I Lacuna Coil: «Metal
e videogiochi sono un connubio adrenalinico
e immortale»
Ospiti dell’Area Vip Monster di EtnaComics, abbiamo parlato con Cristina Scabbia, Andrea Ferro e Marco Coti Zelati, cantanti e bassista della band milanese, del loro lato nerd e dell’evoluzione del genere musicale nel panorama italiano
Se è vero che oggi, grazie anche a celebrità come il compianto Robin Williams, essere un gamer ha smesso di essere appannaggio solo dei nerd, non stupisce allora che il gruppo metal milanese Lacuna Coil abbia varcato le porte di EtnaComics rivendicando orgogliosamente la loro passione. Dopotutto, che la band abbia scelto di intitolare un brano “Halflife” non fa che sottolineare un interesse non certo recente: «Siamo sempre stati videogiocatori, poi vista la giovine età ‒ dice ironicamente Cristina ‒ abbiamo visto nascere la playstation, i cellulari, per noi è stata la scoperta di qualcosa di nuovo anno dopo anno». Come spiega Andrea, un aspetto relativamente nuovo per loro è quello di far parte probabilmente «della prima generazione di persone che potrebbero avere dei figli, ma che ancora giocano con i videogiochi anche se magari in maniera più leggera rispetto a quando sei più giovane».
MUSICA E VIDEOGAME. Ma qual è il legame che unisce musica e videogiochi per la band, interesse personale a parte? «La colonna sonora ‒ continua Cristina ‒ è sempre stata molto importante per tirarti in mezzo nello spirito del gioco stesso. Quindi per noi è stato un passo molto naturale avvicinarci sempre di più, continuare a video-giocare e fortunatamente anche di esserne parte attraverso le nostre canzoni. Il metal è sempre stato molto legato al mondo dei videogiochi e spesso nelle manifestazioni come EtnaComics, alle quali andiamo, vediamo delle quantità incredibili di metallari che seguono la nostra stessa passione». E sul connubio rock e videogame Andrea aggiunge: «Penso sia un’associazione molto naturale proprio perché nei videogiochi e nei film horror hanno sempre usato il rock. Alla fine puoi metterci quello che vuoi, ma una canzone rock sull’intro di una squadra che entra in campo è sempre più forte di qualunque altra cosa. L’associazione tra l’adrenalina di giocare e la musica rock è naturale e sarà sempre immortale».
IL METAL OGGI. Cogliamo l’occasione per chiedere alla voce femminile dei Lacuna Coil il loro punto di vista sullo stato di salute del genere in Italia: «Il metal non è mai stato mainstream, un po’ è la forza del genere stesso, nel senso che noi siamo le pecore nere perché facciamo veramente quello che ci piace, non siamo schiavi del presentare per forza un prodotto che deve essere confezionato per vendere. C’è molta libertà compositiva, artistica, anche visiva perché scegliamo noi come vestirci, come fare le foto, come fare i video, come fare le nostre canzoni. È una forza immensa che comunque ci rende più personali e unici nel nostro genere». Che si unisce alla comunanza di gusti e sensibilità che ogni componente mette nella band. «Il seguito del metal è sempre stato molto forte, molto fedele, quindi ho visto più o meno sempre lo stesso livello di affezione e amore da parte dei fan verso questo genere musicale. Sicuramente con Internet e la possibilità di espandere la propria musica in grande ho visto molti più gruppi approcciarsi, come i nostri amici Fleshgod Apocalypse che stanno andando bene anche in America». A questo va poi aggiunta la sua esperienza a The Voice: «Un esempio è il fatto di essere stata invitata come coach in un programma serale come The Voice: qualche anno fa non si sarebbe nemmeno immaginata una cosa del genere, un esponente della musica metal come coach, quindi i passi in avanti sono stati fatti. Il metal è un genere musicale che può piacere o non piacere come milioni di altri generi musicali, ma esiste, è un dato di fatto, e gode di ottima salute».