Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Baci definitivi” Lello Analfino feat. Mario Venuti

È il nuovo singolo del cantautore siciliano Lello Analfino, estratto dall’album “Punto e a capo”, che segna il debutto da solista dell’ex frontman dei Tinturia. È una canzone ispirata da un libro di Pietrangelo Buttafuoco, dove si raccontano tante storie d’amore non vissute nei luoghi di naturale incontro di chi vive una vita metropolitana, e che ne vede le varie sfumature, accostandole alla mitologia e alla letteratura fantastica.

“Teenage Cliché” The Whistling Heads

La band peloritana The Whistling Heads presenta il nuovo video di “Teenage Cliché”, realizzato con la collaborazione del Liceo Seguenza, che lo ha prodotto e ha fatto sì che gli studenti dell’indirizzo Artistico, Audiovisivo e Multimediale (con la supervisione del dirigente scolastico  Lilia Leonardi) lo realizzassero e curassero tutte le fasi tecniche di stesura del soggetto, regia, montaggio e post produzione, avvalendosi anche della partecipazione degli studenti di tutti gli indirizzi del Liceo e della collaborazione degli ex studenti dell’indirizzo Audiovisivo e Multimediale. The Whistling Heads è una band sulla quale Messina punta, la loro musica è una fusione tra alternative rock, post-punk, new wave e noise, che offre un viaggio psichedelico senza ritorno; o come dicono loro stessi: «Un giro sulle montagne russe contromano. E poi un arcobaleno violentato da uno sgambetto». Alberto Zaccaro (voce, chitarra), Santino Mondello (chitarra), Samuele Costa (basso) e Giuseppe Arnao (batteria) manifestano i propri desideri e timori attraverso i loro testi introspettivi e dolceamari, accompagnati da irosi assoli di chitarra e batteria, e dinamiche linee di basso.

“Inimaginable” Papiro

Look parigino e stile un po’ vintage, mentre il suo mondo interiore ritrae il suo tipo di habitat: è un mondo molto più folcloristico e fatato. Un gran bel contrasto quindi, ma che trova armonia proprio nell’unione tra i due territori dov’è cresciuta: la Sicilia e la Francia. Lei, infatti, è nata e cresciuta tra le quinte e il palco del Teatro Club di Catania per poi trasferirsi nel 2009 a Parigi. Papiro è il nome che ha scelto per la parte più irriverente e coraggiosa di lei. Cantare è sempre stato il suo modo di essere, ma adesso oltre che fungere da colonna sonora della sua vita, rappresenta il suo canale di rivelazione e manifestazione. Oggi canta la sua rivoluzione, i suoi punti di vista, per poter dire ciò che non è stato detto.

“Quello che dovremmo amare” Mimì Sterrantino

La leggenda narra che Domenico “Mimì” Sterrantino sia nato nel 1984 sulla sponda di un ghiacciato fiume della Svezia del nord. Ma solo dopo pochi mesi si trasferisce sulla calda costa della Sicilia orientale a Castelmola, ridente paesino arroccato sopra Taormina. È da lì che Sterrantino che osserva il mondo, cantandolo con una chitarra acustica tra folk e blues, De André, qualche colpo di kazoo alla Paolo Conte e un’armonica alla Bob Dylan. Esce oggi il nuovo album, ironico e corrosivo, come in Taormina Panzona che descrive una città corrotta e viziata. Un cantastorie moderno che denuncia le storture della società e la distruzione della Sicilia. Canzoni di denuncia e per far riflettere.

“Passano i sogni” Nico Gulino

Esce Diverso e Uguale (Mhodì Music Company), il nuovo album del cantautore siciliano Nico Gulino, contenente dieci brani inediti tra il pop d’autore e il jazz. Musica intima e introspettiva, un album che attraversa diversi aspetti dell’animo umano, dall’inquietudine di vivere in maniera autentica nella società contemporanea alla corsa quotidiana contro il tempo che passa inesorabile. Dieci i brani in scaletta, firmate dallo stesso Gulino arrangiate da Denis Marino e sostenuti musicalmente da musicisti di alto profilo quali Seby Burgio al piano, Alberto Fidone al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria, oltre al quartetto d’archi diretto da Enzo Toscano.

“La musica che piace a me” essere

Il brano nasce da un gruppo di amici che pensano al passato, vivono il presente e non riescono a vedere il futuro, riesumano le loro radici punk, rock e new wave e le annaffiano di indie e cantautorato. “La musica che piace a me” è una canzone che affronta il tema del silenzio, il mutismo musicale causato dalle ordinanze o soltanto dai pregiudizi delle persone: «L’essere e la musica che spesso vengono schiacciati dagli altri, soppressi dalla città, destinati a morire per dare spazio al vuoto culturale, al vuoto personale», dicono gli autori. «In Italia non si può suonare e non si può stare insieme, non esistono più i centri sociali perché viviamo tempi asociali, l’arte e l’intrattenimento sono solo quello che ci danno da mangiare. E noi ingrassiamo. Male». essere è un progetto che nasce nel 2020 tra la Sicilia e la Calabria da un gruppo di amici senza futuro. Pensa al passato, vive il presente, e non riesce a vedere il futuro. Non ricorda ciò che è stato, la musica l’ha rovinato, la musica l’ha salvato. Da lì in poi fonde la sua adolescenza ribelle con le canzoni dei lunghi viaggi in macchina da piccolo, con i genitori, riesuma le sue radici punk, rock e new wave e le annaffia di indie e cantautorato. Il viaggio è lungo, il viaggio continua e ci sono troppe stazioni dove si può fare benzina. E ripartire.

“Aria” Program One

Program One è il nome del progetto dietro al quale si nasconde Giuseppe Luca Rossitto di Palagonia. Un progetto che si muove lingo diversi punti di riferimento come scrive lo stesso autore: «E’ alternative, indie rock, diciamo che ci sono assonanze con Afterhours, Marlene Kuntz, Paolo Benvegnu, Scisma, CCCP, Baustelle in Italia. Come punti di riferimento stranieri i Cure, Joy Division, Smiths, Sonic Youth, Mogwai, Depeche Mode».

“Safari Now” Babil on Suite

Musicisti, dj e compositori catanesi, i Babil on Suite sono l’incontro di personalità estroverse e peculiari. Insieme danno vita ad una contaminazione di sonorità a cui danno voce le due cantanti Caterina Anastasi e Manola Micalizzi. Caterina Anastasi è la “prima” voce dei Babil on Suite, da cui tutto ha avuto inizio. Retrò e spensierata, il suo allure è ben definito nello stile e nella voce: trascina come pochi sul palco, senza mai perdere un attimo la sua eleganza. Manola Micalizzi è voce e percussioni del gruppo, personalità eclettica e “ritmata”. 

“La matri santa caminava” Carlo Muratori

In tema di Settimana Santa le canzoni del cantautore siracusano dell’album “Pesah (I Canti e le musiche della Settimana Santa in Sicilia)”.

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