Se, fra tanti discorsi vuoti, per parlare bene di guerra ci vuole un romanzo
La protagonista di “Kully, figlia di tutti i paesi” uscita dalla penna della scrittrice tedesca Irmgard Keun riesce laddove molti, in questo periodo dilaniato da conflitti, falliscono: dare un nome a quello che spesso rimane troppo ingiusto da etichettare, troppo estremo da definire, troppo grande da comprimere fra le righe della pagina
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