Il viaggio nel tempo di seicento pagine con cui sono tornata ad amare i romanzi lunghi
Tra i miei propositi di inizio anno c’era leggere almeno quindici grandi libri del passato. Quelli che fanno fatica ad entrare in valigia e che spaventano un po’, per intenderci. Una promessa a me stessa su cui starei probabilmente ancora a rimuginare se non mi fosse capitata la fortuna di imbattermi in “La città fra le nuvole”, l’ultimo romanzo del Premio Pulitzer Anthony Doerr. Un libro unico e straordinario a cui, forse, neanche il paragone con “Il nome della rosa” o con “Cent’anni di solitudine” fa giustizia fino in fondo e che è riescito a sbalordirmi e affascinarmi come solo pochi altri romanzi sono riusciti a fare
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