Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Restless” Adriana Spuria

Un sound internazionale e la lingua inglese per il nuovo singolo della cantautrice siracusana, altro piccolo tassello di un album che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno. Seducente e ammiccante, Adriana Spuria evoca la magia perversa e la sensualità dei suoni di Bristol per una canzone dalle infinite sfumature di grigio in cui una donna inquieta incita “Johnny don’t be good”, giocando sul titolo del celeberrimo brano di Chuck Berry. Il video in bianco e nero alimenta questa atmosfera un po’ retrò. «Sin dalle prime immagini giunge allo spettatore il senso di inquietudine di cui parla il titolo (“Restless” significa inquieta) e di smarrimento in un’altalena tra la dimensione più intima e la realtà metropolitana, mentre l’artista racconta come la difficoltà di essere fedeli a sé stessi e ai propri desideri più profondi possa sfociare nella ricerca di emozioni al limite», spiega l’autrice.

“Feels” Ëlle

Terzo singolo della cantante R&B/soul palermitana Ëlle (pseudonimo di Eleonora Meschis). Caratterizzato da sonorità spiccatamente neo-soul e ispirato alle tendenze musicali d’Oltreoceano, il brano, attraverso il sound sexy e misterioso delle strofe che si contrappone al ritornello imponente e deciso, racconta una storia d’amore inusuale, che tiene l’artista sul filo di un rasoio: «In questo singolo descrivo il conflitto interiore della protagonista della storia: da una parte l’istinto che la porta a percorrere la strada verso l’oggetto del suo desiderio, in una sorta di connessione mistica tra i due amanti, e dall’altra la paura di “affogare” dentro questo legame cosmico che lega i due», racconta l’artista. «L’intero brano è quasi un crescendo che si risolve in un finale in cui metto a nudo il culmine del percorso di crescita: rimettersi in gioco quando finalmente si vince la paura di innamorarsi nuovamente».

“Mezza mela” Cordio

Dal tempo delle mele degli anni Ottanta alla mezza mela anni Duemila di Cordio, cantautore catanese trapiantato a Milano, restiamo sempre in ambito adolescenziale. Il singolo esce a distanza di poco più di un anno da “Ritratti post diploma”, il primo album di inediti. Di questo nuovo brano, Cordio racconta: «È il ritratto dell’uomo perfetto che lei desidera, che probabilmente troverà, e che ovviamente non sono io. Più in generale è una riflessione su quanto innamorarsi sia illogico, sconveniente e in un certo senso anche irripetibile». Il brano, malinconico ma spensierato allo stesso tempo, cerca di spiegare quanto sia illogico innamorarsi, tracciando il ritratto di un uomo perfetto che “collega il cuore con la testa con una linea retta” e “sa stirare bene le camicie” e che, per ammissione dello stesso autore, non è certamente lui.

“Ciclo” Feyra

Nuovo singolo del cantautore agrigentino Biagio Marino, alias Feyra: un brano eterogeneo che abbraccia il cantautorato, il pop e, in alcuni passaggi, anche l’urban italiano, che si apre con un gioco tra un riff di chitarra ed uno scat vocale, e prosegue con suoni onomatopeici, sillabe, sospiri e clap ad accompagnare ritmicamente il testo della canzone. Così Feyra racconta così questo nuovo lavoro: «Il ciclo di vita dell’amore è come un vortice dal quale veniamo risucchiati ma che può, allo stesso tempo, allontanarci se la relazione diventa “pandemica”. L’amore ha bisogno di cure, come un bambino: nasce, cresce e ha bisogno di avere attenzioni, di essere accudito; una girandola che ci trascina in un rapporto e ci costringe a star dietro a tutti i suoi cambiamenti. Ci porta al punto tale da dover chiedere una dose di vaccino come un elisir d’amore, per guarirci e salvarci. Nel brano non mancano le citazioni e i riferimenti letterari. Il testo racconta di un ragazzo che all’inizio è quasi come Atreiu, protagonista di “La storia infinita”, che tenta di salvare la principessa combattendo contro la minaccia del “nulla” per evitare la distruzione di Fantasia. Poi diventa un Pinocchio, ma “senza naso” … perché, in fondo, non sa mentire poi così tanto. E infine è come Cristo, povero soldato che combatte con i fiori simbolo di amore. Quando poi ci si affida alla sorte e si lanciano i dadi si esce sempre sconfitti e la nostra lei vince sempre».

“Canzoni che voglio dimenticare” Martin Arcobasso

È il singolo e la title-track del nuovo album del cantautore palermitano. Racconta una storia fatta di immagini vissute attraverso le canzoni che le hanno accompagnate e che fanno riaffiorare ricordi passati: «Emozioni vissute, che tornano ogni volta che ritornano le immagini e le parole di quelle canzoni che portiamo dentro, di quei momenti che ricordiamo con leggera nostalgia», racconta l’autore. «È una sorta di punto e virgola che rappresenta la fine di una storia vissuta ma allo stesso tempo qualcosa che ancora continua a vivere dentro di noi. I ricordi legati proprio a quelle canzoni che in un certo senso vorremmo dimenticare ma che spesso ci fanno compagnia nei momenti più difficili».

“The River” Lil’Owl

Nuovo singolo del musicista racalmutese Alberto Stuto, in arte Lil’Owl. Il brano racconta la storia di un amore osteggiato dalla crudeltà altrui. Nonostante l’intensa narrazione, non viene a meno la forza ritmica che caratterizza la sua musica. «“The River” è frutto della contaminazione musicale e risente del mio passato di dj», spiega Lil’Owl. «Mi diverte sempre molto miscelare l’elettronica, fino a darle una vera e propria forma di “canzone”. Per comporla mi sono avvicinato ad altri generi musicali a cui sono profondamente legato, come il funk e il jazz, utilizzando anche campioni originali suonati da me e dal mio produttore».

“Fanne un’altra” Izio Sklero

Nome d’arte di Fabrizio Amenta, antesignano del rap a Siracusa, è dal 2005 che “combatte” a colpi di rime e ritmo fra le strade di Ortigia. Vanta collaborazioni con Guè, Marracash, Tormento, Luchè, Ntó e altri, ed è stato invitato a rappresentare la Sicilia ad eventi importanti come l’HipHop Convention tenutasi a Varese e tre edizioni dell’HipHopTvBirthdayParty tenutosi al Forum di Assago. Numerose le apparizioni sul canale hiphoptv di Sky. Nel suo percorso musicale ha prodotto e pubblicato uno street album, due album ufficiali e più di venti singoli. “Fanne un’altra” è il suo ultimo lavoro, pubblicato questa estate.

“Cantastrofette” Quartetto Areasud

La tradizione musicale calabrese e quella siciliana s’intrecciano in “Musica lievemente tradizionale”, album di debutto del Quartetto Areasud. Il gruppo è nato a Catania dall’unione del musicista e ricercatore calabrese Maurizio Cuzzocrea, cantante e suonatore di chitarra battente, con i siciliani Mario Gulisano (percussioni e scacciapensieri) e Marco Carnemolla (basso elettrico), con Franco Barbanera ai fiati etnici. Attivo da un decennio, dopo aver dedicato la propria attività alla musica dal vivo e alle collaborazioni teatrali e cinematografiche, il quartetto catanese ha vissuto l’occasione della pandemia per fare un tagliando al proprio percorso di ricerca tra tradizione e contemporaneità, registrando un disco legato alla storia dei propri componenti e proiettato a nuove collaborazioni per il futuro. Ad un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano, con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune e di chi c’è stato ancor prima di loro.

“Take Control” Blacktop Overdrive Experience

“Nonostante le mille difficoltà bisogna essere disposti ai cambiamenti, a prendere decisioni importanti, a raggiungere obiettivi qualunque essi siano, mettendo ogni “goccia” di se stessi pur di ottenere qualcosa”, si legge nella pagina Fb del power rock trio siciliano composto da Gianfranco Torrisi, Peppe Papa e Antonio Valentino, che in questo singolo trasmettono energia e incoraggiano a prendere il controllo della propria vita.

“Mùsica ligera” Ana Mena

Si parla tanto del successo internazionale dei Måneskin, ma anche la canzone di una coppia d’autori siciliana – Colapesce e Dimartino – varca i confini nazionali per essere tradotta in spagnolo e aprirsi al vastissimo mercato ispano-americano. L’operazione ha per protagonista una delle artiste più amate nella nuova scena pop e urban con un’importante allure internazionale grazie ai successi che sta ottenendo in America Latina, Francia e Italia, oltre che in Spagna. Ed è proprio nel suo Paese d’origine che si è affermata non solo come cantante ma anche come attrice, prima recitando in programmi di successo sul piccolo schermo e poi conquistando anche il cinema dove ha debuttato con una parte nel film “La pelle che abito” di Pedro Almodóvar insieme ad Antonio Banderas. Ad appena 24 anni, la popstar spagnola vanta numeri da record con 35 dischi di platino, 3 dischi d’oro, oltre 5 milioni e mezzo di ascoltatori mensili su Spotify e quasi un miliardo di views totali su YouTube. Nel video della versione di Ana Mena si mette in rilievo anche la parte triste della canzone della coppia siciliana.

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