Se comprendere è più importante che capire: Vittorini e le traduzioni del cuore
Tra gli anni ’30 e ’40, in pieno fascismo, lo scrittore siracusano ebbe l’enorme merito di portare in Italia la letteratura americana. Pochi sanno, tuttavia, che il nostro conterraneo, pur conoscendone la forma scritta, non era in grado di dire neanche una parola in inglese. Com’è possibile, allora, che la sua resa in italiano dei capolavori a stelle e strisce sia tra le più straordinarie di sempre?
