“Kalashnikov”: Quirico sulle tracce del fucile che ha democratizzato la violenza
È emblematico il titolo del nuovo libro del reporter di guerra de “La Stampa”. Perché quell’arma esile e leggera, semplice da assemblare e da maneggiare persino per un bambino, è diventata il simbolo triste delle guerre moderne. Il testo percorre così un doppio binario: da un lato, i ricordi dell’autore, dalla Somalia alla Cecena; dall’altro, quelli del meccanico russo che ideò e progettò l’arma. Un’opera più che mai attuale, in cui orrori passati e presenti si intrecciano come avvertimenti che non possiamo ignorare