Dai polverosi campi della periferia siciliana al glamour scintillante di Dubai. Ne ha fatta di strada Daniele Indelicato, agrigentino classe ʼ85, da quei primi calci al pallone dati ereditando la passione del padre: «Era un difensore, un terzino sinistro dell’Akragas, la squadra di Agrigento in cui sono nato calcisticamente come portiere». Dalla scuola calcio iniziata all’età di dieci anni, al primo campionato nazionale con il Raffadali, passando per la Primavera nel Catania e la serie D in diverse squadre come Akragas, Favara e Licata, Daniele ha poi deciso di concludere la sua esperienza come portiere per iniziare quella di allenatore: «Ho smesso di giocare a livello agonistico quando avevo 28 anni perché non avevo più stimoli. Ma oggi posso dire che allenare mi dà molte più soddisfazioni».

ALLENATORE GIRAMONDO. Così Daniele ha lasciato la Sicilia per approdare in Irlanda, dove, oltre ai corsi di inglese e di aggiornamento per diventare allenatore, ha anche conosciuto sua moglie Roberta, «la mia prima tifosa». Da qui il percorso di studi che, qualche anno fa, gli è valso l’incarico di responsabile area portieri dell’AS Roma Academy di Dubai, dove quest’anno è ritornato per lavorare con la Dibba Al-Hisn UAE First Division League – squadra militante in una lega equivalente alla nostra serie B – accanto all’allenatore argentino Roberto Sosa, ex bomber di Udinese e Napoli conosciuto dagli appassionati come “El Pampa”. Tra briefing dello staff, allenamenti giornalieri, video-analisi delle partite e report sui giocatori, Daniele ha trovato un ambiente lavorativo particolarmente aperto al confronto: «Ti trovi immerso in una cultura diversa, in un settore che vuole crescere e in cui stanno facendo grossi investimenti. Io alleno i portieri della fascia Primavera, cioè gli under 20, e da subito ho notato la loro voglia di imparare». L’allenatore, del resto, deve farsi carico di responsabilità diverse da quelle di un giocatore: «Quando giochi – spiega – la tua attenzione è riservata alla partita. Quando alleni, invece, il tuo obbiettivo è quello di preparare un portiere con i giusti accorgimenti, che richiedono uno studio non indifferente. Se prima, infatti, quello del portiere era visto come un ruolo a sé, oggi è diventato sempre più presente e determinante anche nel costruire le azioni di attacco e difesa. C’è tanto lavoro da fare, con la soddisfazione finale di riuscire a tirare fuori le qualità del giocatore».

UN SAPERE DA TRASMETTERE. Il percorso calcistico di Daniele è iniziato per divertimento, ma oggi si sente fortunato a poter lavorare con ciò che più gli piace. Considera questa esperienza l’inizio di una strada ancora lunga e, come nello sport, anche nella vita è abituato a porsi obiettivi sempre più ambiziosi. Al lavoro di preparatore negli Emirati Arabi, Daniele ha infatti unito la recente creazione della I.B. Goalkeeper Academy ad Agrigento con l’amico Filippo Buscemi (allenatore della Primavera del Parma): «Quando finiremo la nostra stagione, vogliamo tornare in Sicilia nel periodo estivo e organizzare stage, camping, incontri con preparatori di portieri. È un progetto a cui teniamo molto per trasmettere le nostre conoscenze a chi vuole intraprendere questo genere di carriera sportiva».

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