Sicilian Playlist #50: l’elettropop d’autore di Giuseppe Cucé e il pathos di Loredana Marino
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“L’ultima canzone” Giuseppe Cucè
Intensa e avvolgente ballata alla Ivano Fossati, con echi di Battiato, che unisce la voce calda e sofferta del cantautore catanese, il piano pop di Fabio Abate, gli archi classici di Adriano Murania e un tappeto percussivo elettronico. Terzo singolo di Cucè, piuttosto che un addio (come lascerebbe intuire il titolo del brano), è un arrivederci a un album che uscirà nel 2022. «È una lettera aperta, verso chi per lungo tempo ha creato in noi una dipendenza affettiva, verso chi ci ha rinchiusi dentro una gabbia da cui solo attraverso una profonda riflessione ed una profonda crisi riuscirai ad uscire», spiega l’autore. «Che sia un rapporto di amicizia o sentimentale ognuno di noi, almeno una volta nella propria vita, ha provato questo disagio… Ed è proprio il distacco l’unica arma utile per uscire fuori e respirare nuovamente: solo lasciando andare via chi per troppo tempo è stato capace solo di dissetarsi dalla tua fonte prosciugandola, si è può essere liberi. L’ego e l’arroganza misto alla presunzione e al narcisismo più patologico sono spesso le caratteristiche più comuni del nostro carceriere… Sarai vittima di colui o colei che attingerà da te tutto ciò che potrà, per alimentare la propria autostima con la conseguenza di assorbire tutte le tue energie, svuotandoti e rendendoti arido… La libertà da tutto questo indicherà solo una nuova rinascita». Una canzone universale ed al contempo profondamente intima. Giuseppe Cucè rinnova la canzone d’autore con un elettropop di qualità.
“Accussì” Loredana Marino
Attrice di teatro, fiction e film, nonché cantautrice, Loredana Marino è l’interprete sofferta e carica di pathos di questo brano in dialetto che fa parte della colonna sonora originale del film “Picciridda con i piedi nella sabbia”. L’artista acese, che nel film è anche tra i protagonisti nel ruolo di Zia Franca, dà voce alla poesia di Pino Ingrosso per la musica di Pericle Odierna. La colonna sonora ha ottenuto il Globo d’oro 2020 «perché ha arricchito in modo perfetto le bellissime immagini della pellicola», recita la motivazione. «La musica è romantica, coinvolgente, a volte struggente, a volte drammatica o tragica, sempre avvincente, anche grazie alla bellissima voce di Loredana Marino, che canta nel dialetto della sua terra». Di “Accussì” viene adesso pubblicato anche il videoclip.
“Cu ti lu dissi” Manuela Ciunna
Nuovo singolo della musicista augustana che anticipa l’uscita dell’album “’Nzuccarata”. Dopo aver approfondito il linguaggio jazz e la pubblicazione di due dischi dedicati alla cultura brasiliana, adesso Manuela indaga i suoni e la lingua della sua terra, reinterpretando alcuni dei brani più noti nella tradizione della canzone popolare siciliana. Nasce così l’esigenza di un “ritorno alle origini”. «“Cu ti lu dissi” vuol essere un omaggio alla grande cantastorie licatese, come amava definirsi Rosa Balistreri», dichiara l’artista. «La mia versione è nata quasi di getto, con quel tocco di brio che ricorda il Samba e che lo contraddistingue così dalla celebre ed inarrivabile versione originale della Balistreri». Il video è stato girato a Siracusa nell’isola di Ortigia.
“Non è tardi” Lamine
Lamine, nome d’arte di Viviana Strambelli, è un’attrice e cantautrice di origini trapanesi, cresciuta in Puglia e formatasi alla scuola di recitazione del “Teatro Stabile di Genova”, da anni di stanza a Roma. Lamine è un progetto di cantautorato contemporaneo italiano alternative pop, nato nel 2014 come un processo di ricerca personale, accompagnato inizialmente solo da voce e chitarra, ma che nel 2019 approda, in seguito all’incontro con il produttore artistico Simone de Filippis, ad un sound visionario e internazionale. Ha vinto il Premio Fabrizio De André e il Premio della Critica e la Targa Miglior Interpretazione al Premio Bianca d’Aponte.
“Schindler’s List Theme” Lina Gervasi
Flautista siracusana è riconosciuta come la migliore thereminista italiana. Ovvero suonatrice di theremin primo sintetizzatore della storia, costruito nel 1920 dal fisico russo Leon Theremin. Strumento usato anche dai Led Zeppelin e in diverse colonne sonore dei Goblin, fra cui quella del celeberrimo film “Profondo rosso”. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, ha alle spalle un’intensa attività concertistica solistica, da camera ed orchestrale. Adesso è entrata nella squadra di Musica Lavica Records, etichetta indipendente catanese.
“Like an Ocean” Domenico Quaceci
Primo album del pianista Domenico Quaceci: un viaggio nel profondo della comunicazione non verbale che nuota fra le note del pianoforte. Il brano che dà il titolo all’album è un «momento riflessivo in cui si va alla ricerca della soluzione», spiega il musicista di Misterbianco. «Si seguono tutti i collegamenti a ritroso pensando di aver trovato la via giusta, ma poi giunti a quello che crediamo essere il nucleo, siamo in realtà al punto di partenza ma con qualcosa di diverso: vi è un attimo in cui forse inconsciamente percepiamo qualcosa, una risposta alle nostre domande, ma ci sfugge e restiamo quindi incapaci di dare una spiegazione ma consapevoli di aver qualcosa in più. In certe occasioni mi ritrovo incapace di esprimermi. L’immensità che si prova guardando un vasto cielo stellato, o un oceano per la prima volta».
“Brucia la terra” Bashora
Orazio Basile, cantautore acese emergente, debutta con l’album che porta il suo nome d’arte. Indie e canzone d’autore, ritmi sincopati alla Denovo e atmosfere alla Lucio Battisti come nell’apertura del brano proposto. Testi poetici interessanti e voce originale che sa essere pulita e increspata nello stesso tempo.
“Spoil Der” Shadowboy Myzic
Rapper siciliano con la pelle nera, Daniel Kyei, in arte Shadowboy Myzic, origini ghanesi, è cresciuto a Palermo da quando aveva 9 anni. Un siciliano di seconda generazione arrivato qui diciassette anni fa, e dopo aver completato il corso di studi sino al diploma tecnico commerciale, dal 2012 ha cominciato la sua avventura artistica, con un lavoro di scavo nel sound tipico della cultura africana. Nel brano duetta con il collega ghanese Article Wan, vincitore ai “Teen Achievers Awards 2017”. Il brano, cantato in italiano, ghanese e inglese, è caratterizzato da vere sonorità Afrobeat e parla dell’importanza della vita, del divertimento, della spensieratezza e del saper gestire lo stress giornaliero, valorizzando l’importanza di mantenere le proprie positive vibrazioni nonostante i vari intoppi che da affrontare.
“Cicale d’inverno” Canarie
“Chiedo scusa alla favola antica, se non mi piace l’avara formica. Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala”. Questa filastrocca di Gianni Rodari riassume bene lo spirito di “Cicale d’Inverno” il nuovo singolo e video di Canarie estratto da “Immaginari Pt. 2”, il nuovo disco in uscita l’11 novembre. È un brano squisitamente pop che racconta della necessità e del piacere di fare musica a discapito di tutte le avversità che si possono incontrare nel tentativo di farne una professione. Canarie sono la catanese Paola Mirabella e il marchigiano Andrea Pulcini.
“Gin Tonic” Fattori Recessivi
Nuovo singolo con video autoprodotto della band centuripina, Gin Tonic, «Un istante che non ha tempo, confini e direzioni. Tutto torna indietro, tutto ricomincia. Persino la felicità, molto spesso».