La lezione di Rodari: il futuro riparte da noi
Smaltito il misto di emozioni per l’esserci lasciati alle spalle il 2020, possiamo domandarci come fare per rendere questo anno un po’ migliore
Indovinami, Indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà? (…)
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno!
Gianni Rodari
Proprio perché non amiamo molto l’Indovino, partiamo da questa filastrocca a fine gennaio e non all’inizio, quando si sprecano gli oroscopi scontati e gli auguri a volte di circostanza. Ora, però, è diverso visto che quasi un mese è già trascorso e facciamo i conti con la realtà dell’anno nuovo. Come in tutte le storie della “buonanotte”, quelle che ci raccontavano da piccoli a puntate, anche a scuola si riparte sempre da dove ci si è fermati, con il desiderio di conoscere qualcosa in più rispetto a prima, con la voglia di sapere come andrà a finire, con la certezza che nessuno si racconta da solo le storie. Ricominciamo, se necessario, rileggendo qualche buon augurio ricevuto e se il tempo della festa ha ispirato qualche buona azione o un sincero gesto di solidarietà, riprendere la quotidianità avrà un sapore più dolce, poiché fare il bene fa sicuramente bene! Quando speriamo che quest’anno sia migliore degli altri, consideriamo che tocca a noi essere migliori e dare al nuovo anno qualche speranza in più di miglioramento. Nulla ci cadrà dall’alto magicamente, ma tenere lo sguardo verso il cielo, mentre svolgiamo il nostro dovere e viviamo appieno le nostre relazioni scolastiche, ci darà la direzione giusta!
Foto copertina: Ph. Raul Petri