Finalmente a casa: il busto marmoreo di Ottaviano Augusto ritorna a Centuripe
La sua fama precede il suo nome: Gaio Giulio Cesare Augusto, meglio conosciuto come Ottaviano, fu certamente uno dei più grandi protagonisti della storia romana e a proposito delle sue imprese sono stati spesi fiumi di inchiostro. A fronte di questa sconfinata celebrità, tuttavia, c’è un aspetto poco noto della vita del Pater Patriae che lo collega direttamente alla nostra terra, ed in particolare ad un piccolo borgo della provincia ennese: Centuripe. Alla cittadina, infatti, il princeps in persona attribuì il titolo di municipium romanum per aver dimostrato un’incrollabile fedeltà in occasione della battaglia contro Sesto Pompeo nel 30 a.C. Lo stesso borgo nel quale, il prossimo 28 agosto, si consumerà idealmente un suggestivo ricongiungimento: un ritratto marmoreo di Ottaviano, riportato alla luce 83 anni fa proprio nel territorio di Centuripe, farà ritorno a casa dopo una lunga peregrinazione. Un simbolo verso cui la comunità ha sempre mostrato un grande sentimenti di appartenenza e che ha contribuito negli anni a rafforzarne l’identità.
LA COINCIDENZA E LA DELUSIONE. Testimonianza di ciò è la lunga battaglia condotta dai centuripini, sin dal suo ritrovamento nel 1938, contro il trasferimento a Siracusa del busto che l’illustre archeologo Nicola Bonacasa ha definito «il miglior ritratto di età augustea conservato in Sicilia» nella città di Siracusa. Un ritrovamento che ebbe quasi del miracoloso, se si pensa che avvenne in occasione dei lavori di rifacimento della mulattiera che permetteva l’ingresso in paese, proprio durante le celebrazioni del bimillenario augusteo. La suggestione provocata da questa incredibile coincidenza, però, non ebbe il seguito che gli abitanti del borgo speravano (a causa anche della propaganda fascista): il ritratto in marmo, ancora perfettamente conservato, venne strappato alla sua cittadina di origine prima ancora che potesse farne parte come emblema di rinascita.
IL BUSTO ERRANTE. Fu l’inizio di un esodo senza fine: prima esposto per molto tempo vicino al Duomo di Siracusa, poi rimasto per anni dentro l’archivio “Paolo Orsi”, in attesa della giusta collocazione all’interno degli spazi museali. Diverse anche le tappe internazionali, da Berlino a Roma, passando per Parigi. Fino ad un primo ritorno, solo momentaneo, nel 2011, a Centuripe: un semplice prestito, che ha comunque innescato un notevole incremento di turisti all’interno del nuovo Museo Regionale di Centuripe.
DIALOGO TRA I TERRITORI. Per il rientro definitivo del busto sono stati fondamentali gli sforzi profusi dal neosindaco Salvatore La Spina – ex responsabile ufficio stampa degli Uffizi di Firenze – e dell’assessore alla cultura Alberto Samonà, il quale ha affermato: «È senza dubbio una grande opportunità che permette a dei reperti straordinari rinvenuti tanto tempo fa di essere valorizzati nel loro contesto originario. È un’iniziativa di politica culturale che mira a preservare i luoghi meno noti della Sicilia interna, per una narrazione che tenga conto della loro storia straordinaria e della loro importanza strategica. Egualmente, è un modo per testimoniare un lavoro proficuo fra parchi archeologici, quello di Catania e quello di Siracusa, volto a far conoscere l’offerta culturale del Paolo Orsi anche al di fuori della sede museale aretusea, creando i presupposti per la nascita di un museo diffuso, che possa far dialogare territori diversi nel nome di una nuova strategia di promozione dell’archeologia e della nostra identità». Una sinergia tra le istituzioni, che ha reso possibile la collaborazione tra l’Assessorato per i Beni Culturali e l’Identità Siciliana, il Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, ed il Parco Archeologico e Paesaggistico di Siracusa, Eloro villa Tellaro e Akrai.
UN MESSAGGIO AL MONDO. «Un risultato storico, – ha commentato il sindaco – siamo felici ed emozionati. Il rientro della Testa di Augusto è un obiettivo che ci eravamo fin da subito prefissi e rappresenta un vero momento di svolta per tutta la comunità. Mi auguro che questo ritratto, per la sua bellezza ed eleganza, mi auguro possa diventare il simbolo della rinascita del paese, un marchio identificativo che imprimerà ancor di più il nome di Centuripe negli annali della storia e del mondo intero. La sua bellezza sarà l’emblema del nostro progetto di rilancio di Centuripe Città Imperiale. Ringrazio l’Assessore Alberto Samonà, la Direttrice Gioconda Lamagna, il Direttore Carlo Staffile, e tutti i funzionari dell’Assessorato e dei Parchi Archeologici di Siracusa e Catania per l’attenta quanto disponibile collaborazione intrapresa nei mesi precedenti. Che altro aggiungere, l’imperatore torna a casa!».
Un importante traguardo e un’iniezione di fiducia per le sfide future, dunque, per la cittadina ennese, che da Cicerone venne consacrata come «totius Siciliae multo maxima et locupletissima».
A CENTURIPE IL PRIMO
“FESTIVAL DEL CINEMA ARCHEOLOGICO”
Dal 27 al 30 Agosto Piazza Duomo di Centuripe opiterà il I° Festival Internazionale del cinema Archeologico “Premio Augusto”. Il programma prevede per ciascuna serata la proiezione di due film incentrati sull’archeologia: film e documentari di produzione internazionale che trovano a Centuripe la location perfetta poiché la città ha un patrimonio archeologico tra i più importanti dell’Isola. La giuria del festival sarà il pubblico che potrà votare ogni sera il film preferito e a conclusione delle tre serate sarà consegnato al più votato il Premio Augusto. Durante le serate, tra la proiezione dei due film in concorso, sono previsti degli interventi di personalità della cultura come Stefano Bucci, firma prestigiosa del Corriere della Sera; di Antonio Natali, storico dell’arte di fama internazionale che ha diretto per tanti anni gli Uffizi e di Giorgio Romeo, giornalista e Direttore di Sicilian Post. Il 30 Agosto, fuori concorso, verrà proiettato il film “Sicilia Grand Tour 2.0” dedicato all’architetto Francese del XVIII secolo AJean Houel.