La disarmante autoironia del Meravigghiusu: il siciliano con tre gambe che conquistò l’America
La storia di Francesco Lentini inizia a Rosolini, in provincia di Siracusa, dove nacque il 18 maggio 1889. Quinto figlio su dodici dei braccianti Natale Lentini e Giovanna Falco, a quanto si legge sul sito biografico a cura di Salvatore Spadaro: «Secondo antiche superstizioni, in paese si diffuse subito la notizia che Giovanna, durante la gravidanza, “si pigghiau ri scantu“, cioè sia rimasta impressionata nel vedere “u mastru carraturi” (carrettiere) con un tavolo bucato poggiato su tre gambe. La “maravigghia” fu etichettato come il risultato del castigo di Dio, tanto che “Ciccinieddu tri pieri” (Francesco tre piedi), inizialmente fu rifiutato e accudito dalla moglie di suo zio Corrado Falco». Tre gambe, quattro piedi, sedici dita e due genitali, secondo i medici dell’epoca, a cui si rivolsero i genitori per cercare la possibilità di sottoporlo a un intervento chirurgico, tale condizione anatomica era dovuta alla presenza di un gemello unito alla sua spina dorsale, aspetto che rendeva rischioso rimuovere l’arto. Francesco, poi Frank, fu così affidato ad un istituto per bambini disabili. Qui imparò a camminare, ad andare in bicicletta, a prendere confidenza con quella gamba in più che, rispetto a coetanei molto più sfortunati di lui, come raccontò in una sua biografia di poche pagine del 1940 messa in vendita durante i suoi show, non era poi così male.
DALLA SICILIA AGLI USA. Era il 28 giugno 1898 quando Frank, all’età di otto anni, salpò con il padre sulla nave Pavonia verso Boston, dove si dice arrivarono l’8 luglio. Ad accompagnarli lo showman Giuseppe Magnano, fondatore di uno spettacolo dei pupi, che a quanto pare vide delle potenzialità nel piccolo Lentini che debuttò a Middletown con il circo Ringling Bros. La meraviglia con tre gambe (The Three-Legged Wonder), com’era soprannominato, si esibì nel 1906 con il Barnum & Bailey Circus al Madison Square Garden di New York, ottenendo grande successo nei suoi tour circensi in giro per l’America e l’Europa. Di Frank Lentini troviamo una foto sul retro della copertina dell’album Alice in Chains del 1995, noto anche come Tripod, e una rappresentazione del suo personaggio, interpretato dal coreografo e ballerino italiano Jonathan Redavid, nel film The Greatest Showman (2017), musical incentrato sulla vita di Phineas Taylor Barnum (nei suoi panni Hugh Jackman), fondatore del Barnum & Bailey Circus e tra i diffusori dei “freak show”, spettacoli in cui si esibivano personaggi talentuosi dall’aspetto insolito, fonte di attrazione per i curiosi spettatori. Nel 1907 Frank Lentini sposò l’attrice Theresa Murray con cui ebbe quattro figli: Giuseppina, Natale, Francesco Junior e Giacomo. La famiglia Lentini visse a Wethersfield (Connecticut) e nel 1935, come racconta Spadaro, andò a vivere con Helen Shupe. Passò la sua vita sulle scene dei circhi itineranti, era in tour con il Walter Wanous Side Show quando si ammalò. Si spense quell’anno, il 21 settembre 1966, all’età di 77 anni. Cinquant’anni dopo fu organizzato il primo Memorial Day a Rosolini, sua città natale, in cui si incontrarono per la prima volta i suoi discendenti americani e siciliani. Nei suoi spettacoli, accanto a chi come lui era definito “freak”, spiccò non solo per la sua agilità e pieno controllo delle tre gambe, come mostrò sin dagli esordi calciando un pallone sul palco, ma anche, o forse soprattutto, per un elegante senso dell’umorismo che lo rendeva un personaggio affascinante agli occhi del pubblico, l’icona di una diversità da non nascondere all’ombra della vergogna, ma da valorizzare e vivere essendo semplicemente se stessi.