Formazione per cittadini e impiegati più consapevoli, disponibilità della Pubblica Amministrazione e cambio generazionale negli uffici affinché i nativi digitali possano accompagnare i più maturi in questo processo di digitalizzazione. Questa la “ricetta” emersa dal webinar “Enti locali e servizi online. Il cittadino protagonista e non suddito”, promosso da Confconsumatori Sicilia lo scorso lunedì 10 maggio nell’ambito del progetto regionale “Servizi pubblici a portata di click!” finanziato con i proventi delle multe fatte dall’Antitrust alle aziende che hanno violato i diritti dei consumatori.

Protagonisti dell’incontro sono stati l’avvocato Maurizio Mariani, consulente del progetto, e Antonino Nicosia, responsabile dell’area amministrativa del comune di Chiaramonte Gulfi (Rg). L’incontro, moderato dal direttore del Sicilian Post, Giorgio Romeo, ha visto anche la partecipazione dell’avvocato Samantha Nicosia. In apertura e chiusura della conferenza, gli interventi delpresidente di Confconsumatori Sicilia, Carmelo Calì.

GLI OSSIMORI DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE. «Oggi – ha spiegato Antonino Nicosia – anche le pratiche che prima si svolgevano all’anagrafe possono essere eseguite online. L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) sarà legata ai servizi anagrafici degli altri paesi dell’Unione Europea, ma perché possa funzionare davvero è necessario che sia attiva in tutti i comuni, processo ancora incompiuto».  D’altro canto, l’accelerazione del processo di digitalizzazione, nota ancora Nicosia, potrebbe inficiare il ruolo della Pubblica Amministrazione di servizio al cittadino, specialmente chi, come gli anziani, non ha dimestichezza con i nuovi strumenti digitali. «I pagamenti alle pubbliche amministrazioni – prosegue – dovranno essere effettuati tutti per via digitale, ma è impensabile che un anziano privo di un home banking si rechi in banca a effettuare un versamento anche di pochi centesimi per la richiesta di un documento (con le spese di commissione che comporta) piuttosto che allo sportello comunale». 

BUROCRATI E CONSUMATORI ALLEATI. A spostare il focus da una dimensione locale a una più macroscopica è stato invece l’avvocato Mariani. «Il passaggio dall’analogico al digitale – ha spiegato – non è una trasposizione dalla carta al file e dalla presenza fisica all’email. Perché la Pubblica Amministrazione possa dialogare con i cittadini online è necessario che il domicilio digitale sia esteso a tutti e tutti abbiano un indirizzo PEC, un’identità elettronica quale lo SPID e una carta che consenta di usufruire del sistema PagoPa». Il punto, a suo vedere, starebbe nella formazione degli impiegati e nella consapevolezza digitale dei consumatori. «I comuni – ha continuato – spendono soldi per curare le nuove piattaforme digitali, ma se il cittadino non sa usufruirne è una spesa inutile. Impiegati della Pubblica amministrazione e consumatori devono essere alleati, condividere l’alfabetizzazione digitale e l’accesso alla banda larga».

FORMAZIONE E INFORMAZIONE. A trarre le conclusioni dell’incontro è stato il presidente di Confconsumatori Sicilia, avv. Carmelo Calì, il quale ha ricordato come il diritto all’informazione sia talvolta il primo a essere negato ai cittadini. «La fase di transizione che stiamo vivendo  richiede competenze digitali tanto agli utenti quanto agli addetti alla Pubblica Amministrazione.  Formare il cittadino – ha concluso – è l’unico modo per renderlo un soggetto attivo e non suddito della burocrazia, per evitare che la richiesta di un documento sembri più un favore che un diritto».

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