La scienza del pensiero sta bene con tutto? Proviamo a capirlo sfogliando i profili che possono fregiarsi della qualifica accademica ottenuta per riconoscimento di merito, con un’attenzione particolare a quelli proclamati dagli atenei siciliani

Folta chioma, spalle abbastanza larghe per stare davanti a una lavagna e dentro una giacca, ma soprattutto dotto e garbato, capace di far entrare scienza e conoscenza nelle case più periferiche degli italiani, incantando di fronte al piccolo schermo anche gli animi del sabato sera: è il profilo del neo dottore in Filosofia Alberto Angela, il più amato divulgatore scientifico del panorama televisivo nazionale, nonché paleontologo, giornalista e scrittore, che dal 17 settembre è sotto l’ala della nottola di Minerva per volere dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”. Non starebbe bene al Monastero dei Benedettini di Catania, sede del Disum dell’ateneo, a spiegare ora Cesare, ora Talete? Rispetto alla maggioranza degli altri paesi, in Italia la laurea honoris causa può consentire l’iscrizione ad un albo, l’esercizio di una professione, la partecipazione a concorsi e la pubblica docenza. Dal punto di vista legale, insomma, il titolo è uguale a quello conseguito da ogni studente ma si tratta di un’onorificenza che, con l’approvazione del Miur, viene assegnata a figure di spicco scelte per il contributo dato alla società e perché riflettono lo spirito dell’ente che li incorona d’alloro. Chi sono i dottori in Filosofia honoris causa del Bel Paese? E quali, in special modo, quelli delle università siciliane?

Fra i filosofi ad honorem delle università italiane ci cono artisti, come il pittore neo – espressionista tedesco Anselm Kiefer, come il pittore e pubblicitario italiano Ugo Nespolo. Ci sono filosofi, come gli statunitensi Hilary Putnam e Thomas Kuhn, pietra miliare della filosofia della scienza; come il tedesco Carl Hempel, matematico e informatico autore del paradosso dei corvi. Politici, come il francese François Mitterrand, nominato dottore ai tempi della presidenza della Repubblica francese; come la birmana Aung San Suu Kyi, capo del movimento non-violento, insignita quando era agli arresti domiciliari. Uomini di Chiesa, come il Cardinale tedesco Walter Kasper; di scienza, come il biologo e medico italiano Renato Dulbecco; personalità internazionali, come Ekmeleddin İhsanoğlu, storico turco ex segretario generale dell’Organizzazione della cooperazione islamica.

Anche la rosa dei laureati in Filosofia delle università siciliane è ampliata da simili onorificenze. Il sito dell’Università degli Studi di Catania ne annovera una sola: Antonio Fazio. Il governatore della Banca d’Italia dal 1993 al 2005 viene nominato dottore in Filosofia nel 2002. L’allora rettore Ferdinando Latteri addusse fra le motivazioni lo stretto legame tra economia ed etica di cui riteneva portavoce Fazio.

Due i dottori honoris causa in Filosofia dell’Università degli Studi di Messina: il fisico austriaco Fritjof Capra e lo stilista italiano Brunello Cucinelli. Capra è stato insignito nel 2017 in quanto esponente della terza generazione di scienziati-filosofi del Novecento, sostenitore di una visione sistemica della vita che guarda alla responsabilità reciproca. Cucinelli invece è stato addottorato nel 2018 in quanto modello di capitalista umanistico: l’impresa tessile da lui fondata nel 1978, che oggi conta oltre 1600 dipendenti in tutto il mondo, intende lasciarsi guidare dai grandi pensatori.

L’Università degli Studi di Palermo sembrerebbe la più ben disposta ad allargare la sua comunità. Il tocco in Lettere e Filosofia va nel 1986 al palermitano Bruno Caruso, pittore e scrittore noto anche all’estero, amico di Sciascia e collaboratore di diverse testate come L’Ora; nel 1994 al pittore e scultore italiano Ugo Attardi, impegnato sul fronte artistico e su quello politico all’interno del Pci; nel 1996 a Ernst Kitzinger, ebreo storico tedesco internato dal regime nazista, esperto studioso dei mosaici della Sicilia normanna; nel 1998 viene conferita la laurea alla memoria a Giuseppe Impastato, giornalista e attivista di Cinisi ucciso da Cosa Nostra nel 1978; nel 2002 sono dottori il medievalista francese Henri Bresc e il linguista e filologo svizzero Max Pfister; nel 2007 è il turno di Reinhold Würth, collezionista d’arte tedesco, e di Pere Villalba y Varneda, letterato e accademico spagnolo, che ha dato un grande contributo agli studi ciceroniani. Nel 2010 l’Ateneo del capoluogo siciliano conferisce la laurea honoris causa in Filosofia e Storia delle idee a John Searle, plurinominato filosofo americano, esperto di filosofia della mente e del linguaggio. Dal 2013 a settembre di quest’anno sono stati chiamati a stringere la pergamena palermitana in Scienze filosofiche e storiche: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, per i contenuti e i messaggi filosofici ravvisabili nelle sue pellicole; il fisico e genetista Edoardo Boncinelli in quanto esempio di scienziato non settoriale aperto ai quesiti filosofici al pari di Galileo, Newton e Darwin; infine, è fresco di toga (la nomina è del 10 settembre) lo scrittore, drammaturgo e accademico israeliano Abraham Yehoshua, omaggio all’identità mediterranea, ponte umano fra i popoli.

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email