Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Magari” Marco Castello feat. Fulminacci

Un incontro magico quello tra il cantautore siracusano ed il suo collega romano, due dei nomi di punta del nuovo cantautorato italiano. Il risultato è un brano in puro stile Battisti, trascinante, estivo. Tre minuti e mezzo per conquistare l’orizzonte e il cielo. Un giro di chitarra che rimane addosso come i giri di chitarra quando funzionano davvero come il sale dopo un tuffo a mare.

“Di estate non si muore” Giuseppe Cucè

Sole, mare, colonne greche dalle quale fa capolino Polifemo, Liotru, l’Etna sbuffante e altre immagini da cartolina dell’estate siciliana. «Una terra dove anche la natura sprofonda nel mito, e il mito convive con la storia e la memoria, come nel Caos delle origini», scrive l’autore sulla sua pagina Facebook. «Soffre la Sicilia di un eccesso di identità, siamo tutti ricchi dentro una barca e non so, se sia un bene, o un male. Certo per chi c’è nato dura poco l’allegria di sentirsi seduto sull’ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non saper districare il filo del proprio destino e rincorriamo la lentezza del tempo inventandoci il giorno e forse anche una vita un fatalismo pagano, greco, una familiarità con la morte quasi scaramantica». Una sicilianità che costituisce un tratto distintivo e che si pone come metafora di una condizione esistenziale, l’estate come condizione di vita. Echi di Mario Venuti nella voce, svolgimento pop dance anni Settanta.

“Fame chimica” Davide Shorty

Il nuovo singolo del rapper palermitano arriva ad un anno dalla partecipazione al Festival di Sanremo con il brano “Regina”. «Avevo davvero bisogno di alleggerirmi, di scrivere qualcosa di semplice che potesse farmi staccare la spina per qualche minuto e farmi divertire», ha dichiarato l’artista, aggiungendo: «In fin dei conti “Fame Chimica” è una canzone d’amore scritta in poco meno di 20 minuti». La nuova canzone mostra infatti il lato leggero e spensierato di Davide Shorty. Il beat si ispira alla soul trap di Chicago ed è arricchito con chitarre e synth caldi su bassi accentuati, in un’unione di riferimenti d’oltreoceano con le sonorità contaminate jazz rap dell’artista.

“Fossi nato gemelli” Nico Arezzo

Con questo brano il cantautore ragusano prosegue il nuovo percorso artistico iniziato con il precedente “Il mio vero nome”. L’obiettivo è quello di far conoscere questo nuovo modo di far muovere il groove nella sua musica utilizzando sempre storie autobiografiche. Brano imbevuto di influenze nu soul.

“Cattiva strada” Sabù Alaimo

Nuovo singolo del cantautore siciliano Sabù Alaimo, che anticipa un nuovo album di inediti previsto nei prossimi mesi. Il videoclip è stato girato nel cuore dello Sperone, il quartiere popolare di Palermo. «Il luogo scelto per il videoclip è una provocazione», racconta il cantautore siciliano. «Ho voluto puntare i riflettori nelle periferie della città, dove a volte la cosiddetta “cattiva strada”, nonostante non sia in nessun modo giustificata, è quasi “indotta” dalle istituzioni, che lasciano questi quartieri a loro destino e i suoi abitanti senza possibilità di scelta: anche se può sembrare retorico, penso, che in questi luoghi bisognerebbe creare spazi culturali dove i giovani possano coltivare e condividere una passione come la musica, lo sport e altro. Nel video vengono raccontate le condizioni reali del quartiere, quindi (come mi aspettavo) emerge anche una realtà diversa dagli stereotipi, che vorrebbe sempre dipingere gli abitanti di questi quartieri come in realtà non sono».

“Troppo” Lara Grace

Lara Lo Carmine, in arte Lara Grace, è una cantante originaria di Siracusa, che sin da piccola ha respirato in casa aria di musica per merito della Nonna Grazia, alla quale si è ispirata per il nome d’arte “Grace”. Il pezzo è ispirato dalla volontà di unire il pop al nu-soul, mentre il testo nasce da un’esperienza vissuta in prima persona dall’artista: una relazione che chiede “troppo”, ma nel concreto dà “poco”. «Parla di un disequilibrio, di una relazione sbilanciata nella quale è presente un grande conflitto tra la testa e il cuore e la gran fatica di riuscire ad avere le redini di entrambi», spiega la cantante. «In questo modo, il “troppo” implica un impegno che la controparte non vuole assumersi, mentre il “poco” rappresenta il non riuscire comunque a fare a meno l’uno dell’altra a causa di una forte passione. Nel mio brano è anche presente l’opposizione tra la notte, priva di ogni pensiero razionale, e il giorno, in cui si metabolizza con razionalità ciò che è accaduto di notte».

“Musicoterapia” Davide Di Rosolini

Video estivo caraibico per il cantautore modicano in versione rastafari. Divertente e caustico.

“Hawaii” Violante Pretoria

“Tutte le strade vanno a Roma, la nostra porta alle Hawaii” canta il cantautore siciliano, ma il video è girato fra le spiagge di San Vito Lo Capo e Macari. «Perché proprio alle Hawaii? Il primo contatto con le Hawaii lo ebbi dieci anni fa quando mia sorella mi chiese di andare a fare un tatuaggio insieme, mi disse: “Ti va di andare a farci tatuare la parola ohana sulla mano? Significa famiglia in hawaiano”. L’idea mi piaceva molto, la famiglia è un concetto al quale sono sempre stato legato. Siamo andati a tatuarci», ricorda l’autore. «Anni più tardi cominciai a soffrire d’ansia e tra i molti libri coi quali mi stavo documentando ne ho trovato uno sull’Ho’oponopono, un’antica pratica hawaiana per la riconciliazione, il perdono, la cancellazione di memorie e pensieri negativi e la risoluzione dei conflitti. Anche la parola Hawaii ha un significato positivo, infatti fra i molti significati che ho letto c’è anche “guarigione”: lo presi come un segno, ed è stato quello il momento in cui ho pensato di scrivere una canzone».

“Milf” Sulis

Secondo singolo che anticipa l’album di debutto da solista dell’artista palermitano. Un brano leggero sia nel testo che nella musica, con sonorità volutamente prese dal mondo della dance contemporanea e anni ‘70. Un gioco ironico che descrive l’attrazione da sempre esercitata dalle donne mature nei confronti dei giovani: «Un fenomeno rilanciato dalla comunicazione moderna come nuovo, ma che in realtà, in barba a neologismi e nuovi acronimi, esiste da sempre».

“Getting Stronger” Blind Revolution

Melodic hard rock band di Siracusa, formata nel 2010 dai fratelli Simone e Cristiano Sipione, rispettivamente chitarra e voce, hanno deciso di dar vita ad una nuova formazione dopo diversi sforzi musicali precedenti. Bon Jovi, Whitesnake, Van Halen, Journey sono fra i loro punti di riferimento.

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