Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Lu Diu ca vaju circannu” Mimì Sterrantino / “Ciocca li diti” Davide Campisi

Mimì Sterrantino e Davide Campisi, due talentuosi artisti siciliani in rapida ascesa, ognuno con uno stile musicale distintivo, si riuniscono per dimostrare il potere delle collaborazioni, che permettono agli artisti di sperimentare, imparare l’uno dall’altro e combinare le loro influenze creative. A quattro anni di distanza dalla loro prima collaborazione, che ha portato all’album intitolato “Mircanti”, Mimì Sterrantino e Davide Campisi ritornano sulla scena discografica con un tocco di scherzosa rivalità artistica, scegliendo di presentarsi al pubblico con due singoli diversi, quasi sfidandosi l’un l’altro, ironizzando sulla rivalità che alcuni artisti provano, e sulla difficoltà di collaborare tra di loro. Lu Diu ca vaju circannu mette in primo piano la voce e le chitarre blues di Sterrantino, creando un’atmosfera avvolgente che cattura l’essenza della sua musica con una ritmica coinvolgente che si insinua nella memoria dell’ascoltatore, infondendo energia e grinta.

In Ciocca li diti Campisi, che oltre a mostrare il suo talento nel canto esprime la sua maestria sui suoi tamburi a cornice, regala un’esperienza sonora che evoca la Sicilia con una nota d’oltremare d’eccezione grazie alla musicalità della lingua gallurese utilizzata nel brano.

“Sesso e architettura” Colapesce Dimartino

Terzo singolo tratto dal nuovo album “Luce eterna beach” della coppia siciliana. Una canzone in stile Battiato sia nel testo sia nelle musiche, non a caso accompagnata da immagini girate a Catania.

“Un posto piccolissimo” Lucia

La canzone della giovane cantautrice catanese è un viaggio intimo e profondo tra ricordi che suscitano grandi emozioni. Il nuovo inedito di Lucia è un omaggio a tutti i nonni che attraverso il loro abbraccio ci trasmettono un tesoro di valori, di amore incondizionato, di tenerezza e tradizione: virtù da custodire nel cuore e onorare nelle scelte da compiere. La canzone nasce da un grande dolore: «Mia nonna materna aveva poco più di 70 anni quando un ictus le ha causato il coma, durato diversi mesi, da cui non si è mai più risvegliata», racconta Lucia Rizzo, classe 1999. «Scrivere questa canzone, all’inizio, l’ho percepito come uno sfogo per non lasciarmi schiacciare dall’enorme dolore che sentivo. Poi però, parola dopo parola e nota dopo nota, ho capito che “Un posto piccolissimo” era il mio ultimo regalo per lei e il suo ultimo regalo per me. E adesso sono pronta a condividerlo con tutti».
Il rapporto di Lucia con sua nonna materna è sempre stato speciale: «Tutte le volte che mi sentivo triste mi rifugiavo da nonna Grazia», ricorda la cantautrice. «Lei sapeva ascoltarmi, capirmi, aiutarmi a riflettere sulle cose nel modo migliore per me. Da lei ho imparato il vero significato della bontà e mi ha insegnato anche che la pazienza è una virtù fondamentale, più di quanto si possa immaginare. In questo mondo pieno di gente che pretende tutto e subito, comprendere il valore della pazienza è un ottimo aiuto per riuscire ad andare avanti rispettando i propri tempi e ritmi». E conclude con un invito: «Non trascurate mai i nonni. Trovate tempo per loro. Ciò che saremo in grado di diventare è anche merito loro e dei tanti sacrifici che sono sempre disposti a fare per la nostra felicità». “Un posto piccolissimo” è la terza istantanea di un percorso di crescita personale e introspezione iniziato lo scorso anno con “Dentro questa casa”, racconto di una rinascita dopo aver conosciuto il buio emotivo, e proseguito la scorsa estate con “Britney in Versace”, singolo dedicato alla libertà di essere se stessi e di piacersi.

“Save me” Ribella

Nuovo singolo di William Bella in arte Ribella, catanese classe 1999. Il brano lancia Ribella nel genere pop-punk grazie alla produzione di Tsuseme ed ErVoddy. Il duo, ormai consolidato, ha concentrato le forze nel trovare una melodia cupa ma coinvolgente, con il basso che fa da sfondo alla chitarra distorta e graffiante nel suono. Il brano inizia subito con il ritornello, in cui l’autore mischia italiano ed inglese: “Save me, dammi forza per la mia life Save me, quando tutto sembra crollare Save me, trovo un modo per rialzarmi sempre” in quello che è sia un grido d’aiuto che una presa di coscienza; la consapevolezza che nonostante tutte le avversità si debba sempre provare a resistere. La canzone prosegue affrontando diverse tematiche, tra cui le aspettative che la società imprime nelle menti dei giovani senza poi dare loro la possibilità di realizzarle, i sogni non coltivati, la nostalgia del passato in quanto qualcosa di conosciuto, data l’incertezza del futuro.

“Barbone di stazione” Amish

Un terzo singolo per continuare a festeggiare la loro reunion dopo 30 anni. Gli Amish dopo “Non c’è magia” e “You are my song” pubblicati a luglio e settembre, lanciano “Barbone di stazione”. Il gruppo catanese, composto dal cantante Salvo Longo, dal tastierista Giovanni Giuffrida e dal batterista Emanuele Bella, sembra intenzionato a recuperare il tempo perduto. La canzone racconta la struggente storia di Gino, un suonatore di fisarmonica nelle piazze dei piccoli paesi, che ama profondamente Luisa, una giovane farmacista. La sua vita cambia improvvisamente quando Luisa viene ingannata da un altro uomo che, riempiendola di bugie la strappa a Gino e la porta in un’altra città. Gino è consumato dal dolore e perde la sua voglia di vivere, fino a diventare un barbone.

“Otra Cosa” GiAga x MB

Brano ispirato al genere Jersey Club, suono creato per dare una scossa al pubblico ispanico e italiano soprattutto nei momenti di festa ma con un testo contrastante tra spagnolo e italiano che accompagna una storia d’amore italiana negli anni 50, con entrambi artisti che elogiano l’eleganza e la galanteria dei vecchi tempi con riferimento all’antica Sicilia (terra madre di GiAga, all’anagrafe di Catania Gianluca Longo, classe 1994) come racconta anche il videoclip che contiene anche un tributo al film “Maléna” di Tornatore. Il brano è la prima collaborazione dei due artisti italiani che presenteranno il brano anche oltreoceano visto che l’artista etneo si è aperto le porte del territorio colombiano rimanendo a Medellín, città con un’attiva scena musicale, per quasi un anno . L’artista campana ha invece iniziato il suo percorso musicale tra Dubai e Tirana cantando anche in inglese. Il videoclip è ambientato nelle strade di Catania, dove un giovane ragazzo si perde ogni giorno nell’ammirare una donna di una bellezza senza tempo.

“Stanca di correre” Chiara Accardi

È il primo singolo di Chiara Accardi, giovane cantautrice pop siciliana. Sebbene il titolo possa suggerire un sentimento di disillusione, in realtà il brano è un invito a ricercare una ragione che ci spinga a tenere il passo, resistendo alla frenesia dei giorni: per Chiara questa ragione è la musica. Il brano procede per immagini e stanze sonore, attraverso le quali si scopre un mondo di chitarre ambient e voci sincopate, che conferiscono colore e ritmo ad una home-production dalle sfumature lo-fi.

“Strega” Tintinnabula

Nuovo singolo della band siciliana formata da Nino Leone (voce), Gianni Giacalone (tastiere), Peppe Giacalone (basso) e Gaetano Denaro (batteria), che fotografa così il brano: «“Strega” è la formula di una maledizione. La maledizione di rimanere vittime inermi di un amore torbido, crudele e autolesionista». Il videoclip, con la regia di Salvino Martinciglio, è un «un omaggio alla “fotografia” barocca, un viaggio visivo che ci trasporta in un mondo di simboli e allegorie».

“Anima” Double G.

“Anima” è il titolo del nuovo singolo, a distanza di quattro anni, del rapper palermitano Double G, disponibile in tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica a partire da oggi. Il singolo, scritto dallo stesso Double G, con la produzione musicale, mix e master a cura di Marco Arrisicato, Studio Borealis, racconta un viaggio emotivo attraverso le oscure fasi della vita, dove il buio sembra prevalere: «La notte – racconta l’artista classe ‘99 – diventa una metafora dell’incertezza e della perdita, mentre il desiderio di trovare risposte si scontra con la mancanza di guida spirituale. Le relazioni interrotte, l’amore perduto e la delusione nell’amicizia delineano un percorso difficile, ma l’elemento salvifico emerge dalla passione per la musica. Quest’ultima si presenta come un’ancora di salvezza, riaccendendo la vitalità e la forza interiore. La narrazione riflette sulle cicatrici emotive, l’importanza di affrontare il passato e la determinazione a perseguire i propri sogni nonostante le avversità. La ripetizione del tema musicale sottolinea la costante presenza di questa arte nella mia vita e la sua inestimabile capacità di fornire conforto e ispirazione e sottolinea l’importanza di sfidare il destino e ritrovare il sorriso, incarnando la voglia di vivere una vita autentica e indomita».

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