Sicilian Playlist #166: Eleonora Bordonaro e il borgo di San Fratello tra il bosco e i Giudei
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Iermanimei” Eleonora Bordonaro
Primo singolo dell’atteso album “Roda” di Eleonora Bordonaro. Un progetto che ha coinvolto un’intera comunità, quella di San Fratello, centro montano dei Nebrodi, unico per la natura, la lingua, le trombe, i Giudei. «Un paese che è una roccaforte di originalità, nata dalla commistione tra popoli e superbo isolamento», racconta l’autrice.
Il brano, il cui testo è una poesia di Biagio Guerrera, tradotta dalla poetessa sanfratellana Benedetta Mondello, nasce da un incontro notturno con un cavallo bianco proprio nel bosco di San Fratello. «La vicinanza con il bosco – spiega la cantautrice – l’identificazione dei sanfratellani con gli elementi della natura, la prossimità con gli animali selvaggi, sono ben rappresentate dall’incorporazione nel costume dei Giudei di code di cavallo e di volpe e scarpe di pelle. Sono fauni, cavalieri, che hanno familiarità con l’allevamento di animali, soprattutto i cavalli della razza autoctona sanfratellana. Vivono il bosco come estensione della propria abitazione, se ne sentono partecipi, comproprietari e guardiani. Una leggenda narra che, per decreto, il bosco di San Fratello appartiene ai bambini del paese; un modo poetico ed efficace di promuoverne la conservazione a favore delle generazioni future».
“Tataìna” Ezio Noto
Comincia come una celebrazione religiosa, prosegue come una marcia funebre grottesca, esplode come un potente blues-rock per chiudersi con un organo e una voce spettrale da film horror. Ezio Noto con il suo canto graffiante e duro teatralizza l’interpretazione di questo singolo che prelude al ritorno discografico del cantautore agrigentino di Caltabellotta insieme con la sua variegata banda dei Disìu.
“Right of me” GO.SOUL.MAP.
Dietro lo pseudonimo Go.Soul.Map. si trova Salvo “Dub” Bruno, uno dei talenti più puri e autentici della scena musicale contemporanea siciliana. Il suo album di debutto “Peaceful Sound For Broken Minds” è previsto in uscita il 23 febbraio. Go.Soul.Map. è un artista che attraversa una fase eccezionalmente creativa, una fucina di idee frizzanti che sgorgano in rivoli continui come la lava del vulcano Etna nella natia Catania, nella sua piena attività eruttiva. Come il primo singolo, “Right Of Me” è un brano nu-disco pieno di sentimento e con tonalità ricche, che si trova qui nella sua versione radiofonica e dance, di cui quest’ultima è sull’album. Salvo è particolarmente orgoglioso di questo brano, che è sicuramente il brano più forte dell’intero full-length, e non a caso è stato scelto come singolo principale. La raffinata performance e la voce della cantante londinese di origini nigeriane Derane Obika completano il brano, con testi che esplorano il rapporto con se stessi e la fede.
“Fuori di me” Simone Romano
È il brano titolo dell’EP di esordio del cantautore di Lentini, un disco pieno di generi e sonorità diverse che mettono alla luce tutte le sfumature dell’artista, un piccolo viaggio tra i problemi sociali, ansie d’amore, accettazioni e voglia di rivalsa, un mix tra la musica elettronica e il pop italiano, il disco di Simone trova il filo conduttore per collegare tutto senza tralasciare nulla alle spalle. Testi semplici ma d’impatto che possono quindi rispecchiare tutti. «Se ogni canzone fosse una serie tv, Fuori di Me è la stagione completa che tocca tutti gli argomenti della società: amicizie, amori, divertimento, paure, ansie e accettazione», commenta Simone Romano. «Il videoclip trasmette indifferenza e libertà emotiva con passione attraverso la musica e l’arte visiva. Tutto il concept del video è racchiuso in una palette di colori vivaci, creando una visione affascinante e contrastante di emozioni umane. L’eleganza e la sportività̀ vengono mischiate alla perfezione in un mood pop-punk aggressivo ma melodico rispecchiando l’identità̀ dell’artista. Attraverso una sequenza di scene emozionanti, vi porteremo in un mondo in cui il protagonista cerca la sua libertà emotiva, circondato da un’atmosfera vibrante di colori che vi terranno attaccati allo schermo».
“Tirreno” Dario Naccari
Brano tratto da “Multiverso”, disco di esordio del cantautore messinese Dario Naccari, prodotto da Pietro Alessandro Alosi per Mezzanotte Label. «Otto canzoni che descrivono momenti vissuti con forti slanci di emotività, perdite di rotta e amore ritrovato per il nostro territorio», racconta Dario Naccari. «Storie che ci invitano ad esplorare per rimanere vivi, a privarci delle gabbie e delle nostre convinzioni, per riacquisire consapevolezza e ascolto di noi stessi, pregni della bellezza della vita e presenti nel qui e ora. Secondo la teoria del Multiverso, al di là dell’universo osservabile ne coesistono parallelamente molti altri». In “Tirreno” Naccari prende spunto dalla cura e dall’amore per la nostra casa «che ci insegnano ad apprezzare noi stessi, e ci rende capaci di viaggi ed imprese che ci proiettano oltre i nostri confini, conquistando un cuore gonfio di gratitudine ed il desiderio di ritornare alla nostra Itaca».
“Casa Tua” Gee Marchese e Kinder
Brano nato dalla sinergia artistica dei due amici Gabriele “Gee” Marchese e Kinder, artisti urban pop palermitani. «Tendiamo a nascondere i nostri problemi rifugiandoci dentro quelle quattro mura che chiamiamo casa», racconta Gee Marchese. «Allontaniamo chi ci sta vicino e respingiamo chi vuole solo aiutarci, forse per paura. La solitudine mostra ricordi del passato e ti immobilizza a quelli. A volte basterebbe permettere a qualcuno di leggere le pagine della nostra storia, mostrare le proprie debolezze e lasciarsi prendere la mano… in fin dei conti i nostri mostri, se condivisi, fanno meno paura».
“Il cielo di Londra” Romeo
L’artista messinese, che si è fatto conoscere per il percorso con Drill a Sanremo Giovani e il singolo “Occhi Nuvole”, rimasto nella playlist Scuola Indie di Spotify diverse settimane, mette a punto una ballad urban pop sincera e malinconica, dedicata alla fine di un amore. “Il Cielo Di Londra” descrive il momento esatto in cui si capisce che è necessario lasciarsi andare, restituirsi vestiti e promesse, e intraprendere un nuovo percorso, lontano l’uno dall’altra. È un abbandono ma non una perdita: restano i ricordi e restano i pensieri, restano perfino i colori che irrompono inaspettati nel quotidiano quasi fossero i riflessi del sole dietro le nuvole nei cieli di Londra.
“Mission to planet earth” QuintaEssenza
Primo singolo della band siciliana QuintaEssenza. Il brano, che anticipa il disco in uscita nei prossimi mesi, è una miscela di suoni, colori, atmosfere, sentimenti ed emozioni e si propone come un vero e proprio manifesto della band: sonorità pop con una vena rock e arrangiamenti ispirati al pop inglese e italiano. “Mission to planet earth” è la traccia che darà il nome all’interno progetto discografico ed è una sorta di missione per suggerire degli spunti di riflessione affinché si accenda un faro sulla salvezza del pianeta: «È un vero e proprio viaggio immaginario dove il concetto di umanità viene messo in risalto e si enfatizza la bellezza del nostro pianeta visto da una prospettiva completamente diversa», affermano Danilo Rabboni (pianoforte e voce) Giuseppe Lionetto (basso e contrabbasso) e Benedetto Ribaudo (batteria). «L’essere umano stesso non si rende conto di quanto sia magica la vita su questo pianeta dimenticandosi, a volte, di prendersene cura».
“Awaiting” Diego Spitaleri
“Awaiting” è un brano di felt piano caratterizzato da un’atmosfera serena ed avvolgente, essenziale e delicata. Il tempo lento e le pause tra le note trasmettono una sensazione di calma, invitando chi ascolta a riflettere e ad immergersi in un mondo interiore, percependo il passare del tempo in modo contemplativo e mantenendo una sensazione di attesa costante, ma senza una risoluzione definitiva. «Il brano vuole suscitare nell’ascoltatore un’esperienza emotiva e meditativa, in cui la semplicità diventa la chiave per esplorare le profondità dell’anima e creare una connessione intima con la musica stessa», spiega il pianista palermitano.