Dai siti che aiutano a trovare lavoro come Indeed e Subito.it ai social network come LinkedIn, per molti giovani siciliani che decidono di non emigrare all’estero, il canale preferito resta il “passaparola”

Cercare un lavoro nell’era di Internet. Sembrerebbe un’impresa facile, ma spesso i click non bastano per accedere a uffici o negozi, aziende o imprese. Nonostante, infatti, il web sia ormai invaso da annunci e piattaforme su cui navigare alla ricerca di un’occupazione, raramente questi escamotage si rivelano utili per i tanti giovani che caricano curriculum e incrociano le dita in attesa di essere contattati per un colloquio.

COME (E DOVE) SI CERCA UN LAVORO. Esistono diverse strade da seguire per chi, dopo il diploma o la laurea, si trova a dover occupare il proprio tempo, seguendo il percorso costruito negli anni di studio o decidendo di cambiare rotta. Chi cerca nell’ambito del privato può affidarsi alle agenzie per il lavoro, che rappresentano un ponte tra le aziende e i possibili futuri impiegati. Per lavorare in enti pubblici è necessario, invece, sostenere i concorsi pubblici, che periodicamente vengono pubblicati su http://www.concorsi.it/. Molto consultati sono anche siti come Indeed, Impiego 24, Clik Lavoro, Iolavoro.it, Subito, Infojobs, Gazzetta del lavoro, Bakeca, Kijiji.it e Monster.

Un altro canale da sfruttare è quello ministeriale, attraverso cui i giovani possono approcciarsi al mondo del lavoro grazie al Servizio civile nazionale e al programma Garanzia giovani, che offrono l’opportunità di cominciare a guadagnare ed entrare a contatto con le realtà del territorio.

I LAVORI PIÙ RICERCATI E PIÙ RICHIESTI. Su internet sono migliaia gli annunci di lavoro che ogni giorno mettono in contatto gli utenti con le aziende. Se il futuro lavoratore sogna ovviamente una carriera che coroni il percorso universitario e spera di occuparsi di ambiti come quello universitario, medico, letterario, ingegneristico e chi più ne ha più ne metta, l’offerta non sempre corrisponde alle aspettative. Pullulano le richieste per badanti, baby sitter e animatori, promoter e addetti alla vendita, segretarie e hostess. La maggior parte delle offerte, inoltre, richiede la conoscenza dell’inglese e, se possibile, di altre lingue.

LE ESPERIENZE DEI GIOVANI SICILIANI. Claudia ha 28 anni, viene da Catania e subito dopo la laurea in Giurisprudenza ha cominciato la pratica in uno studio legale. «È il percorso più immediato anche se spesso lo si intraprende senza prima guardarsi intorno» – racconta la giovane avvocatessa, che nel frattempo ha sostenuto lo scritto per l’abilitazione. «Dopo la prima prova passano sei mesi, durante cui mi sono affacciata sul mondo del lavoro, decidendo però di mettermi nei panni di chi recluta il personale, piuttosto di chi cerca occupazione, per capire il modo migliore di presentarsi alle aziende». Claudia si è iscritta a un master in gestione delle risorse umane, un percorso formativo che reputa «bellissimo al pari dei corsi organizzati a Roma e Milano, perché mi ha dato la possibilità di confrontarmi con varie fasce d’età e diversi tipi di persone». Tra i tanti è stata scelta per uno stage presso l’agenzia per il lavoro GI Group, dove ha lavorato per 5 mesi, prima di tornare sui libri per l’esame di abilitazione, superato con successo, e partecipare al servizio civile per il 2017, in attesa di una svolta.

Diversa la storia di Maryann, 27 anni, che da Gela si è trasferita a Catania per studiare Comunicazione e subito dopo la specialistica è approdata su LinkedIn. Non so ancora usarlo bene – ammette la ragazza – anche se tengo sempre aggiornato il profilo». Oltre ad affidarsi alla piattaforma internazionale Maryann ha sfruttato anche i canali più immediati, dove ha caricato il curriculum. «Qualche mese fa mi sono trasferita a Siracusa e ho cominciato a cercare su Google “Lavoro Siracusa” seguendo le piste che spuntavano. Alla fine il lavoro l’ho trovato, ma non grazie alla tecnologia. Dopo aver letto l’annuncio di un’azienda vicino casa di un’amica ho fatto il colloquio, che fortunatamente è andato bene».

«Da quando mi sono laureata il lavoro mi ha letteralmente travolto» – racconta Giulia, 27 anni, che da Niscemi è volata prima a Catania e poi a Dublino, dove le hanno offerto un contratto a tempo indeterminato. «A Catania ho avuto diverse esperienze, a cominciare da un’agenzia di marketing per arrivare all’interno di una start up con Garanzia Giovani. «Lavorare senza essere pagati, perché solo dopo un anno ho ricevuto quello che mi spettava, non è stimolante e non ti permette di vivere bene con pochi euro al mese». Niente a che vedere con l’Estero, dove LinkedIn è molto preso in considerazione e dove grazie al fidanzato, trasferitosi qualche mese prima in avanscoperta, Giulia ha subito trovato un posto in un’azienda dove si trova benissimo. «In Italia anche se mandi curriculum a destra e a manca raramente ricevi risposta, mentre qui ti fanno sapere subito se il tuo profilo interessa o meno, evitando di farti perdere tempo, che oggi è l’aspetto più importante».

«Ho imparato – aggiunge la ragazza – che è importante capire che tipo di posizione stai cercando e se è equivalente al tuo profilo, informarsi sull’azienda e fare una cover letter come si deve, da allegare al curriculum sistemato in base al lavoro richiesto. Non è corretto e neanche utile mandare dieci o venti cv in un colpo, meglio impegnarsi per attirare l’attenzione dell’azienda e prendere informazioni telefonicamente per dimostrare di essere attivi e interessati».

Anche la ventottenne Mariarita si è trasferita da Augusta a Catania per studiare. «Tutti i modi che ho utilizzato per cercare lavoro, dai curriculum a LinkedIn, dall’ufficio di collocamento ai forum non sono serviti a niente – racconta -. Le mie esperienze lavorative sono arrivate tramite conoscenze, amici o colleghi che mi avvisavano quando c’era un posto vagante per cui valeva la pena sostenere un colloquio». Così Mariarita ha lavorato per un periodo come baby sitter e come assistente di un tenore ad Augusta, mentre oggi lavora in una ditta catanese che cercava una persona per un mese. «Ne sono trascorsi già due, segno che il lavoro svolto è stato apprezzato».

 

 

 


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