Chissà se vi è mai capitato di chiacchierare con un amico siciliano e di sentirgli pronunciare all’improvviso una strana frase sui turchi apparentemente fuori contesto. O chissà se, al contrario, siete voi i siciliani che hanno detto qualcosa al riguardo fuori dalla propria regione e che hanno percepito un certo smarrimento nella faccia dell’interlocutore.

Per quanto, infatti, il modo di dire “sentirsi preso dai turchi” si sia diffuso in lingua italiana, la sua matrice è sicula e anche il suo uso è limitato al territorio della Trinacria, rendendolo incomprensibile al di là dello Stretto e rischiando di suggerire atmosfere erotiche poco piacevoli o sfumature di razzismo a cui chi sta parlando non avrebbe intenzione di riferirsi.

Per comprenderne le origini è necessario tornare con la mente al XV secolo, periodo in cui in Sicilia iniziarono a sbarcare dei pirati dalla parte opposta del Mediterraneo, ovvero dai porti principali di Tunisia, Algeria e Libia. I colpi più duri vennero subiti da Palermo e da altre località costiere, in cui di solito i predoni approdavano per il tempo di un furto in casa o per le vie. La popolazione locale non sempre era istruita sulle differenti etnie dell’area, né vedeva di buon occhio gli assalti, e con un misto di disinformazione e di fastidio iniziò quindi a usare una sola parola per definire tutti i malviventi: turchi. “Sentirsi presi dai turchi”, dunque, significa venire colti alla sprovvista e non sapere lì per lì come reagire, esattamente come accadeva ai privati cittadini che, presi d’assalto su due piedi, non avevano la prontezza di difendersi dagli avventori stranieri.

Talvolta, può indicare anche uno stato di confusione mentale successivo a situazioni o a notizie inaspettate, ma non per forza sgradite. Così, se la parcella del nostro avvocato si rivela ben più salata del previsto, possiamo dichiarare di esserci sentiti presi dai turchi nel riceverla, così come potrebbe mormorarlo nell’accezione opposta un futuro papà che abbia appena saputo della dolce attesa.

Attenzione solo a non scambiarla per una locuzione nazionale, altrimenti si rischia di essere del tutto fraintesi!

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