Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Malelingue” Ponente

Alessandra Ponente, palermitana, alterna l’attività di attrice al Teatro Ditirammu a quella di cantautrice. La seconda, lo scorso anno, ha avuto una forte accelerazione con l’uscita dell’originale Ep Riavuli, una fra le migliori produzioni musicali siciliane che punta sulle tradizioni popolari e sul rinnovamento del folk, dietro la quale c’è la mano di Giovanni Parrinello della etichetta indipendente The Vito Records (Tamuna, The Vito Movement). Dice Ponente: «Ho scritto “Malelingue” subito dopo aver finito di leggere un libro dal titolo “Malavita” dello scrittore palermitano Giankarim De Caro, che parla di una famiglia con donne prostitute in un arco di tempo che va dai primi del secolo fino alle grandi guerre, ambientato in una Palermo scura e violentata dalle atrocità di quegli anni. In questa canzone mi sono ispirata proprio a quelle “male femmine palermitane”, raccontando appunto di una donna che nonostante tutto è comunque alla ricerca del vero amore, ma che cercandolo disperatamente, anche dietro prestazioni a pagamento, trova solo il suo più profondo ed intimo dolore. Delusa da tutto e da tutti non le resta che vestirsi di “amuri e dinari” fingendo per sempre davanti a quegli uomini che la toccano, la usano e poi la buttano come un oggetto che non serve più. Ho provato a parlare di amore anche laddove amore non sembra essercene, il tema di fatto è universale e fuori dal tempo». Grande interpretazione e video ben curato.

“Vivo” Pasquale Provenzano

Pasquale Provenzano inaugura il 2023 con il suo nuovo album e svela l’intero mosaico che compone “Piccole, minuscole cose”: dieci tracce che prendono spunto dalla vita privata dell’autore per assurgere a manifesto di un’intera generazione, a volte smarrita e nostalgica, ma anche affamata di vita come non mai. «Il titolo dell’album è identificativo della dimensione intima e dell’intento con cui l’ho sviluppato», racconta l’artista. «Parliamo di un disco scritto in camera mia, sul mio telefono, su quell’agenda così bella che quasi avevo paura a sporcare, e poi prodotto tra una stanza dismessa sopra un garage a Prizzi e la mia camera in Corso dei Mille, a Palermo. Tutto è confluito in questo album. Che parla di me, certo, ma anche di tutti i miei coetanei». “Vivo” è la traccia di apertura dell’album.

“Cosa Vostra” Shakalab e Giuseppe Anastasi

Lo storico collettivo siciliano della scena reggae/urban insieme con l’ex autore delle canzoni di Arisa in un brano che racconta la nota vicenda del sequestro e della successiva uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo. Tra i mandanti dell’uccisione del piccolo Giuseppe c’è Matteo Messina Denaro, recentemente arrestato dopo una lunghissima latitanza durata trent’anni. Nel testo ci sono anche immagini legate al ricordo di Giovanni Falcone, Peppino Impastato e altre vittime della mafia.

“Angelo Verde” Beatrice Campisi

È un brano onirico e surreale che parla per immagini ed evoca paesaggi urbani grigi e affollati. Il ritmo ossessivo e incessante della città produttiva e in movimento, fra il pulsare del traffico, le folle che si accalcano in metropolitana, il ticchettio di orologi che scandiscono esistenze in perenne affanno. È il nuovo singolo della cantautrice avolese tratto dal suo ultimo album “Ombre”. Le sonorità catapultano l’ascoltatore al centro del caos cittadino grazie ai movimenti del basso, dagli intrecci acidi e distorti di chitarre elettriche e dai suoni sintetici, che passano dai momenti rarefatti delle strofe a crescendi strumentali che esplodono in ritornelli scanditi dal martellare ostinato della batteria. Così come accade nel video firmato da Lù Magarò che accompagna l’uscita del singolo.

“My Way Home” Scarlett Margot

È il singolo che anticipa l’uscita del primo Ep della band catanese. «Siamo pronti a far partire questo periodo pieno di novità e sorprese», annunciano. Il gruppo è composto da Salvo Andrea Cuddé (basso), Enrico Coppa (voce), Mario Cosentino (chitarra) e Roberta Lanzafame (batteria).

“Tra sogni e desideri “ Zena Shari

Zena Shari è il nome d’arte della cantautrice palagonese Enza Di Benedetto, quest’anno ospite a Casa Sanremo Live Box in occasione di Sanremo2023. Il brano, come recita il titolo, è foriero di «sogni come orizzonti lontani luci che nel buio ci ispirano a qualcosa di diverso», come spiega Zena. «Per realizzare i sogni usiamo i nostri desideri, che rendono possibile il raggiungimento di quella strada tra dove siamo adesso e dove vorremmo essere».

Xiphonia Strings Trio

Trio acustico formato da Angelo Pesce (c/basso), Laura Leontini (voce) e Diego Giuffrida (chitarra). Dalla contaminazione dei diversi stili e tecniche, il trio ripropone un repertorio di classici che spaziano dal rock al pop, riarrangiati in chiave smooth jazz e swing utilizzando una formula innovativa che valorizza il sound degli strumenti acustici e percussivi avvalendosi di tecniche armonico-ritmiche innovative ed originali.

“Neon on the dancefloor” Sour Girl

Duo elettronico formato da Vincenzo Schillaci, musicista e producer, e Laura Messina, cantante e songwriter. «Sour Girl è un progetto intimo e personale che abbraccia e coinvolge l’ascoltatore con le sue sonorità in bilico tra l’elettro degli anni Ottanta, la electronic dance music e la techno».

“Sotto il cielo” Cristina Russo

La voce “black” della cantautrice catanese è la quintessenza del suo stile definito neo soul; una fusione che parte dalla più autentica base soul della black music americana, contaminata dal blue eyed soul, dall’ urban fusion e dal new reggae.

“Camera Oslo (Waiting for Ennio)” Cassandra Raffaele

Ragusana d’origine, cesenate d’adozione, è nota per le sue collaborazioni con Brunori Sas, Elio e le Storie tese, e per il suo lavoro di produttrice con l’alt-soul band Ennieloud . Dopo aver pubblicato due album in italiano, suonato e girato molto, sei anni fa Cassandra si è trasferita a Londra dove ha vissuto, formando e fronteggiando un abile trio composto dal produttore/DJ berlinese BeeOff e dal polistrumentista Ross Grillo, ricevendo consensi internazionali, scrivendo My Faults per il dj producer italiano Vincenzo Callea. Il suo video ha vinto il premio “Best Video Clip” al New York City 2018. Cassandra ha aperto i concerti in Italia di Max Gazzè, Brunori Sas, Mannarino e all’estero, insieme agli Ennieloud, il tour degli americani The Seschen, in tournée nel Regno Unito, condiviso i palchi con Kadija Kamara, Arlo Parks, The Scruff. Rientrata in Italia, a Cesena, ha realizzato il suo terzo album solista “Camera Oslo”.

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