Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“A ccu apparteni?” Roberta Gulisano

Nuovo singolo della cantautrice siciliana Roberta Gulisano per Mhodì Music Company. Questo brano viscerale celebra il coraggio e la resilienza di generazioni di giovani italiani che si avventurano all’estero in cerca di un futuro migliore, rimanendo indelebilmente connessi alle proprie radici. Con la sua voce incantevole e la capacità di catturare le emozioni tramite la musica, la Gulisano offre un’interpretazione appassionante di questa narrativa, utilizzando la lingua siciliana come strumento per parlare di condizioni immutate nel tempo: povertà, solitudine, resilienza e speranza, ieri come oggi. “A ccu apparteni?” possiede un testo toccante, che arriva dritto al cuore di tutti coloro – centinaia di migliaia – che abbiano almeno una volta dovuto abbandonare la propria casa per conquistare la dignità di un futuro sicuro. La Gulisano parla di sé e per esteso di una intera generazione, facendo diventare questa canzone un tributo ai giovani italiani che si aprono al mondo portando con sé l’essenza delle loro radici, mescolandosi a storie nuove, continuando a raccontare la propria identità. Il videoclip si focalizza sulla solitudine e l’inquietudine di una persona che si trova in una città straniera in un paesaggio inglese. Il tema centrale del video è il sentirsi fuori luogo o disorientato in un ambiente che è lontano dalle proprie radici.

“The Wound and the Fury” Bellujno

Primo singolo del progetto solista di Luca Impellizzeri, già vocalist, chitarrista e autore del duo folk-soul da Black Jezus, che anticipa “Bellujno”, disco omonimo prodotto da Cesare Basile che segna l’esordio del progetto in uscita a novembre. Parla di un onirico duello western tra l’artista e il mondo e della loro ardua, nonché irrinunciabile, interazione: «Il titolo del brano è un chiaro riferimento al romanzo dello scrittore americano William Faulkner, “The Sound & The Fury”», spiega l’artista catanese. «Le sonorità crude e ibride vanno dal loop di synth ipnotico e ridondante a la Suicide, fino al folk neo-gotico dei 16 Horsepower».

“Il giorno” Jack & the Starlighters

Nuovo singolo dei Jack & the Starlighters, band palermitana formata Gioacchino “Jack” Cottone – voce solista, Dario Lo Giudice – basso, Danilo Mercadante – chitarra, Fabrizio Pacera – batteria e percussioni, con una veste anni 60’ e un’identità sonora british. La vita di una band sul palco rispecchia sempre e comunque una serie di legami fuori da quel mondo che spesso è enfatizzato ed alterato. Il palco amplifica tutto, e nel caso dei Jack & the Starlighters, amplifica lo stretto legame di intesa e amicizia tra di loro: «Scopriamo questo brano durante una delle tante feste organizzate da noi, dove spesso sono presenti amici musicisti, parenti e genitori», dice Gioacchino “Jack” Cottone. «Ido Tumminello, papà di Manfredi (chitarrista e cugino di Fabrizio Pacera), inizia a strimpellare un brano e ne rimaniamo tutti attratti. Credo che quasi contemporaneamente ci tuffiamo da Ido a chiedere di chi fosse per poterlo inserire in repertorio. Lui risponde che il brano è stato scritto proprio da lui e dal fratello nei lontani anni Sessanta. A questo punto chiediamo se fosse stato possibile arrangiarlo e inserirlo nel nostro disco. Dopo tre giorni, Ido ci chiamò comunicandoci la donazione della traccia». Il brano è estratto dal nuovo album, che uscirà a fine anno.

“Tori” Raw Pantay

Nuovo singolo del siracusano Mattia Venezia, in arte Raw Pantay, classe 2001: un brano pop punk travolgente, dedicato alla mancanza di reciprocità e alle relazioni tossiche. «Racconta la storia di una ragazza che, soffocata dall’ansia e dal timore di fallire, cerca di scappare dalle aspettative degli altri», spiega l’autore. «Tori è spaventata dal futuro quanto è spaventata dal presente, non riesce a sognare, non nutre speranze: tutta la sua attenzione  va alla ricerca di piccoli momenti di distrazione, spesso corrotti da paranoie e ossessioni. Se Tori si distrae, è solo per un attimo. Poi arrivano la tristezza e la rabbia a spegnere anche quella piccola luce. Tori può dare solo un amore malato, tra attacchi d’ansia e fughe. Ma a parlare, in questa canzone, è chi la ama, e proprio per questo non può giudicarla: può solo gridare la verità, con tutta la forza che ha in corpo».

“Ragazzo di destra” Colapesce Dimartino

Dopo l’uscita a sorpresa di “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, il brano manifesto contenuto nel prossimo album “Lux Eterna Beach” in uscita il 3 novembre, Colapesce Dimartino pubblicano una nuova canzone dal titolo “Ragazzo di destra”. Questa volta però la coppia siciliana non stupisce. Troppo sfacciatamente battistiano è l’andamento della canzone e fuori tempo il tema della canzone che si intitola “Ragazzo di destra”. «Un racconto senza morale che fotografa un Paese diviso in opposte fazioni che però si ritrovano sotto il comune denominatore dell’incomunicabilità e della paura», spiegano i due. Monotona e ripetitiva.

“Nei miei panni” La Ragione Giusta

Nuovo singolo de La Ragione Giusta, all’anagrafe Lorenzo Maria Camarda, cantautore palermitano classe 2003. «Nel brano tratto una forte sofferenza. Sofferenza che viene riconosciuta come spunto fondamentale di crescita, ma dalla quale si cerca di prendere le distanze (non di scappare)», sottolinea La Ragione Giusta. «È un tentativo di archiviare un pezzo importante di vita per costruire qualcosa di nuovo, pur non sentendosi del tutto pronti, ma con la speranza di riuscire nel proprio intento. Viene messo in evidenza il concetto di un’ipotetica partenza, realtà che molti giovani di oggi affrontano per trovare una sorta di sistemazione futura. Inoltre, parlo di molte mancanze che mi hanno condizionato. È il connubio perfetto tra confusione, rimpianti e speranza».

“Occhi Scuri” Lidia Schillaci

La canzone è stata composta dalla cantautrice in tutte le sue parti, dalla musica al testo in dialetto siciliano ed è stata fatta ascoltare al pubblico per la prima volta durante la Milano Fashion Week 2023, in occasione del lancio della collezione dello stilista Alessandro Enriquez. «“Occhi scuri è un brano a cui tengo molto», racconta Lidia Schillaci. «L’ho scritto più di quindici anni fa e per troppo tempo l’ho tenuto chiuso nel cassetto. È stata una magia arrivata dal cielo, ne sono convinta perché è arrivata insieme, musica e testo (in dialetto) come un’onda del mare. Adesso è il momento di consegnare il brano al mondo e l’incontro con Alessandro Enriquez ha fatto realizzare questo mio sogno». 

“Ma non adesso” JeBel 

Per il suo nuovo singolo JeBel non risparmia fuzz e synth: un brano dalle gustose contaminazioni dance, R&B, alternative e rock, dove il “Ma non adesso” che l’ascoltatore è portato inevitabilmente a cantare è sia la risposta al classico “Rimaniamo amici?”, sia la scusa con cui tutti noi affrontiamo le scelte difficili, quelle che rappresentano il nostro cambiamento. «Voglio cambiare, ma non adesso è quanto mi sono detto quando ho avuto l’occasione di prendere quelle decisioni che mi avrebbero portato a una crescita. E scriverlo è stato probabilmente il passo che mi ha permesso di dire finalmente “adesso”. Non ne vado fiero, ma spero di riuscire a esserlo per quello che ne ho fatto», spiega l’artista catanese. La canzone nasce proprio dai passi che l’artista siciliano non è riuscito a compiere, dalle risposte che non è riuscito a dare. Da tutte quelle volte in cui il suo posticipare ha rappresentato “la via più facile”, quella meno faticosa o coraggiosa: da quella pigrizia che non porta a niente di buono. Con questo singolo JeBel sceglie le atmosfere e i suoni metropolitani che ormai frequenta da tempo, ma li abita in maniera del tutto differente: li colora con elementi degli anni ’80, con una produzione colta e raffinata, vintage ma estremamente contemporanea.

“Pa-Sha” La Flèche

Nuovo singolo del rapper palermitano Gabriele Catania, in arte La Flèche. È un brano che mischia un testo forte, dalle forti emozioni e un beat duro. «“Pa” è l’acronimo della mia città, Palermo, “Sha” è un termine tutto mio che utilizzo in quasi tutti i miei brani», spiega il rapper. «Il brano per me è uno sfogo parla della mia vita, del mio quartiere, di persone che mi hanno tradito, di situazioni che mi hanno fatto crescere. Nel brano c’è un La Flèche più cattivo, più franco. Rappresento il buio della strada».

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