Non solo la Sicilia è priva di stadi, palasport e spazi adeguati per accogliere grandi eventi musicali. L’Isola del mare e del sole non ha neppure spiagge ritenute idonee a ospitare una tappa della seconda edizione del tour estivo di Lorenzo Jovanotti. Per la seconda volta, dopo l’edizione del 2019, il cinquantacinquenne rapper di Cortona ha bocciato San Vito Lo Capo, Mondello, Cefalù, la Playa di Catania, Fontane Bianche a Siracusa e tutte le altre località balneari siciliane. «Non siamo riusciti a trovare una zona con le caratteristiche logistiche adeguate» per ospitare «un’utopia temporanea che si realizza per un giorno», spiega. «Più che un concerto è un festival con ospiti da tutto il mondo e ben tre palchi: oltre al Main Stage, un grande veliero dove mi esibirò la sera con gli ospiti più noti, dal pomeriggio ci saranno lo Sbam Stage, dedicato a dj e musica dance, e il Kontiki Stage, una zattera musicale dedicata a sonorità provenienti da tutto il mondo». Un mega-evento che avrà per scenari anche montagne, ippodromi e aeroporti. Ma non tutti i mali vengono per nuocere.

Il Jova Beach Party è il bis del «tour pazzo», come lo definisce lo stesso protagonista, che si svolse due anni fa, richiamando 567.181 spettatori, con un incasso di oltre 29 milioni di euro. Cifra enorme, ma insufficiente per coprire le spese titaniche di una città viaggiante con l’ausilio di 52 tir che si mangiarono oltre 7.000 chilometri di strada ciascuno. Errori che costarono perdite tra i 170 e i 200mila euro a data nonostante una sfilza di sold-out lunghissima e che adesso l’autore di Penso positivo spera di correggere con l’ingresso di Intesa San Paolo tra gli sponsor del tour.

Ma il più grave di tutti i problemi della scorsa edizione fu quello di confrontarsi con realtà ambientali complesse, quali le spiagge, con i ritmi e i tempi lavorativi delle tournée ordinarie; abbaglio che comportò la lievitazione dei costi di produzione da 1 ad 1,5 milioni di euro a concerto con bilanci rosso-sangue. E che oggi potrebbe essere semplificato dalla conoscenza delle location utilizzate, come dall’abbattimento dei costi, spalmando gli allestimenti su due giornate di show: due le date a Lignano Sabbiadoro (2 e 3 luglio), e così pure a Marina di Ravenna (8 e 9), Marina di Cerveteri (23 e 24), Barletta (30 e 31), Fermo (5 e 6 agosto), Roccella Jonica (12 e 13), Vasto (19 e 20), Castelvolturno (26 e 27), Viareggio (2 e 3 settembre). Le altre tappe sono sui prati dei monti di Aosta il 13 luglio, all’ippodromo di Albenga 17 e all’aeroporto di Bresso (Milano) il 10 settembre. Tutti spettacoli «con capienza al 100% e senza mascherine. Se non potesse essere così non avrebbe senso farlo. Ma siamo molto fiduciosi che per l’estate prossima non ci saranno problemi».

Per la scelta di portare uno show altamente inquinante in zone di interesse naturalistico e ambientale, in cui nidificano il fratino e le tartarughe caretta caretta, Jovanotti due anni fa si scontrò anche con l’ostilità dei movimenti ecologisti. Per evitare il rinfocolarsi delle polemiche, questa volta ha ottenuto la complicità del WWF Italia: insieme hanno organizzato “RiPartyAmo”, progetto per la pulizia e il recupero di 20 milioni di metri quadrati di spiagge, fondali, fiumi e laghi in tutta Italia che durante il Jova Beach Party coinvolgerà scuole, famiglie, aziende e comunità.

«Io sono un ambientalista, non sono contrapposto all’ambientalismo», ha tenuto a sottolineare Jovanotti. «Quando ci sono state criticità, abbiamo annullato e spostato le date, perché pensiamo che il Jova Beach Party sia una cosa bella: parliamo di ambiente in una giornata festosa a migliaia di persone».

«Bla, bla, bla», hanno replicato le associazioni “verdi” facendo eco al commento di Greta Thunberg alla risoluzione della Conferenza mondiale di Glasgow sul clima. E l’organizzazione di volontariato “Care The Oceans” ha già lanciato la raccolta firme per richiedere che i concerti di Jovanotti in programma sulle spiagge italiane nel 2022 vengano svolti in luoghi più idonei e non sui litorali, dato che «potrebbero causare danni ambientali». Mentre il Comune di Comacchio, due anni fa travolto dal tour e dalle polemiche, stavolta si è tirato indietro, preferendo la Lipu a Jovanotti. Vuoi vedere che, alla fine, davvero non tutti i mali vengono per nuocere?

Ah, poi ci sarebbe da parlare del nuovo singolo di Jovanotti, un «pezzo futurista» intitolato Boom, ma è meglio sorvolare.

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email