«È bellissimo riscoprire quanto la nostra attività piaccia a Librino. Quando proviamo all’aperto, dai palazzi di fronte aprono le finestre per poterci ascoltare. Purtroppo a causa della distanza il suono arriva piano, per questo stiamo cercando un modo per amplificare gli strumenti in maniera da offrire ai condomini delle piccole esibizioni». Così se i teatri sono chiusi, come ci racconta la violinista del Teatro Massimo Bellini e volontaria dell’associazione Musicainsieme a Librino Valentina Caiolo, la musica non si spegne continuando a unire come sempre tutti anche in tempi di Covid. Lo sanno bene i ragazzi di Musicainsieme che muniti di mascherina e strumenti s’incontrano nel pomeriggio per condividere l’amore per la musica. Proprio come prevede El Sistema venezuelano di José Antonio Abreu, cui l’associazione catanese s’ispira, volto a promuovere la pratica collettiva della musica e basato sull’accesso libero alla didattica musicale per i ragazzi di tutte le classi sociali. Un’occasione importante per tanti giovanissimi che abitano nel difficile quartiere catanese. Se le problematicità in tempi normali non mancavano, con l’attuale pandemia è diventato tutto più complesso. Questo però non ha fatto demordere docenti e giovani musicisti che con i mezzi a loro disposizione si sono organizzati per proseguire, in piena sicurezza, il loro percorso di formazione.

«La cosa più difficile della chiusura di marzo è stata accordare gli strumenti, così ho realizzato dei tutorial per le mamme. Sono diventate tanto brave che lo fanno anche adesso»

CHI FERMERÀ LA MUSICA? «Pur con mille difficoltà, siamo riusciti a non sospendere la nostra attività neanche durante il primo lockdown. I ragazzi più grandi – racconta la musicista – facevano esercitare al violino, tramite videochiamata su WhatsApp, i più piccoli. Ovviamente online lo spirito di condivisione si perde, soprattutto in un territorio come il nostro dove il contatto con i maestri, lo stimolo a suonare con gli altri e il conoscersi attraverso la musica facendo gruppo, diventa essenziale». La formazione a distanza con tutti i suoi limiti ha comunque permesso di raggiungere capillarmente quasi tutti gli allievi e anzi ha coinvolto attivamente anche le famiglie. «La cosa più difficile della chiusura di marzo è stata accordare gli strumenti. Di solito sono i maestri o i ragazzi più grandi a farlo perché i più piccoli hanno qualche difficoltà. Così, ho realizzato dei tutorial per le mamme ed è stato magnifico vederle accordare il La usando il diapason che avevano scaricato sul cellulare. Sono diventate talmente brave che lo fanno anche adesso». A oggi però le lezioni in presenza negli ampi spazi del Polo delle Arti all’interno di Masseria Moncada, inaugurato lo scorso gennaio allo scopo di rilanciare il quartiere, sono consentiti solo agli archi mentre chi suona gli strumenti a fiato fa lezione singolarmente. «Per ovvie ragioni ci siamo dovuti fermare sia con i concerti che con le prove di tutta l’orchestra e del coro. Per il momento possiamo fare lezione solo con piccoli gruppi di cinque/sei violinisti per volta». Anche perché in condizioni normali la massa orchestrale di Musicainsieme conta 100 elementi fra archi, fiati e percussioni, numeri oggi impensabili.

COLLABORAZIONI. Oltre al contributo del Rotary Club Catania, nel tempo l’associazione ha creato nuove sinergie che le hanno permesso di crescere e migliore. È quanto accaduto con l’Istituto Fontanarossa e l’Associazione Musicale Etnea, che grazie al progetto “Scuole aperte partecipate in rete”, finanziato da “Un passo avanti”, ha dato vita al Polo delle Arti. Fino a non molto tempo fa l’unico punto di ritrovo per l’associazione era la parrocchia Resurrezione del Signore, che oggi accoglie l’attività dei più piccoli. In questo senso gli ampi saloni del Polo alla Masseria Moncada hanno costituito un punto di svolta perché oltre ad essere ben arieggiati, godono anche di una grande terrazza esterna che si affaccia su una platea di grattacieli. «In un momento come questo in cui i musicisti – spiega – per poter suonare insieme devono essere distanti due metri gli uni dagli altri poter usufruire di questi spazi è stato fondamentale».

«Questi ragazzi hanno visto nella musica un’opportunità, un grande dono. Il loro è un approccio basato principalmente su passione e determinazione»

UN SONORO FUTURO. Da anni, Musicainsieme non solo avvicina bambini e giovani alla musica ma offre loro una possibilità concreta per il futuro. «Molti dei ragazzi più grandi – afferma orgogliosa – oltre ad essere i nostri nuovi maestri sono anche fra i migliori allievi del Conservatorio. È difficile che una famiglia che non è già inserita in alcuni circuiti culturali possa far avvicinare il proprio figlio a uno strumento come la viola o il violoncello. Questi ragazzi invece hanno visto nella musica un’opportunità, un grande dono quindi il loro è un approccio basato principalmente sulla passione e sulla determinazione». Sentimenti nati dal lavoro di squadra che li ha visti impegnati sui più importanti palcoscenici della città come il Teatro Massimo Bellini o il Sangiorgi suonando talvolta di fronte alle più alte cariche di Stato: «Nella nostra storia ci sono tanti concerti che oggi sembrano così lontani ma che siamo sicuri prima o poi ritorneranno a essere il nostro principale punto di forza».

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