L’ultimo viaggio di Oscar Wilde: a Palermo il testamento spirituale di un genio sofferente
Nell’aprile del 1900 il grande scrittore, da qualche anno sostanzialmente esiliato a causa della sua omosessualità e già malato, soggiornò per otto giorni nel capoluogo, rimanendo affascinato dalle sue bellezze. Ma soprattutto dal sarcofago di Federico II, presso il quale compì un rito quasi sacro che lo aiutò ad alleviare le pene dell’anima. Morì qualche mese dopo. Fu una delle sue ultime tracce: proprio nella Sicilia che tanto amò
