Sicilian Playlist #49: la musica di Fabio Abate contro il disastro ambientale
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Plastica” Fabio Abate
Nuovo singolo del cantautore catanese Fabio Abate. Il brano anticipa l’album dal titolo “A km 0”, in uscita il 22 ottobre per l’editore londinese Plaza Mayor Company. È una denuncia ironica contro l’impatto devastante della plastica sul pianeta. Curioso e intrigante videoclip. La canzone sarà parte integrante del nuovo progetto discografico di Fabio Abate, che Fiorello ha simpaticamente ribattezzato “il cantattore”. “A km 0” è composto da dieci tracce, tutte create, arrangiate e registrate a casa, durante il periodo della pandemia.
“Con le mie scarpe” LaRizzo
Alessandra Rizzo, livornese ma catanese di adozione, cantautrice emergente, si muove con voce calda e avvolgente tra morbido pop, canzone d’autore, jazz e Sudamerica nell’elegante e raffinato album “Fogli che raccontano”, accompagnata da Peppe Tringali alla batteria, Alberto Fidone al contrabbasso ed Edoardo Musumeci alle chitarre. Come ospiti compaiono Gionata Colaprisca alle percussioni, Massimo Greco alla tromba e Mario Pappalardo al piano Fender Rhodes, sotto la supervisione del direttore artistico ed esecutivo, Riccardo Samperi. «“Fogli che raccontano” è un viaggio. Un viaggio che racconta un inizio, una fine, una rinascita. È non avere paura di mostrarsi per come si è, con le proprie fragilità, con la propria personalità, è non avere paura…», spiega l’autrice, che è anche una insegnante di canto. Il video è stato girato a Siracusa.
“Ju mi siddriu” Anna Castiglia
Se Alessandra Rizzo scende da Livorno a Catania, Anna Castiglia quattro anni fa ha lasciato Catania per trasferirsi a Torino e studiare all’Accademia di musical Gypsy. Ventiduenne, figlia d’arte – il papà è il comico, barzellettiere, cabarettista ed attore Giuseppe Castiglia -, nella città sabauda Anna ha trovato il coraggio di far sentire le sue composizioni, iniziando a creare uno spettacolo composto esclusivamente da canzoni e monologhi intitolato “Sono siciliana ma…”. “Ju mi siddriu” è il mantra automatico dei siciliani che spesso ignorano con pigrizia le meraviglie e soprattutto i problemi della nostra isola.
“Le siciliane” Cettina Donato, Ninni Bruschetta feat. Celeste Gugliandolo
Messina-Torino-Messina è invece il tragitto di Celeste Gugliandolo. Cantante e attrice, dopo aver fatto parte del gruppo torinese I Moderni giunto a un passo dalla vittoria alla quinta edizione di X Factor, è tornata sulle sponde dello Stretto dove la sua strada si è incrociata con quelle della pianista e compositrice Cettina Donato e del popolare attore Ninni Bruschetta, che l’hanno coinvolta nel progetto “I siciliani” presentato in anteprima nazionale lo scorso luglio a Zafferana Etnea.
“Safe place” Sara Romano
Si ispira a “Il vuoto”, una esposizione di Yves Klein, artista francese precursore della body art, il nuovo singolo della cantautrice palermitana Sara Romano, realizzato in collaborazione con la collega romana Agnese Valle. Una ballad intima che ha proprio lo scopo di ricreare quel vuoto/ambiente “sicuro” in cui si sviluppa la creazione dell’arte. «“Safe Place” tenta appunto di riportare, attraverso immagini, a questo vuoto per arrivare ad un processo di approfondimento del vero che ci salva dall’incomprensione e dalla banalità», spiega Sara Romano. «Si manifesta nell’attimo prima che il pennello si posi sulla tela, nel momento in cui il soldato sceglie di non seguire un ordine sbagliato, quando si afferra il fazzoletto a rubabandiera e ci si salva tutti. In quel posto non ci sono menzogne e ci si salva anche da sé stessi. La canzone gli dà corpo, vita, esistenza in musica e tutti adesso lo sanno». Nel brano, i cori e l’elettronica sono affidati ad un’altra cantautrice, la veneta Irene Ghiotto che ha partecipato anche agli arrangiamenti.
“Watermelon Sugar” Luca Di Stefano
Ventenne, catanese, dopo essere arrivato terzo ad “All Together now“, programma Mediaset, facendosi apprezzare per l’interpretazione di “Just the way you are“, ha collaborato con J-Ax e Annalisa nel brano “Supercalifragili” per poi tentare la sorte oltre Oceano partecipando alle audizioni di “America’s Got Talent” e mandando in visibilio giudici e pubblico interpretando “Let’s Get It On“. Un sogno interrotto dall’incubo pandemia che non ha più permesso al ragazzo catanese di tornare negli Stati Uniti per proseguire la competizione. Vocione caldo e potente alla Barry White, adesso è sotto le ali protettrici di Denis Marino con il quale sta gettando le basi dell’album di debutto.
“Instagram” Marco Selvaggio
Avvocato-artista catanese, classe ‘83, da anni ormai utilizza le sue ferie per suonare in giro per il mondo riscuotendo un ottimo successo e molti consensi nell’ambiente musicale ed artistico. Suona l’hang drum, raro strumento musicale idiofono in metallo nato in Svizzera. Gira tra teatri, festival e club portando in concerto i brani tratti dai suoi album e adattando il suo strumento a qualsiasi genere musicale.
“Stray Dogs” Stefano Meli
Ragusano, è un chitarrista di frontiera e di strade desolate e solitarie. Allergico ad ogni tipo di musica commerciale, negli anni ha affinato un modo di suonare in cui arpeggi malinconici e psichedelici si mescolano ad armoniche distorte, viaggianti. Un percorso musicale pietroso, anarchico, disertore. Niente di accademico, improvvisazione e molta strada. Non gli piace parlare preferisce la birra.
“L’anamnesi” Di Viola Minimale
Sempre da Ragusa arriva questa band il cui stile è già nel nome. Questo è il brano che apre il loro quarto album, intitolato “La dinamica degli addii”, e affronta il momento in cui si acquisisce la consapevolezza della propria rielaborazione mentale in merito ai ricordi. L’ipotesi (che diventa certezza) di vivere dei falsi ricordi, l’impoverimento dell’individuo, la perdita di contatto con la realtà e il tentativo di riacquistarla.
“Un altro posto nel mondo” Mario Venuti
Una delle più belle canzoni dell’artista siciliano, scritta insieme a Pippo “Kaballà” Rinaldi, presentata al Festival di Sanremo 2006 e contenuta nell’album “Magneti”. È anche lo spunto per annunciare la tranche invernale del “Tropitalia Tour” che partirà il 3 dicembre dal Blue Note di Milano per poi essere l’indomani al Bellini di Catania, il 5 al Santa Cecilia di Palermo e chiudere il 12 al Teatro Forma di Bari.