Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Un’estate al mare” Manutsa

“Un’estate al mare” è un evergreen che ogni anno torna, puntuale, tormentone d’agosto. Una canzone dal sapore d’antico che racconta un quadretto estivo semplice e disimpegnato: quella voglia di vacanze, di giornate spensierate al mare “per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni”. Può ricordare gli anni Sessanta, ma è stata pubblicata nel 1982 da Giuni Russo, nome d’arte della palermitana Giuseppina Romeo. Una delle voci italiane più belle di sempre dall’incredibile estensione vocale di quasi cinque ottave, che ha unito il canto lirico al pop. Un idolo dell’adolescenza per Manuela Di Salvo, in arte Manutsa, che cominciò a 17 anni sui palchi di periferia a Palermo in una tribute band femminile di Giuni Russo, Les femmes, omaggio anche al padre, «che mi faceva ascoltare tutti i giorni la cantante lanciata da Battiato». Ovviamente nella sua rilettura di “Un’estate al mare”, Manutsa non incorre nell’errore di competere con la inarrivabile voce di Giuni Russo. Quella di Manuela Di Salvo è una versione giocosa, vintage, divertente, nella mescolanza fra elettronica e sperimentalismo. 

“Finestra” Davide Shorty 

«È un periodo di continua ricerca, in cui il mio mondo sta profondamente cambiando, come d’altronde quello intorno a noi. Ancora non ho ben capito cosa sto facendo, riflettevo sul fatto che probabilmente ho fatto della mia vita un grosso freestyle, mai pianificato più di tanto, sono sempre andato d’istinto… Dalla mia finestra vedo il mondo finire e ricominciare…». Con queste parole affidate a un post sui social, il palermitano con la pelle nera annuncia il nuovo singolo. Un lento ballo tra jazz, rap e cantautorato. Con un atteggiamento sincero e delicato ma al tempo stesso solido e determinato, Davide Shorty guarda al mondo che lo circonda: la finestra che lo contiene lo fa sembrare un quadro distopico in cui i sogni diventano una realtà in cui rifugiarsi e la persona amata è un angelo custode che ci ispira a ritrovare la nostra parte migliore.

“Il richiamo e l’abbandono” Luca Di Martino

«Un viaggio musicale, un’osservazione dell’anima umana, a tratti stufa della monotonia dei luoghi di appartenenza, a tratti nostalgica, e che mai sazia appare in bilico tra il partire e il tornare, tra il trovare e il lasciare, tra il richiamo e l’abbandono: due parole che sembrano lontane tra loro, opposte, ma che si incrociano spesso durante il percorso di vita di ogni uomo e trovano collocazione in ogni decisione intrapresa o scandita dal destino». Sono le parole con cui il compositore e chitarrista palermitano Luca Di Martino presenta “Il richiamo e l’abbandono”, il suo quarto album solista. Un lavoro prezioso, delicato, tutto incentrato su chitarra classica e loop. “Il richiamo e l’abbandono” è un lavoro simile ai precedenti ma la principale novità consiste nella scelta consapevole di ambientazioni ed effetti differenti che hanno allontanato l’autore dal suono “naturale” della chitarra classica. La loop station, riproducendo alcune sequenze ritmiche/melodiche e percussive, gli ha consentito di dare spazio a momenti di libera espressività e improvvisazione, rendendo questo disco più accattivante, più d’impatto e di facile ascolto.

“Appuntamento” Ariele

Nuovo singolo di Ariele, pseudonimo di Noemi Palumbo, giovanissima cantautrice siciliana che con questo brano, con il featuring del rapper Eramo Nubi, ci fa rivivere le sonorità musica funk/soul e del jazz con cui è cresciuta da bambina, dando libero sfogo alla sua anima groovy. «Questo brano ripercorre le sensazioni, paure ed aspettative che si provano all’inizio di una storia, la storia importate che un po’ tutti abbiamo vissuto o desiderato e che ricorderemo per sempre», racconta Ariele. «“Appuntamento è un brano che ho scritto ben 6 anni fa: in quel periodo stavo vivendo le sensazioni del primo innamoramento e ricordo perfettamente il giorno in cui iniziai a scriverlo; lui era venuto a prendermi con la sua macchina rossa sotto casa ed io sentivo tutta l’ansia e l’imbarazzo della prima volta: “Ti ho visto arrivare davanti al mio portone, l’aria distratta e tutto quello che ci vuole” scrivo nella prima strofa. Nel testo ho cercato di esprimere con naturalezza tutte le aspettative e le paure che avevo nel sentire “l’altro”, nel sentire l’amore. A distanza di anni, se ci ripenso, sorrido ancora perché sono emozioni così forti che per fortuna rimangono nel tempo e nella memoria. Insieme a Ciccio Leo abbiamo voluto dare un taglio “anni 80” sia all’arrangiamento che alle sonorità utilizzate, che rievocano il soul-funk di quel periodo storico che ho voluto riprodurre, attraverso le immagini, anche nella clip».

“Priai a luna” Idda

La cantautrice siciliana Idda – Valeria Romeo all’anagrafe di Catania – torna con un nuovo singolo estratto dal disco d’esordio “Kunta”. “Priai a luna” racconta la storia di un pescatore che una notte mentre navigava alla ricerca di pesce, s’imbatte in una tempesta fortissima. La moglie vedendo la tempesta in lontananza ed aspettando il rientro del marito si mette a correre verso la spiaggia. Stanca ed ormai disperata comincia ad urlare alla luna che stava lì, su in cielo, pregandola di salvare la vita a quel pescatore che nel frattempo lottava, per il solo desiderio di rivedere sua moglie. «Amo la luna e la sua bellezza mi ha sempre ammaliata, quando ero piccola parlavo addirittura con lei. Provo questa affinità con la luna ancora ora e ne parlo in brani come questo», spiega Idda.

“Emilia nascosta” Licciardi

Nuovo singolo dell’artista catanese Licciardi con base a Bologna come chitarrista dei Lapara. La canzone vede la luce durante la pandemia, nel primissimo lockdown. Racconta infatti un senso intimo di inquietudine e paura del futuro, in uno scenario che vede protagonista la “bassa” emiliana, che, in questo contesto, assume dei connotati di disarmante desolazione e irrequietezza. La musica del brano attinge da ispirazioni “old school” rock italiano alla Afterhours/Giorgio Canali, attraverso una struttura semplice e una sonorità cupa, dove dominano gli strumming di chitarra elettrica e una batteria che va dritta al sodo, senza fare troppi complimenti. «Il testo l’ho pensato mentre mi trovavo a camminare in completa solitudine per le strade di Bologna e provincia, che, svuotate totalmente della sua gente palesavano un’Emilia, che fino ad allora era stata ‘Nascosta’, ma che adesso veniva fuori in tutta la sua nebulosità», commenta Licciardi commenta. «“Emilia Nascosta” è un brano totale, perché si muove tra attitudini prettamente punk e un senso universale di irrequietezza di fronte a un mondo svuotato della sua gente; rimangono solo “corrieri SDA”, parcheggi vuoti, strade deserte, e nebbia». 

“Noi tre” Alessio Selvaggio

Il nuovo singolo del cantautore palermitano Alessio Selvaggio scritto appositamente per la colonna sonora del nuovo film di Federico Moccia “Mamma qui comando io”, è un inno ad essere invincibili quando tutto sembra essere impossibile, quando sembra che mollare sia la scelta più giusta. Il brano, molto mengoniano, parla di una famiglia, dei vari ricordi che frugano nella mente del padre, che crede nell’amore della famiglia, crede che tutto si possa superare rimanendo uniti “Noi tre”. Spiega l’artista a proposito del brano: «“Noi tre” è il culmine di un percorso, un viaggio intorno alla costruzione del brano perfetto per il film di Federico Moccia». Il videoclip è la perfetta rappresentazione del significato del brano, immagini semibuie che raffigurano l’artista si alternano a scene del film e forniscono un immaginario unico alla dimensione della canzone.

“Losing control” Dody

Dopo l’incredibile successo ottenuto dal singolo “A New Life”, la rock singer siciliana Dody torna sulla scena con un sound molto più vicino all’hard rock/metal, un nuovo look, un nuovo logo, ma soprattutto con questo singolo romanticamente aggressivo. Un’affascinante power-ballad stile anni Ottanta che ne mette in luce il lato più volitivo e, contemporaneamente, quello più romantico e sexy. La scena hard rock italiana si arricchisce in questo modo di una nuova, graffiante interprete che si rivolge in prima battuta agli amanti di Doro Pesch, Lita Ford, Joan Jett e di tutte le interpreti femminili più amate. Poi a tutti gli appassionati del rock più viscerale. Un bel risultato per un’artista arrivata tardi sulle scene musicali nazionali.

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