The show must go on direbbe qualcuno: parole che esprimono al meglio l’animo del progetto “Franco Delivery Show”, un’iniziativa messa in atto da “Spazio Franco” in collaborazione con “Latitudini – Rete della scena contemporanea siciliana, Palermo suona” e il patrocinio della Regione Siciliana – Assessorato Turismo Sport e Spettacolo. 

ARTE VAGABONDA. Giuseppe Provinzano, creatore e direttore artistico di Spazio Franco, ha deciso di investire i fondi ricevuti dai vari ristori ministeriali in una sperimentazione teatrale vagabonda. «L’idea – racconta l’ideatore – è il rilancio di un’iniziativa partita in Puglia. Si tratta del “Barbonaggio teatrale delivery” di Ippolito Chiarello: quando questo mio amico mi ha invitato a mettermi in gioco portando l’arte nelle case ho deciso di non farlo da solo, ma di creare una comunità». Il “Franco Delivery Show” infatti è un servizio di arte a domicilio che copre tutta la Sicilia: 50 artisti si mettono a disposizione di chi, dal 21 al 31 dicembre nei limiti dell’ultimo Dpcm, volesse assistere a una performance in piena sicurezza e…dal balcone di casa propria!

CHE RAPPRESENTAZIONE VUOI STASERA? Chi l’ha detto che da un menù d’asporto si ordinano solo pizze? Si ordinano anche spettacoli. Sul sito di Spazio Franco infatti è presente un menù suddiviso per province con l’elenco degli artisti che hanno aderito all’iniziativa. «Chi volesse – spiega Provinzano – potrebbe prenotare una delle performances presenti e goderne affacciato dal proprio balcone. Gli interpreti si recano al domicilio e, nel rispetto delle normative di sicurezza, lavorano in strada da soli o in due/tre persone congiunte o distanziate». Ogni artista ha garantita una paga di 150€ per le prime tre rappresentazioni, di cui il pubblico potrà godere gratuitamente, le altre saranno ricompensate dagli spettatori.

VOLERE Ѐ POTERE. Teatro, danza e musica sono le arti disponibili. Così le presenta Provinzano: «La recitazione è la più semplice da mettere in campo: un attore può recitare ovunque. La danza richiede un pavimento adeguato e la musica, a esclusione di quella in acustico, una buona amplificazione. Nonostante tutto – continua – alcuni musicisti si sono procurati prolunghe di 30 metri da attaccare ad una presa di corrente nell’abitazione di chi li ha “prenotati”!». Ad oggi, le rappresentazioni più richieste sono quelle adatte ai bambini, educati all’arte fin da piccoli.

RECUPERARE IL CONTATTO. In un periodo in cui lo streaming sta sopperendo all’assenza di teatro, l’arte a domicilio si propone di recuperare il rapporto con il pubblico. A tal proposito questa è l’opinione di Giuseppe Provinzano: «Con lo streaming si può recitare a teatro con tutte le necessità tecniche di luci e suono, ma dietro delle telecamere. C’è tutto, ma non c’è il pubblico. Con il domicilio si recupera il contatto con lo spettatore, fondamentale nutrimento dell’artista. Non c’è niente, ma c’è il pubblico». La novità di questo progetto rispetto all’arte di strada consiste nel fatto che la gente non è uno spettatore casuale, ma ha richiesto in prima persona lo spettacolo. «Di certo il teatro tradizionale resta insostituibile, ma questo è un modo per portare l’arte anche nelle aree periferiche inaugurando un progetto di formazione fuori dagli spazi culturali» conclude Giuseppe Provinzano.

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