Sicilian Playlist #147: Nicolò Carnesi fa tornare gli anni ’60
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Tormentone” Nicolò Carnesi
Dopo l’uscita di Dinamite, ballata esistenzialista dal gusto volutamente retrò che ha accompagnato il tour estivo del cantautore, Nicolò Carnesi torna con questo secondo singolo che anticipa il suo nuovo album d’inediti di prossima uscita. Caratterizzato da brillanti giochi di parole e da sonorità vintage vicine ai motivetti degli anni Sessanta, “Tormentone” riconferma la natura nostalgica e autentica di Carnesi che con questo brano, nemesi dei “tormentoni estivi”, racconta la ricerca di qualcosa che crede perduto ma che non è realmente andato smarrito: la sua musica. «È stato un modo divertente per reagire a uno stato confusionale in cui prevaleva la sensazione di aver perso qualcosa di importante che riempiva in parte le mie giornate e i miei pensieri: la mia musica», spiega il cantautore palermitano. «La musica che maneggiavo, che modellavo, con cui comunicavo tanto di me, stava per evaporare, sparire, uscire da me. Questa sensazione mi spaventava molto, un po’ come perdere un’amica che ti accompagna da una vita. Allora ho fatto, istintivamente, l’unica cosa che mi sembrava sensata, ho cominciato a ricercarla, come uno speleologo armato della sua torcia, ho cominciato a vagare, scavando, girandomi intorno, divertendomi, lasciandomi andare a quello che la musica spesso è: astrazione pura, distacco. Ho cercato di creare una nemesi dei tormentoni estivi che ci invadono ogni anno e, che mi lasciano spesso la sensazione di aver perso un altro pezzetto della musica che tanto amo».
“Vita porno” Cristiano Malgioglio & Bungaro
Cristiano Malgioglio torna con un nuovo brano, scritto in collaborazione con il cantautore Bungaro e con la presenza della penna di Niccolò Agliardi, cantautore e compositore da Golden Globe (per Io sì (Seen) scritto insieme a Laura Pausini). Si tratta di una canzone dal titolo curioso e ironico che parla, come ci racconta lo stesso Malgioglio, di «una divertente storia d’amore» che si porta dietro tutte le contraddizioni dei nostri giorni.
“Cola” Idda
Brano estratto da “Kunta”, il primo ep della cantautrice siciliana Idda – Valeria Romeo all’anagrafe di Catania – uscito lo scorso 14 luglio per Platinum Label. Un progetto che mette in risalto tutte le sfumature dell’artista, che la vede protagonista sia come producer che cantante dei suoi stessi brani, spaziando così tra una produzione e l’altra in diversi stili musicali, con l’abbinamento dei testi in italiano affiancati al suo dialetto siciliano. «Questo pezzo narra la storia di una madre in cerca del figlio perduto. L’ultimo suo desiderio è rivedere Cola, il figlio del mare».
“Art Attack” Licciardi
Nuovo singolo dell’artista catanese Licciardi già attivo da anni sulla scena di Bologna come chitarrista dei Lapara. Un brano di matrice cantautorale sul ritrovarsi costantemente in bilico tra sogno e realtà, tra passione e dovere, tra scelte di cuore e scelte imposte e che racconta di come la vita possa passare dal barcollare come un “ninja ubriaco” che prova a non fare rumore quando, nel buio, si appresta a cercare nel buio un letto dove riposare a trovare una forma di dolce risolutezza grazie a una persona in grado di fare “Art Attack” con la costruzione di un amore.
“Mia nonna” Cabrio
Nuovo brano del cantautore messinese. Il brano, con testo e musica di Giuliano Cento, è stato arrangiato da Stefano Radice e cantato, in questa versione inedita, da Cabrio e Cento. Dal sapore vintage e malinconico, il singolo inizia subito con un proverbio usato spesso dalla nonna “l’erba cattiva non muore mai” e subito dopo sottolinea il suo legame con la religione “credeva a Santi e Madonne” ed infine il suo attaccamento verso le canzoni “tristi” che nonne e nipoti ascoltavano insieme. «Questa canzone mi ha emozionato subito al primo ascolto. La cosa strana che mi stupisce, è che Il testo parla dettagliatamente di mia nonna nonostante non sia io l’autore. Appena ho ascoltato la versione originale di Cento, ho deciso allora di aggiungere la mia voce alla sua ed ecco qui il mio nuovo progetto».
“Alto mare” G-laspada
Nuovo singolo del cantautore e polistrumentista G-laspada, al secolo Giuseppe La Spada. Un brano che strizza l’occhio alla disco music anni Ottanta. Un pezzo up-tempo da cantare e ballare nei momenti di spensieratezza, lasciandosi andare e godendosi il momento. «L’intero brano è stato realizzato in un paio di ore», racconta G-laspada. «Ho documentato per intero tutte le sue fasi, dalla produzione, al testo fino alle registrazioni. Mi sono lasciato ispirare dalle vibes festose degli anni Ottanta, traendo ispirazione, ad esempio, da “Celebration” dei Kool & The Gang e da “A woman needs love” di Ray Parker».
“Thinking” Shadowboy Myzic
Il rapper palermitano di origini ghanesi è tornato sulla scena con il nuovo singolo dopo un lungo periodo di pausa legato alla scomparsa della madre. L’afrobeats e afropop King di Palermo nel nuovo brano parla di una relazione a metà strada fra un tossicità e vero amore.
“Pinocchio’s blues” Antonio Grillo Trio
È il singolo del trio di musicisti calabresi capitanato dal chitarrista Antonio Grillo, con Tommaso Pugliese al contrabbasso, Francesco Scopelliti alla batteria. Il brano è impreziosito dalla partecipazione straordinaria di uno dei più importanti trombettisti del Jazz italiano: Giovanni Amato. La composizione di Grillo anticipa di circa un mese il rilascio dell’album Dove, in calendario per il 10 ottobre, ed è accompagnato da un videoclip che ironizza sul rapporto dell’uomo tra sogno, realtà, verità e menzogna. «Pinocchio’s blues è un tema pervaso da un senso di giocosa ironia concepito quasi come gli scatti di un burattino», spiegano. Il videoclip è stato girato nei boschi dei Monti Peloritani che cingono la città di Messina. Tra alberi, formicai brulicanti, minacciosi voli di uccelli scuri e grottesche figure che sarebbero a proprio agio in un Horror B-Movie, i tre musicisti vagano apparentemente senza meta con fare stralunato… è la realtà o Morfeo ha teso loro un tranello catapultandoli nell’incubo di qualcun altro? Ma al di là del gioco cinematografico e dei possibili infiniti significati legati alla favola del burattino di legno, dei suoi sogni e delle sue vicende che lo trasformeranno da ramo di albero in uomo, il tema cardine della musica di Antonio Rocco Grillo e del suo trio è l’attaccamento alle radici. Mainstream di gran classe.