«Abbiamo segnali che arrivano da galassie lontane anche 30 anni luce. Anche se uno degli esopianeti solari fosse in condizione di ospitare la vita non avremo nessuna possibilità di raggiungerlo. Si può pensare solo a una ‘osservazione passiva’ dalla Terra con telescopi sempre più potenti». Il nostro pianeta è la vita e non potremo emigrare da nessun altra parte nel cosmo. Questa la considerazione del fisico premio nobel Michel Mayor che è stato recentemente protagonista di un evento all’osservatorio astronomico Gal Hassin di Isnello, borgo delle Madonie presso il quale è stato insignito dell’omonimo premio.

«Dalla scoperta di 51 Pegasi b, sono stati scoperti altri 4.000 esopianeti e oggi stiamo ne stiamo cercando di più vicini e somiglianti alla Terra»

LA SCOPERTA E IL NOBEL. 24 anni dopo la sua scoperta rivoluzionaria, nel 2019, Michel Mayor è stato insignito del Premio Nobel per la fisica. «24 anni fa, con il mio collega Didier Queloz, abbiamo scoperto 51 Pegasi b, il primo pianeta in orbita attorno a un’altra stella diversa dal Sole». Una domanda che risale all’alba dei tempi, a lungo dibattuta dai filosofi: ci sono altri mondi nell’Universo? «Da allora – spiega ancora Mayor – ne sono stati scoperti altri 4.000 e oggi stiamo ne stiamo cercando di più vicini e somiglianti alla Terra».

Un momento della serata a Isnello (foto da Facebook)

L’OSSERVATORIO SULLE MADONIE. A Isnello, Mayor ha incontrato numerosi studiosi e scienziati dell’INAF, che proprio nel comune incastonato nel parco delle Madonie da anni conduce le proprie ricerche sulla scorta dell’eredità di Margherita Hack. L’evento è stato anche occasione per conferire la cittadinanza onoraria al grande scienziato svizzero e annunciare la prossima installazione a quota 1865 metri, di un nuovo telescopio che diventerà l’osservatorio più alto d’Italia. «Questo ultimo anno – ha dichiarato su Facebook il sindaco del paese, Marcello Catanzaro –  è stato molto importante, perché ha permesso di consolidare il sogno astronomico delle Madonie. Il telescopio a grande campo WMT, finalmente, entro la fine di questo mese, verrà allocato sul sito di Monte Mufara». 

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