Far rivivere le storie, le leggende, i miti e i fantasmi del territorio di Paternò, attraverso un’opera letteraria che si propone anche come guida turistica di un’area, quella etnea, che nasconde al suo interno tesori non del tutto conosciuti. Sono storie antiche, antiche come sono anche i personaggi, quelle che vengono narrate abilmente e con uno stile unico nel loro genere dai due scrittori del Circolo letterario “Pennagramma”, Mario Cunsolo e Giorgio Gaetano Ciancitto, in un testo pubblicato qualche settimana fa da Algra editore. Un libro, una raccolta di tre racconti lunghi, intitolato Paternò Arcana che sarà presentato nel pomeriggio del 26 febbraio, a Pedara (CT), dopo aver riscosso un ottimo successo di pubblico al suo battesimo ufficiale, tenutosi sabato scorso proprio a Paternò.

SPIRITI E CASTELLI. Una Paternò di un tempo che Cunsolo e Ciancitto hanno raccontato a quattro mani, con l’obiettivo di stimolare la riscoperta di una terra impregnata di narrazioni che travalicano i confini della realtà, rendendo inquietanti i luoghi quotidiani. Tre racconti che tengono con il fiato sospeso fino alla fine il lettore, che, cimentandosi per la prima volta con il testo del duo, tendono inevitabilmente ad inoltrarsi nei meandri terrificanti di case e castelli popolati da spiriti vaganti, alla ricerca di dubbi e verità sulla natura dell’umanità. Narrazioni che Cunsolo e Ciancitto hanno scritto pensando ad una terra che va rivalutata e dove sono ambientate le vicende di tre personalità di una certa fama: Giovanna Eleonora De Luna, le streghe di Paternò e Padre Michele Moncada. «Si tratta di leggende che io e Giorgio – ha detto Cunsolo visibilmente emozionato durante la prima presentazione – abbiamo tentato di impreziosire con aneddoti e altre ulteriori storie collaterali, con l’obiettivo di far conoscere meglio la città di Paternò e le sue ricchezze. Paternò Arcana è un atto d’amore nei confronti della nostra cittadina, una dichiarazione verso una donna che si ama e che deve essere riscoperta».

OMAGGIO ALLA LEGGENDA… E A DYLAN DOG. E proprio grazie a questo intento, Giovanna Eleonora De Luna, protagonista del primo racconto, affiora dal nulla e viene a materializzarsi sulla carta. Dove si narra la sua tragica storia: dopo la terribile perdita del figlio, proprio la donna si uccise, infatti, buttandosi da un dirupo, e ciò vuol essere anche un omaggio allo scrittore Tiziano Sclavi, il padre del famoso personaggio fumettistico Dylan Dog, in quanto le atmosfere sognanti, in bilico tra onirico e realtà, suggestive in un certo senso, somigliano molto a quelle delle sue opere letterarie. «Il secondo racconto – ha continuato Cunsolo – si ispira a tutta una serie di storie fantasiose che hanno come protagoniste le streghe, in quanto la città di Paternò nel XVI secolo fu spesso nel mirino della Santa Inquisizione: secondo gli annali del tempo, molte donne furono accusate di stregoneria e messe al rogo».

ITINERARI DELL’ANIMA. Prendendo spunto da leggende e storie realmente accadute, documentate, Cunsolo crea un racconto che vuol essere in parte una denuncia sull’orrore di quei tempi, sulla follia che colpiva masse e religiosi nel giudicare come streghe donne, la cui emancipazione o estrosità appariva desueta per i tempi, non facilmente comprensibile, accessibile alla ragione. L’ultimo racconto si ispira, invece, alla leggenda di Padre Michele Moncada, un religioso che in vita fu molto amato, e che dopo la morte – si dice – continuò, di tanto in tanto, a girovagare per la città di Paternò, compiendo miracoli e facendo beneficenza. Molto interessante e suggestivo è il monologo interiore di Padre Moncada, che appare d’improvviso in alcune parti del racconto, come a voler evidenziare alcuni dubbi esistenziali, la profonda umanità di un uomo di chiesa molto amato dalla gente del posto. «Luoghi di interesse storico-culturale e naturalistico che, nei racconti ispirati a queste tre suggestive leggende paternesi – ha ancora dichiarato Cunsolo – sono infatti menzionati e che sarà, tra l’altro, possibile geo-localizzare grazie a una mappa visualizzabile attraverso un codice QR sulla quarta di copertina del libro». Un testo che dunque punta a diventare, oltre che una raccolta di racconti storici, anche un lungo itinerario della città di Paternò che merita di essere sicuramente riscoperta.

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