un perfetto equilibrio millimetrico che raccontano di stagioni, di venti, di angeli e luoghi.

Con lui lavorano giovani altrettanto appassionati a cui Aldo insegna tecniche e colture. «Io non ho segreti – dice l’erborista – penso che se si è all’altezza di capire una cosa allora si può fare, se non lo si è, bisogna aspettare».

Ai suoi ospiti prepara boccioni di fiori di agave sotto aceto, gustosi e utilissimi per il benessere, e li accoglie con insalate di rucola selvatica e altre piante sapientemente macinate con aglio, capperi, olio, limone e finocchietto selvatico. «Preparo tutto quello che c’è in natura a seconda delle stagioni – dice mentre decora i suoi piatti con calendula e begonia – in tavola porto insalate, bollito di cavolfiore, sparacello, finocchio dolce e cremine con salvia, origano, rosmarino. Paté di pomodori o olive con tutti gli aromi che lasciano stupiti i miei ospiti. Ho imparato le potenzialità curative delle piante, la loro capacità di depurare e aiutare il corpo che risalgono alla notte dei tempi». Con lui lavorano giovani altrettanto appassionati a cui Aldo insegna tecniche e colture, come quella dei grani antichi con cui preparare il pane. «Io non ho segreti – dice l’erborista – penso che se si è all’altezza di capire una cosa allora si può fare, se non lo si è, bisogna aspettare».

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