Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Unni sini” Oriana Civile

Primo singolo estratto dall’album “Storii (tra il serio e il faceto)”, nuovo lavoro di Oriana Civile, artista, studiosa delle tradizioni musicali siciliane e interprete del repertorio di tradizione orale della sua terra. Si tratta del suo primo disco di inediti: tredici brani, tredici racconti in lingua siciliana dalle sonorità minimaliste e di grande impatto. Storie personali e storie collettive. Storie individuali e storie universali che si aprono con una canzone il cui testo è una poesia dell’avvocato Pippo Mancuso, tratta dal libro “Malu Tempu – strofe strofacce aneddoti”. Tra le tracce del disco incontriamo poi paesaggi, leggende, denunce, provocazioni e strambi interrogativi ai quali dare finalmente una risposta definitiva, come il sesso dell’arancin*. Ma anche personaggi come Attilio Manca (la cui morte è uno dei misteri italiani legati a Cosa Nostra), Claudio (agente di scorta di Paolo Borsellino) e Luciano Traina e addirittura Lady Gaga, la popstar americana originaria di Naso, il paese in provincia di Messina da cui viene anche Oriana Civile.

“A 1000 all’ora” Glorius4

Divertente ed estivo brano scritto da Tony Canto, già produttore artistico per le Glorius4 dell’album “Play”, che in questo caso condivide la produzione insieme a Dany Noel. Esprime tutta l’ironia che contraddistingue sempre più la musica e la personalità interpretativa del quartetto. Forte è l’esigenza di “rompere il muro” dell’anonimato col grande pubblico, nonostante premi prestigiosi e platee internazionali, e il desiderio di trasmettere allegria e solarità, dopo il lungo isolamento e l’immobilità di questi ultimi anni. La coinvolgente melodia, guidata dalle chitarre di Tony Canto, è arricchita dalle percussioni cubane di Dani Morales e dal basso di Dany Noel. Il videoclip, che ha per scenario lo Stretto di Messina, è firmato dal riconosciuto talento siciliano della fotografia Charley Fazio, le riprese e il montaggio sono di Mauro Messina.

“Mi sono perso a Zanzibar” Nicolò Carnesi feat. Brunori Sas

Era il 2012 quando “Gli eroi non escono il sabato” lanciò Carnesi come uno dei talenti del nuovo cantautorato italiano, rivelando l’originalità della sua poetica e un talento compositivo comune a pochi altri. Ora, a dieci anni di distanza dalla release originaria, Carnesi si è fatto guidare dall’intesa artistica ed emotiva nella scelta degli amici e dei colleghi chiamati a reinterpretare con lui i brani del disco, riportando il concetto di collaborazione a un’altra epoca. In questa avventura al fianco di Carnesi, l’ascoltatore de “Gli eroi non escono il sabato” troverà La Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, Oratio, Appino, Fast Animals and Slow Kids, Dimartino, Dente, Cimini, Gregorio Sanchez, Brunori Sas, Max Collini, Donato: artisti coinvolti per reciproca stima e affetto e amici facenti parte della storia personale del cantautore siciliano. Il risultato è un’operazione che infonde nuova linfa vitale all’album, attraverso nuove voci e nuovi arrangiamenti, senza snaturare lo spirito creativo che diede origine al disco dieci anni fa: la penna di Nicolò Carnesi che, da allora fino ad oggi, ha abituato pubblico e critica alla sua scrittura evocativa, ironica e disincantata e a un gusto per gli arrangiamenti ricercati che da sempre caratterizzano i suoi lavori. La canzone scelta è l’unica canzone in cui era già presente un feat, quello di Brunori SAS. «La collaborazione nacque agli esordi della nostra amicizia: avevo perso le chiavi della macchina dopo un concerto in Sicilia e Dario simpaticamente si offrì di aiutarmi a cercarle», ricorda il cantautore palermitano. «Alla fine ci scambiammo dei dischi ed io gli proposi di affiancarmi nel cantare Zanzibar perché mi occorreva una voce matura per questo viaggio che si dislocava in un arco temporale di 10 anni. Ora che il decennio è trascorso sul serio, mi sono ritrovato ad invertire le parti: io sono pronto per la voce “matura” mentre Dario, si sa, mentre invecchia, ringiovanisce!». Nel video la versione originaria, nello stream dieci anni dopo.

“The Gathering” Vari Artisti

Megaprogetto prodotto e ideato dal compositore Ferdinando Arnò, risultato dell’incontro di un formidabile collettivo di musicisti sparsi in tre Continenti. Un’ibridazione che mette al centro l’arte di Alfio Antico, il “tamburo parlante”. Intorno alla sua ritmica ancestrale e futurista al tempo stesso, un’adunanza di artisti straordinari. Come il busker Daniel Gonora, cantante e chitarrista non vedente, originario di Harare in Zimbabwe oppure Joseph Chinouriri, anche lui dallo Zimbabwe, leader di una spettacolare sezione di fiati. E poi, ancora, dagli Stati Uniti, una splendida improvvisazione del percussionista Gabriel Jarrett, figlio di Keith, l’energia dei Cha Wa, band di nativi americani dall’anima funk, e della voce di Sandy Chambers; l’hip-hop newyorkese di Dante Lennon, il flow emozionale del rapper londinese Brother May, la voce magnetica di Jon Kenzie dei Common Mama, Gaetano Carrozzo con la Moka Band, la ritmica di Angelo “Japan” De Grisantis, e un brano, “Preta”, scritto da Ferdinando Arnò e Joe Barbieri e interpretato dall’attore napoletano Lino Musella. A chiudere il cerchio, il frammento di una versione a cappella di The Click Song, con il Simple Impact Choir , intonata da Miriam Makeba durante una conferenza stampa in Italia, e il campionamento del canto antico dell’artista salentino Uccio Aloisi, che canta “Santu Lazzaru”.

“Miserere” Delvento

Primo singolo del nuovo progetto di Delvento, cantautore e producer siciliano. Il brano anticipa l’uscita di altri quattro singoli, che saranno presentati con dei live in tutta Italia. “Miserere” nasce nell’estate del 2019 durante una trasferta da Urbino a Roma ed esorcizza un preciso momento di vita dell’artista: «In quel periodo suonavo ovunque e accettavo qualsiasi ingaggio. Nella maggior parte dei casi non retribuito, se non in birrette o in pasti. Questo mi portava spesso a ritrovarmi senza un soldo, senza un posto dove dormire e con i treni da prendere per la prossima tappa». Scrivere “Miserere” ha aiutato Delvento a saldare bene in mente tutte quelle dinamiche appartenenti a una vita che non voleva più condurre e dalla quale è fuggito: «Nonostante i grandi sacrifici e gli ostacoli che possono derivare dal bisogna restare sempre ben concentrati sugli obiettivi senza mai mollare la presa da quello che realmente ci fa sentire vivi». Nell’attesa del nuovo video, vediamo la clip girata nella terrazza di casa durante il lockdown.

“Dimensioni parallele” Marianna Fasone

Nuovo singolo dell’artista palermitana. Il brano, nato durante il periodo di lockdown, e scritto in collaborazione con il poeta Valerio Romeo, è dedicato a tutti coloro che, hanno sofferto per la perdita di una persona amata. «Il tema principale, si basa sulla narrazione del dolore, vissuto nel momento in cui si perde una persona che si ama; la si può perdere in tanti modi e situazioni di vita: fisicamente o solo perché le strade erano destinate a dividersi. La vita può essere molto crudele e portare via i “beni” più preziosi, ma la loro presenza rimarrà sempre nei cuori», spiega Marianna Fasone. Il videoclip è ricco di simbolismi, accostati ad immagini visionarie della mente che si alternano all’insopportabile realtà vissuta. Le immagini appaiono in perfetta sincronia, con il susseguirsi della musica e delle sue variazioni di tempo. Un inizio calmo, quasi idilliaco, orchestrale che, si sviluppa, in una perfetta esplosione di emozioni e sensazioni giocose ma allo stesso tempo tumultuose.

“Finu a ccà” Vorianova

Il duo di Isnello in questa canzone fa il punto della propria vita, del tempo che ha scandito le esperienze più importanti, «si canta di ciò che si è costruito passo dopo passo, l’immagine di un quadro “arripizzatu” (rattoppato) che si vuole ricomporre attraverso tutto ciò che si è desiderato. Come del mare è impossibile guardare il fondo, così nessuno si perde fino a quando ci sarà desiderio di reinventare la vita giorno dopo giorno. Quello che siamo darà sempre un senso ai nostri passi». Il brano fa parte del quinto album della band, intitolato “Narrè”, che significa infatti “indietro”: «Nell’intrecciarsi della vita e delle vicende personali, volgere lo sguardo indietro è trovare lo slancio e la spinta per far ripartire il motore del proprio domani e per ritrovare il senso della vita quando, indipendentemente dalla nostra volontà, ci si chiede di fermarci», spiegano. «È un viaggio musicale che alterna momenti di riflessione ad attimi sognanti, storie di vita quotidiana e grida di denuncia verso una società priva di valori; guardarsi indietro diventa allora un bisogno, un’esigenza di ripercorrere la storia della nostra vita e di risalire dal fondo».

“Fluid” Francesco Cusa & Giorgia Santoro

“The Black Shoes” è il nuovo progetto discografico per la flautista salentina Giorgia Santoro e il batterista catanese Francesco Cusa. «“The Black Shoes” sono le scarpe del musicista, nere e consumate. Ma nell’idea di Giorgia Santoro e Francesco Cusa, in queste si ritrovano le radici dell’uomo che, attraverso la musica, tende verso il cielo», scrive nelle note di copertina il pianista, giornalista e critico musicale Davide Ielmini. Entrambi si dedicano da anni alla musica improvvisata, alla continua ricerca di un linguaggio nuovo, puro e irriverente al tempo stesso. Nell’armonica alternanza dello Yin e dello Yang, la musica svela i suoi lati opposti, contraddittori, plasmando un linguaggio sempre nuovo.

“Fear The Neglet” Ostara’s Bless

Brano tratto da “Masculine/Feminine”, primo di due album doppi, che vedranno la luce nel 2022, e che radunano e organizzano l’impressionante mole di composizioni che Paolo Messere ha iniziato a fissare nel marzo 2020, dapprima seguendo degli spunti già abbozzati quando viveva a Siracusa, presto seguiti da un fiume in piena di nuove idee e suoni. “Masculine”, il primo album o lato A, esprime semplicemente il lato più maschile del carattere che ha forgiato i brani, in gran parte già composti a Siracusa, sebbene i testi siano stati scritti a Marsala. Come dice lo stesso Paolo: «Il mio modo di comporre è cambiato alla luce delle mie ricerche sul suono. È  un processo che era già iniziato con “Love Songs / Complications”, l’ultimo lavoro dei Blessed Child Opera, ma che ha raggiunto un più alto grado di maturità alla luce dei nuovi eventi cosmici, portandomi a nuove riflessioni sull’esistenza, e sul significato di essere artista in questa contemporaneità frammentata e disintegrata. “Masculine” si può definire un lavoro esistenzialista e decisamente pagano, irriverente ma poetico, razionale ma anche emotivamente intenso e doloroso». “Feminine”, il secondo album o lato B, è stato invece scritto interamente a Marsala. È un inno alla sensualità della natura femminile, e all’essenza medio-orientale della Sicilia, e vede il contributo ai testi e alla voce dell’artista napoletana Rita Saviano.

“La mia anarchia ama te” Cassandra Raffaele

Esce il video della canzone con cui la vittoriese Cassandra Raffaele si è conquistata un posto fra gli otto vincitori di Musicultura 2022.

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