Sicilian Playlist #54: un video chiude la love story Marracash-Elodie, rapper emergenti e chef stregoni
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Crazy love” Marracash
È uno dei rapper di maggior talento emersi negli anni Duemila, tanto da essere definito il King of Rap. Figlio della seconda generazione dell’hip hop milanese, Fabio Bartolo Rizzo, questo il suo vero nome, è però nato a Nicosia, in provincia di Enna, il 22 maggio 1979. Il brano fa parte del nuovo, freschissimo, album “Noi, loro, gli altri”, realizzato con i featuring di Guè, Calcutta e Blanco. «Il rap è un genere per tutti ormai. A 42 anni sarei ridicolo portare avanti un discorso teen», spiega il King del Rap. «In questa congiuntura c’è spazio per dire delle cose. Se i podcast di Barbero sono i più ascoltati, significa che la gente non è così becera e superficiale». Curiosità: sulla copertina, nella foto di famiglia, appare ancora l’ex Elodie. «Ci siamo lasciati durante la lavorazione del disco», spiega Marracash. «È stato un momento impegnativo per entrambi ed entrambi abbiamo provato a far quadrare le cose. È bello che lei sia sulla copertina insieme alla mia famiglia. È anche nel video di “Crazy Love”: mettiamo in scena la fine nostro rapporto e ci uccidiamo a vicenda. Con i gossip che galoppavano, non volevo dare spiegazioni sui social. Ci siamo conosciuti sul set di un video e abbiamo pensato che sarebbe stato bello chiudere il cerchio con un altro video».
“Mon Cheri” #Sosa B2
Urban rap dai quartieri-ghetti di Siracusa, dai vicoli e dai condomini-alveari. Hip-hop radicale, stile compatto, monolitico, duro e pesante come le rime delle canzoni di questo giovanissimo rapper espressione del disagio e della rabbia delle periferie dietro al cui nome d’arte si nasconde Francesco Santorino, classe 2002, appassionato fin da piccolo al rap e al mondo dell’hip hop. A 17 anni pubblica il suo primo freestyle col quale attira l’attenzione della scena rap. Incontra Izio Sklero che diventa suo mentore e manager e con il quale lavora al progetto che dà vita al primo singolo ufficiale “Xavd” e a seguire “Mula” e adesso “Mon Chery” con i quali afferma il suo nome tra gli emergenti più talentuosi del panorama musicale siciliano e non solo.
“Profondo” Dirt O’Malley
È la title track dell’EP di Dirt O’Malley, all’anagrafe Samuele Roberti, rapper e producer palermitano classe 1996. Il video, scritto e diretto da Fele La Franca e Alessandro Mancini, rappresenta un viaggio all’interno della testa dell’artista: il brano inizia con la frase “scappare solo per tornare e guardare la city con occhi diversi” e le immagini raccontano proprio questo “ritorno”. «È sempre un viaggio realizzare un video», commenta Dirt O’Malley. «Da tre anni il team è sempre lo stesso, con eccezione di quest’ultimo realizzato insieme ad Alessandro Mancini, e questa confidenza che si è creata ci permette di spingerci sempre un po’ oltre. Questa volta abbiamo girato negli stessi giorni in cui l’uragano “Medicane” ha colpito la Sicilia e direi che dal video si può ben vedere!».
“Sikelìa” Cico Messina feat. Jerusa Barros
Nuovo singolo del cantautore di Mazara. Il brano riprende l’onda del progetto creolo-siculo cominciata nel 2020 con “Nura”. “Sikelìa” è un tributo a Ibn Hamdis poeta arabo nato a Noto nel 1056 circa, che ha portato con sé l’amore per l’isola anche quando è stato costretto a fuggire a Maiorca con l’arrivo dei normanni. Dice Cico Messina: «Ho voluto spostare l’accento di questa parola, che è come chiamavano la Sicilia gli arabi e i greci, e trasformarla in uno stato d’animo che evochi la doppia natura del siciliano, quella del viaggiatore mistico e quella dell’esule nostalgico che spera nel ritorno».
“Scunciuru” Talèh
È lo chef Carmelo Chiaramonte il protagonista del videoclip del nuovo brano dei Talèh. Il brano è la porta d’ingresso di “Mistera”, un album che affronta le tematiche esoteriche e religiose legate alla superstizione e al rito magico della fitta tradizione popolare siciliana. ‘U Scunciuru è il rito alchemico di un cuciniere-stregone (Carmelo Chiaramonte) alle prese con la preparazione di una pozione magica che toglie la malizia a una donna promessa sposa. Un rito magico che nel suo incedere produce demoni-musicisti, figure allegoriche di un sapere popolare che trovava nel mondo esoterico l’unica soluzione agli inestricabili problemi d’amore. Il videoclip è stato realizzato dal regista Vincenzo Cascone, fondatore di Extempora, casa di produzione indipendente con cui ha realizzato diverse inchieste e progetti sul sociale.
“Incontri ravvicinati” Original Sicilian Style
S’intitola “Apache” il nuovo album di questa band nel cui cuore ci sono due isole: la loro Sicilia e la Giamaica. Dalla prima prendono il calore, il carattere, l’ironia, le contraddizioni e una forza speciale che li rende inconfondibilmente siculi. Altro mare, altra Isola, la Giamaica del reggae, di Bob Marley, dei colori vivaci. Non è però un modello da seguire rigorosamente, ma un punto di partenza per rielaborare…
“Non siamo mica le star” Francesco Vannini
È il brano che dà il titolo all’album tutto fatto in casa del cantautore palermitano. È un disco pop d’autore nel quale si alterna l’osservazione cinica e distaccata della società attuale a temi più intimi e delicati, passando per l’amore, da quello che fatica a finire a quello che vuole continuare ostinatamente, in barba a un mondo che va in pezzi.
“Imperfetto” Replay
Dietro al nome d’arte, comune a molti artisti e band, si nasconde il siracusano Enrico Rogas, un altro siciliano ammesso alle audizioni di Area Sanremo con la speranza di ottenere il pass per arrivare alla finale di Sanremo Giovani che aprirà ai due vincitori le porte del teatro Ariston. Proponiamo solo un video del 2016, non essendo il cantante presente su Spotify.
“La Family” Etnagigante
Salvat, ovvero il palermitano Salvatore Celesia, è un’altra delle voci siciliane che partecipano alle audizioni di Area Sanremo ed è anche tra gli artisti coinvolti nel progetto di Roy Paci, che vede i giovani e la Sicilia come punto di partenza verso sonorità contemporanee e mediterranee, allargando gli orizzonti e dando voce ad artisti emergenti, in una concezione innovativa di contaminazione ed interscambio. Nella “family” ci sono anche Picciotto, De Almeida, Vivi, Violante Pretoria, Zen Kush, Martina Cirri, Allafineguglielmo, Marsilio, Master Caps, Pentothal, Ajsma, Bruna e Torto.
“When We Were Young” Josuè Previti
È di Giostra, in provincia di Messina, classe 2001, l’unico siciliano tra i 21 vincitori del concorso Area Sanremo. Adesso avrà la possibilità di sostenere un’audizione davanti alla Commissione Artistica della Rai, che decreterà i 4 artisti che parteciperanno alla serata finale di Sanremo Giovani. Josué, come si presenta oggi, nel 2019 tentò la fortuna a The Voice of Italy entrando nel team del coach-rapper Gué Pequeno. Lo ascoltiamo nel brano che interpretò durante le blind audition del talent di Rai2.