Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Crescere” Gero Riggio

Dopo il successo di “Luci Rosse Luci Blu” che gli ha permesso di calcare prestigiosi palcoscenici come il Primo Maggio Roma e Radio Italia Live, il cantautore Gero Riggio pubblica una nuova canzone dal titolo “Crescere” apripista del nuovo percorso discografico che vedrà luce a fine aprile quando uscirà il terzo album del cantautore, che arriva a tre anni di distanza da “Un Anno in più”. Un pop dai toni delicati e ipnotici, dal contenuto importante che “cresce” fino ad esplodere nel finale insieme alla ritmica. Il videoclip esprime perfettamente il sentimento che si avverte nel brano. Due figure apparentemente diverse, lontane ma entrambe schiacciate dal peso di pensieri che non riesce a farli dormire. Ed è proprio la notte che elabora i pensieri più profondi, le incognite più complicate a cui nessuno può rispondere. «Ad un tratto nella vita arriva un particolare momento per tutti dove quello che c’è intorno può sembrare diverso, insapore, inodore», spiega l’autore. «Ma nulla è cambiato se non sé stessi: è cambiato il modo in cui si guardano le cose che acquisiscono un peso diverso, nuovo. Si perde la magia dell’innocenza e si viene schiacciati dal peso delle responsabilità. Ci si ritrova spesso davanti allo specchio a interrogarsi. Ed è proprio quel momento in cui ci si rende conto che tutto è solo un’illusione, niente è cambiato davvero… si è solo cresciuti». La produzione del Clip è stata interamente realizzata e prodotta da Carioca Records Multimedia Develop. Il produttore Leo Curiale e Gero Riggio ne hanno curato personalmente la scelta delle immagini, il montaggio e l’idea di sviluppo.

“Terra mia” Celo

Celeste De Lisi, in arte Celo, cantante soul e R&B di Palermo, accende i riflettori su un tema ancora tipico della società italiana, ma spesso forse sottovalutato. Si tratta dell’essere costretti ad andare via dalla propria terra, un sacrificio che a volte viene volutamente e ideologicamente ridimensionato, nel nome della santificazione di improbabili eroi della voglia di lavorare a qualunque costo, in realtà talora pure sfruttati e sottopagati. Ma non è la dimensione lavorativa che viene messa a fuoco nel pezzo di Celo, quanto soprattutto quella più intima del legame con la propria terra, che nel ritornello si rivolge proprio a quanti l’hanno dovuta lasciare, tra “miserie e nostalgia”, facendoci percepire l’eco del suo dolore, ignorato da chi l’attraversa. Celo si muove tra contesti urbani, tra palazzi e i colori dei murales, e le immagini iniziali che evocano la terra che probabilmente ci si è dovuti lasciare alle spalle, con le onde del mare o il lungomare dominato dalle silhouette di alberi antichi.

“Happy” Lorenzo Fragola & Mameli

Conterranei, coetanei e soprattutto grandi amici sin dall’infanzia, Lorenzo Fragola e Mameli hanno iniziato un percorso artistico insieme, un’esperienza che li ha portati a pubblicare finora quattro singoli: “Luna Fortuna”, “Attraverso”, “Testa X Aria” e adesso “Happy”, un nuovo brano dal sapore dolce amaro. Dietro sonorità accattivanti, un mood scanzonato e un ritmo ballabile si nasconde una nota di malinconia, mascherata da spensieratezza. Siamo davvero felici di quello che abbiamo o dobbiamo solo sforzarci di dimostralo agli altri fingendoci felici? L’incertezza per il futuro, la fragilità della felicità e le quotidiane battaglie contro le proprie paure. Sono queste alcune delle tematiche che i due artisti stanno affrontando con la loro musica e lo fanno anche con “Happy”, brano prodotto da entrambi e scritto insieme a Samuele Barracco, Filippo Maria Migliore, Daniele Di Giorgi. 

“Cu nesci arrinesci” Fabio Abate

Quasi un divertente e ipnotico scioglilingue il nuovo singolo del cantautore catanese Fabio Abate che anticipa l’uscita del progetto discografico prevista per il mese di giugno. È un brano che nasce dai proverbi siciliani. Una raccolta dei più significativi adattati a sonorità moderne electro-pop. Con questo nuovo singolo Fabio Abate vuole raccontare le infinite sfaccettature dei proverbi, «che sono la nostra Bibbia», sottolinea. «È un brano che avevo scritto durante la pandemia, dopo aver letto un vecchio libro di proverbi siciliani». Ribattezzato da Fiorello “Il cantattore”, noto per le sue colonne sonore (candidato ai David di Donatello e Nastri d’argento) e per le svariate collaborazioni artistiche, Fabio Abate ama raccontare le sue canzoni con la naturalezza che gli appartiene, dove ogni immagine riesce a fondersi con la musica come se la loro unione fosse già stata scritta prima.

“Dimmi cosa vuoi” Giuseppe Cucè

Il nuovo singolo del cantautore siciliano racconta come ognuno di noi un bel giorno comprende il significato della parola amore, quell’amore che la stessa parola fin troppe volte sdoganata lo banalizza al punto che vorresti coniare un nuovo termine per esprimerlo ed identificarlo. Un amore universale, che attraversa prove su prove, quel sentimento che solo il tempo forgia e concretizza, l’amore che supera gli errori e li utilizza come propulsore per crescere ed invecchiare per poi rinascere sempre più forte ed intenso. Il gioco delle due parti per raccontarsi e raccontare un percorso di vita, dopo aver vinto gli errori, per ripartire da capo con più consapevolezza, una lettera scritta a se stessi che rimandiamo a chi abbiamo avuto sempre accanto, nonostante il tempo e le strade spesso non perfettamente percorribili.

“La mia casa vuota” Cappadonia

Nuovo brano del cantautore palermitano. «Il brano prende spunto dal racconto del 1903 di Arthur Conan Doyle “La casa vuota” in cui Sherlock Holmes si ritrova in un’abitazione vuota esattamente di fronte alla casa in cui vive», spiega l’autore. «Questo gli consente di avere una visione dall’esterno della sua stessa vita e dei suoi stessi vizi più nascosti, come il consumo di cocaina e la depressione da assenza di impegni. Il brano è una confessione dei nostri segreti e dei nostri vizi che nascondiamo all’interno delle nostre case e dentro noi stessi».

“Ascoltami” Jack & the Starlighter

È il nuovo singolo della band palermitana formata Gioacchino ’Jack’ Cottone – voce solista, Dario Lo Giudice – basso, Danilo Mercadante – chitarra, Fabrizio Pacera – batteria e percussioni: «Questo brano è un monito per ricordare a tutti che esistono persone che vivono in silenzio per paura degli altri, ma anche una speranza affinché si possa prendere coscienza e vincere questo meccanismo che porta all’oblìo». Il brano, scritto e composto da Gioacchino Cottone, è un rock-pop italiano con sonorità a tratti vintage: «Con questo testo e queste sonorità abbiamo voluto evidenziare la tendenza a standardizzare la propria vita con il solo scopo di essere accettati da una società che ci plasma sui propri interessi, che ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato senza però dare delle logiche e plausibili spiegazioni. Il risultato, purtroppo, porta molti soggetti a vivere in un limbo di incertezze, paure, a partire dall’interno del proprio nucleo familiare. “Ascoltami” parla di tutte quelle persone che potrebbero essere prezioso contributo alla crescita di una società ed invece vivono nel silenzio e spesso rimangono nell’oblio proprio a causa di altri soggetti che, pur non avendone le capacità reali, si trovano spesso senza meritocrazia a ricoprire ruoli importanti e che per mantenere ed evidenziarne la forza, scaricano le loro frustrazioni su altri soggetti sotto di loro».

“Ci facciamo male” The Heron Temple

Ripartono da zero o quasi The Heron Temple dopo l’esperienza a X Factor nel 2017 fatta quando la band era praticamente appena nata. I palermitani Valerio Panzavecchia e Vincent Hank si conoscevano solo da un anno e quel palco molto televisivo li ha proiettati in radio, tra video audaci e tour acustici. I riflettori che si sono un po’ spenti alle loro spalle (come fisiologicamente succede dopo ogni edizione del programma) e la pandemia hanno rallentato l’uscita dell’album d’esordio. Nel gennaio 2022 la band pubblica “Falliscono i locali” seguito a metà giugno da “Ci facciamo male” che anticipa l’uscita del disco di debutto “W.A.U”.

“Tribalism” Nero Diaspora

Terzetto dedito alla riflessione sulla libera improvvisazione, formato da Fabrizio Elvetico (elettronica, già Illàchime Quartet), Rossella Cangini (vocals, loops) e Gandolfo Pagano (chitarra preparata). Il brano è tratto dal nuovo album “Shadows on Earth”, disco intenso, dal forte impatto comunicativo ed emotivo. Un lavoro discografico che merita “ascolto” per apprezzarne le tensioni e le intenzioni.

“29 settembre” Equipe 84

C’era lui dietro i rullanti e tamburi di “29 Settembre”, così come in altri grandi successi di quello ch’è stato il gruppo beat più popolare. Vogliamo ricordare così Alfio Cantarella, batterista storico dell’Equipe 84 scomparso giovedì scorso a Villafranca, il paese veronese dove Cantarella viveva da una trentina d’anni. Siciliano d’origine — nato a Biancavilla, Catania, nel 1941 — Cantarella era ricoverato da qualche giorno nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini, nel paese a quindici minuti d’auto dalla città. Lui, Maurizio Vandelli (chitarra, voce), Victor Sogliani (basso) e Franco Ceccarelli (chitarra) sono la formazione storica dell’Equipe 84, quella del successo negli anni Sessanta e Settanta, un capitolo indimenticabile di quel periodo.

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