La giovane catanese, divoratrice di libri, ha creato il suo canale nel 2011 e adesso conta migliaia di iscritti

Ciascuno di noi ha un tubo catodico a portata di touch: YouTube, la piattaforma web che consente di aprire la propria vetrina sul mondo e creare una quantità di contenuti di ogni genere. C’è chi condivide musica, chi canta, chi suona, chi parla di sé. C’è chi spera di diventare famoso, e chi, invece, lo è diventato per caso. Come Ilenia Zodiaco, una giovane siciliana divoratrice di libri che ha creato un proprio canale YouTube in cui condivide pensieri sui libri che legge, in cui si confronta con oltre i 30.000 lettori che la seguono, in cui parla della propria passione per la lettura. Il suo canale è nato come una sorta di diario personale, ma oggi Ilenia viene anche invitata a presentare libri e a dire la sua anche nella “vita reale”.

Quando hai iniziato a recensire libri su YouTube speravi di avere il successo che hai oggi?

«Assolutamente no. Il canale l’ho creato nel 2011, ed ero assolutamente disorganizzata: non pubblicavo con costanza e facevo i video con il telefonino. Usavo YouTube come una sorta di diario personale in cui raccoglievo i titoli dei libri che avevo letto e i pensieri che mi avevano suscitato».

Perché hai iniziato questa strada?

«Durante gli anni dell’Università bazzicavo su diversi canali di vari youtubers, più che altro canali di intrattenimento. Poi tra i canali consigliati mi spuntò quello di una ragazza che tra i video più disparati faceva pure recensioni di libri, e così ho scoperto che c’era una community di lettori, per lo più anglofoni, che si scambiavano opinioni su libri di tutto il mondo. Allora ho pensato che sarebbe stato bello potermi confrontare su determinati contenuti e ho creato un mio canale».

Ma da semplice canale quasi personale, sei arrivata ad avere tantissimi seguaci. Come è successo?

«Nonostante i miei video fossero poco costanti e per nulla progettati, ho iniziato ad avere un certo seguito. I miei seguaci apprezzavano i miei video e mi chiedevano di farne altri, e così ho iniziato a prendere la cosa un po’ più seriamente e ho iniziato a pubblicare con costanza. È bello vedere nei commenti degli altri la stessa passione che nutri tu, e la passione dei miei seguaci mi ha spinto a impegnarmi sempre di più».

Che tipo di recensioni fai?

«Per lo più recensisco narrativa generale, romanzi nel senso più classico del termine. Ma non mi limito ai libri: sempre grazie agli input che i miei followers mi danno, ho iniziato a recensire anche serie televisive, e talvolta intavoliamo veri e propri dibattiti sulle tematiche più disparate».

Cosa cerchi di trasmettere ai tuoi seguaci e che rapporto hai con loro?

«Voglio trasmettere la passione per le storie, e per tutti quelli che possono essere prodotti culturali. I libri sono dei veicoli di idee e pensieri, e YouTube permette a tutti di poterli condividere, ciascuno secondo le proprie abilità e doti.

I miei followers sono quelli che mi hanno spinto ad intraprendere seriamente questa strada, e con loro ho un confronto costante. Il mondo del digitale può essere un luogo di crescita e scambio valido e maturo».

Nello scenario degli youtubers italiani più in voga oggi si può dire che i contenuti del tuo canale siano l’eccezione. Cosa ne pensi di youtubers moto famosi come Sofia Viscardi?

«La community di youtube è molto variegata. Sofia Viscardi fa un tipo di comunicazione semplice e rivolto ad un determinato target. Ovviamente se recensisci libri ti stai escludendo un pezzo di ascoltatori. È giusto che i ragazzini abbiano i loro prodotti di svago e Sofia Viscardi offre loro prodotti da intrattenimento. I miei contenuti e quelli di Sofia non si escludono a vicenda: anche lei del resto si può dire che racconti storie. Diciamo che le ragioni che spingono le persone a seguire lei o me possono essere diverse: Sofia va seguita perché è bella, spigliata, ha successo. Ma il suo punto forte è la vicinanza con i suoi seguaci. È un personaggio da idolatrare che però è raggiungibile, perché lei ti risponde, ti retwitta. Ti dà l’impressione che sia vicina a te, e questo è fondamentale soprattutto per le personalità che nascono sui social. Non è detto che chi segue Sofia non possa seguire anche contenuti un po’ più approfonditi. Sono contenuti differenti che però si completano».

Come si fa ad avvicinare i ragazzi alla lettura?

«La cosa più sbagliata che si possa fare è attuare una propaganda che allontani i ragazzi dalla lettura: far credere ai ragazzi che leggendo arriveranno più lontano è sbagliato. Fa passare l’atto della lettura come qualcosa utile ad arrivare e basta; inoltre fa indispettire i non-lettori. Bisogna rendere i libri parte della quotidianità delle persone. Bisogna parlare di libri per parlare di storie. Come si fa? Per esempio si potrebbe istituire un’ora di lettura a scuola, ovvero un’ora libera in cui ci si porta il libro che si vuole e lo si legge in compagnia di altri compagni».

Cosa ne pensi dello stato dell’editoria italiana oggi?

«Il sistema dell’editoria italiana si basa sulle rese. Gli editori campano sugli anticipi che prendono dai distributori e quindi pubblicano tantissimo, escono troppi libri che però non vengono assorbiti dalla domanda. A reggere il mercato sono le novità, ma è impossibile assorbirle tutte. Ad esempio, io che leggo tantissimo non riesco a stare al passo. Questo sistema non è alla lunga sostenibile: si segue il best seller. Anche l’editoria internazionale è così ma da noi è ancora più difficile perché i lettori sono di meno. Il settore indipendente invece, al contrario dei grossi editori, programma una propria offerta e così stampa di meno. Inoltre opera anche un’ottima comunicazione che permette di  creare un rapporto personale con i lettori».

Domanda del secolo: libro preferito?

«Il Grande Gatzby di Fitzgerald! Gatzby è un personaggio umano terribilmente intenso e mi rivedo molto in lui, nelle sue contraddizioni estretamente umane».

 

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