Disagi all’aeroporto di Catania? Macché, è Slow Tourism all’italiana!
Quante volte ci siamo detti “ho bisogno di una vacanza!”, e quante volte tornando abbiamo ripetuto “mi serve una vacanza dalla vacanza!”. Troppa l’ansia di spuntare le mete dalla lista, tanti i luoghi affollati da visitare in fretta, poche le esperienze autentiche, a vantaggio di momenti standardizzati fatti di foto instagrammabili tutte uguali.
La vita moderna, si sa, è una corsa senza sosta fatta di impegni, scadenze e responsabilità. In questo vortice frenetico, ci siamo dimenticati di rallentare, di assaporare ogni istante e di concederci una meritata pausa rigenerante, abbracciando l’arte dell’esplorazione lenta ma appagante.
LA VACANZA INIZIA ALL’IMBARCO. Per fortuna ci ha pensato l’aeroporto di Catania con un incendio divampato all’interno del Terminal A. Tutto è iniziato l’altra domenica sera, quando le fiamme hanno generato una sfilata di fuoco dal piano inferiore al terminal partenze dell’aeroporto. Rogo doloso o colposo, poco importa: il panico si è scatenato tra i passeggeri e il personale dell’aeroporto fino all’atteso intervento dei vigili del fuoco, che hanno eroicamente domato le fiamme dopo oltre 5 ore. Nel frattempo l’aeroporto ha comunicato di aver sospeso i voli in partenza e in arrivo, con gravi limitazioni e dirottamenti (almeno) fino al 25 luglio.
Mentre i voli erano sospesi e i passeggeri costretti a rimanere a terra, l’Isola siciliana ha abbracciato un nuovo trend: lo “slow-tourism estremo”. Nessun bisogno di prenotare un costoso pacchetto turistico per viaggiare lentamente, l’incidente ha offerto una versione unica di questa tendenza in voga. Invece di correre da un gate all’altro, i viaggiatori hanno imparato a sperimentare la gioia di restare fermi, apprezzando il viaggio più che la destinazione. Perché, diciamocelo, il vero turista non si accontenta di una normale vacanza: vuole sentire il calore dell’avventura!
BELLA TRAPANI MA NON CI ATTERREREI (@amarezzaantifa). E mentre i telegiornali svolgevano il loro irreprensibile ruolo da “watchdog journalism” interrogando i turisti coinvolti con perspicaci “cosa ha visto?” (con la pronta risposta di un signore “ha vistu u focu, e chi ava a viriri? Fimmini a nura?” – da twitter @Agostino35), i viaggiatori sono stati dirottati verso gli aeroporti di Palermo, Trapani e Comiso con l’irripetibile occasione di scoprire la varietà culturale e paesaggistica della Sicilia.
Chi avrebbe mai pensato che un autobus navetta da Trapani a Catania potesse diventare un’attrazione turistica? Cinque ore di panorami mozzafiato offerti da questa avventura su quattro ruote hanno regalato ai viaggiatori un viaggio indimenticabile, una sorta di tour organizzato dalla natura stessa. Dopo tutto, il turismo lento permette di assaporare ogni dettaglio di un luogo, anche se non era proprio quello che avevano programmato.
Giorno dopo giorno, l’itinerario è diventato sempre più intrigante, con nuove mete pronte ad aggiungersi. Tra gli spostamenti inaspettati e le tappe extra, alcuni fortunati hanno avuto il privilegio di essere trasportati a Roma per unirsi ai fasti dell’Aeroporto di Fiumicino in un vero e proprio giro d’Italia!
FATE CON CALMA, ABBIAMO TUTTA L’ESTATE… (@MatteoCalvesi). A chi si chiede quando tornerà la normalità all’aeroporto di Catania, potremmo rispondere che in Sicilia la lentezza è uno stato d’animo, un’esperienza che abbraccia i ritardi e si gode ogni attimo, anche se trascorso in un aeroporto in fiamme. Le lunghe ore di attesa hanno creato l’opportunità perfetta per socializzare e conoscere altri viaggiatori: l’Isola è diventata un melting pot di storie e culture, gli “slow tourists” si sono moltiplicati, e c’è chi giura di abbracciare il ruolo di viaggiatore eterno, come un novello Tom Hanks in “The Terminal”.
E così, mentre il sipario cala su questa singolare commedia degli errori, lasciamo che l’eco delle risate e delle allegre disavventure risuoni nell’aria come un omaggio a Pirandello e ai grandi autori siciliani che ci insegnano a trovare l’umorismo anche nei momenti più oscuri. Quando il prossimo incendio all’aeroporto minaccerà di rallentare i vostri piani, non disperate: state solo facendo Slow Tourism all’italiana!