Chi, almeno una volta, non si è soffermato ad ammirare la bellezza della Villa Comunale di Taormina? Non tutti sanno, tuttavia, che fino al 1922, il parco ebbe la funzione di residenza per lady Florence Trevelyan, nobildonna che si trasferì nella perla dello Jonio nel 1884. Botanica appassionata e competente, riuscì a ricreare sulle sponde dello Ionio un giardino inglese ispirato a quello della sua tenuta di Hallington nel Northumberland, contribuendo significativamente – anche grazie agli illustri ospiti che accolse nella sua dimora – a diffondere la fama di Taormina oltre lo stretto.

ESILIO. Nata a Newcastle upon Tyne nel 1852, alla naturalista britannica fu dato il nome di Florence Trevelyan Trevelyan così da non perdere il suo cognome in caso di nozze. Una scelta del padre, Edward Spencer Trevelyan, che morì suicida quando Florence aveva solo due anni. In seguito al tragico evento, la famiglia si trasferì nella tenuta di Hallington Demesne, dove la Trevelyan condivise con la madre, Catherine Ann Forster, la passione per il giardinaggio. In seguito visse alla corte della regina Vittoria nel castello scozzese di Balmoral fino a quando divenne oggetto di scandalo: girò voce, infatti, di una relazione con il futuro sovrano Edoardo VII. Per questo motivo fu costretta a lasciare per sempre l’Inghilterra.

L’HALLINGTON SICULO. Dopo la morte della madre, Florence Trevelyan intraprese un lungo viaggio con la cugina Louise Harriet Perceval, finendo per fare tappa in Sicilia. Qui, esattamente a Taormina, si trasferì nel 1884 e vi restò fino alla sua morte avvenuta il 4 ottobre 1907, quando, secondo le sue volontà, venne seppellita in contrada Mendicino, sul Monte Venere, nella località detta “a francisa”. Si dice che la nobildonna trascorse questo celebre esilio, a quanto pare “finanziato” da un ingente vitalizio regio, in un appartamento dell’hotel Timeo, dimora dell’Ottocento in stile inglese, proprietà della famiglia La Floresta. Proprio nei pressi dell’albergo, fu costruita la villa dove visse con il dottor Salvatore Cacciola, anche sindaco di Taormina, che sposò nel 1890. Nello stesso anno acquistarono Isola Bella (riserva naturale dal 1998), dove realizzerà un giardino arricchito da piante di varia specie. La sua passione per il giardinaggio e l’ornitologia si concretizzarono anche nell’area verde della villa Cacciola-Trevelyan, dove realizzò quello che definì Hallington Siculo (richiamo alla sua tenuta inglese). Un giardino in stile britannico, che divenne sempre più vasto con l’acquisto di terreni, dove furono piantumati alberi e piante tra cui anche specie rare, e al cui interno si possono tuttora ammirare le victorian follies, particolari e decorate costruzioni che richiamano le orientali pagode, realizzate con mattoni e pietre. Note anche come alveari (beehives), servivano come punti di osservazione per gli uccelli ma anche per accogliere gli ospiti. E, stando alle cronache del tempo, di visitatori illustri, nonostante la caduta in disgrazia presso la corte inglese, la Trevelyan ne ricevette numerosi: a godere delle bellezze taorminesi e dell’Hallington Siculo furono personaggi del calibro di Franca Florio,Tina e Joseph Whitaker, Oscar Wilde, D. H. Lawrence e – ironia della sorte – lo stesso Edoardo VII con la regina Alexandra. Incontri che contribuirono non poco a far conoscere le bellezze della perla dello Jonio presso l’alta società del tempo.   

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