Indovinami, Indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
(…)
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno!


Gianni Rodari

Proprio perché non amiamo molto l’Indovino, partiamo da questa filastrocca a fine gennaio e non all’inizio, quando si sprecano gli oroscopi scontati e gli auguri a volte di circostanza. Ora, però, è diverso visto che quasi un mese è già trascorso e facciamo i conti con la realtà dell’anno nuovo. Come in tutte le storie della “buonanotte”, quelle che ci raccontavano da piccoli a puntate, anche a scuola si riparte sempre da dove ci si è fermati, con il desiderio di conoscere qualcosa in più rispetto a prima, con la voglia di sapere come andrà a finire, con la certezza che nessuno si racconta da solo le storie. Ricominciamo, se necessario, rileggendo qualche buon augurio ricevuto e se il tempo della festa ha ispirato qualche buona azione o un sincero gesto di solidarietà, riprendere la quotidianità avrà un sapore più dolce, poiché fare il bene fa sicuramente bene! Quando speriamo che quest’anno sia migliore degli altri, consideriamo che tocca a noi essere migliori e dare al nuovo anno qualche speranza in più di miglioramento. Nulla ci cadrà dall’alto magicamente, ma tenere lo sguardo verso il cielo, mentre svolgiamo il nostro dovere e viviamo appieno le nostre relazioni scolastiche, ci darà la direzione giusta!

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