Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“Terra mia” Celo

Celeste De Lisi in arte Celo, cantante soul e R&B di Palermo, con questo brano accende i riflettori su un tema ancora tipico della società italiana, ma spesso forse sottovalutato. Si tratta dell’essere costretti ad andare via dalla propria terra, un sacrificio che a volte viene volutamente e ideologicamente ridimensionato, nel nome della santificazione di improbabili eroi della voglia di lavorare a qualunque costo, in realtà talora pure sfruttati e sottopagati. Ma non è la dimensione lavorativa che viene messa a fuoco nel pezzo di Celo, quanto soprattutto quella più intima del legame con la propria terra, che nel ritornello si rivolge proprio a quanti l’hanno dovuta lasciare, tra “miserie e nostalgia”. Chi va via resta comunque legato alle sue radici grazie a un “ponte invisibile di vetro”, mentre chi resta e cerca la forza per “sorridere dalle viscere / davanti a un figlio che voleva crescere / poteva essere, non è stato”.

“Un gioco” Samuela Schillirò

Nuovo singolo dell’artista nata in Friuli, ma catanese d’adozione. Una ballata romantica contrassegnata da una malinconica tromba ambientata fra la nebbia e antiche colate laviche dell’Etna. Il brano è estratto dal secondo album di Samuela Schillirò, intitolato “La vita che vuoi”.

“Da questa parte del cosmo” Ennio Salomone

Nuovo singolo del cantautore siciliano. Il brano racconta di come a volte tendiamo a ricordare il passato come fosse una vita a sé stante, qualcosa di finito, appartenente a un mondo ormai lontanissimo nello spazio e nel tempo. I luoghi del passato ci sembrano polverosi e arrugginiti, distanti dal nostro presente. Eppure, a volte, come fosse un fulmine a ciel sereno, il passato si palesa, mettendoci davanti tutte quelle paure mai superate e costringendoci a fare i conti con noi stessi. La canzone è un gioco di immaginazione, un tentativo di ricongiungere mondi paralleli, quello che è stato e quello che è ancora. Perché come diceva Gibran: «Spesso ci indebitiamo con il futuro per pagare i debiti col passato». «La canzone è nata fondamentalmente dall’esigenza di fare i conti con il proprio passato e il proprio vissuto», spiega l’autore. «Spesso tendiamo ad usare una sorta di filtro per ricordare i momenti trascorsi, lasciamo cadere nella sfera dolce dei ricordi tutto ciò che di bello è stato, dimenticando talvolta l’altra faccia della medaglia. Questa canzone è un inno a quello che abbiamo dimenticato, a quello che abbiamo voluto cancellare. Una dedica paranoica ai fantasmi del passato».

“I nostri battiti” Fabio Martorana

Il nuovo singolo del cantautore di San Cataldo è dedicato al fratello. “Un gelido inverno dentro di me… I sogni svanire insieme a noi”, parole e note che raccontano di un dolore mai scomparso, di un vuoto che da niente può essere colmato. «Lui era, è, e sarà sempre il mio tutto; è qui con me, sulla mia pelle, ovunque mi giri, dove e quando comincia la mia giornata e finisce, è un sorriso costante di un viso che si proietta verso di me ogni secondo della mia vita», dice Fabio Martorana, che nella vita è un imprenditore con ben due lauree: una in Ingegneria civile e una in Scienze della formazione. Ha già raggiunto, e superato, con i suoi singoli solo su YouTube (in un solo anno) più di 2 milioni di visualizzazioni.

“Cara vita” Giuse The Lizia

Un’uscita particolarmente azzeccata questa del bagherese Giuse The Lizia che prova (e riesce) a proporre un sound più impegnato, quasi r&b, senza perdere quella vena teen, quella sua poetica così diretta e convincente.

“Illusione” Airam

Il brano viaggia su due piani di lettura e di significato differenti. Il primo è autobiografico e racconta di una relazione intensa, ma irrimediabilmente complessa.«Quando l’ho scritto stavo attraversando un momento buio», spiega Maria Tomaselli, in arte Airam. «Avevo finalmente trovato qualcosa che non credevo più potesse esistere in questa realtà. E per me, così disillusa, era qualcosa di veramente straordinario. Ma, dopo aver scoperto tanta luce, aver spostato tende e aperto finestre, mi sono ritrovata completamente sola in una stanza. Con in mano niente». Il secondo piano di lettura, invece, è venuto fuori allo scoperto dopo averlo scritto. Come spesso capita nella vita di comprendere certe cose importanti soltanto dopo mesi o addirittura anni. Protagonista è la canzone, un momento intimo, nel quale un’anima parla a sé stessa. Una sé stessa che ha faticato tanto per ritrovarsi, riconoscersi e per farsi riconoscere. Le immagini del video girate da Andrea Tomaselli nel territorio del catanese, le riprese sono state ospitate presso i Viagrande Studios. Il brano è stato realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music a Tremestieri Etneo.

“Alaccia” Giacomo Sferlazzo

«L’Alaccia è un simbolo di Lampedusa, su questo pesce per tanto tempo si è basata l’economia dell’isola», ricorda Giacomo Sferlazzo, cantautore e operatore culturale che sull’Alaccia ha scritto una canzone. «Fino agli anni Ottanta erano almeno una ventina i ciancioli, gli ultimi due sono stati dismessi un paio di mesi fa per essere riconvertiti in barche turistiche per il giro dell’isola. È finito un mondo».

“Millevite” Trinamica

Le “Millevite” dei Trinamica, trio siracusano, guidato dal batterista Fabio Incastrone, che propone una musica che riporta al rock, un sound puramente rock, in cui chitarra elettrica e percussioni sono al centro di una melodia di una carica e carisma inconfondibili.

“Verso ai versi” Dancemalora

In Dancemalora, Alberto Finocchiaro (chitarra e voce), Daniele Lo Re (basso), Ence Fedele (synth e tastiere) e Marco Galati (batteria) – disco d’esordio della band uscito nell’ottobre del 2021 – raccontano storie di solitudini, mancanze, paure e ossessioni. I brani sono il tentativo di rendere oggettive ed universali esperienze personali, per sputarle fuori, analizzarle e affrontarle. Si balla sulle macerie e si rimane sfatti, svuotati, sdraiati su un tavolo in attesa di riprendersi dal colpo.

The SwingLovers feat. Elisa Guarrella

La Big Band “The SwingLovers” è nata da un’idea del sassofonista ispicese Gianpiero Fronte, con lo scopo di scoprire e valorizzare musicisti locali e promuovere la conoscenza e la diffusione della grande musica, che nonostante appartenga ad un periodo trascorso del nostro tempo rimane sempre fresca e godibile. La formazione è quella classica delle Big Bands americane: una sezione ritmica completa (contrabbasso, chitarra e batteria) 5 trombe, 2 tromboni, 5 sassofoni, vale a dire un complesso di grande respiro che fa rivivere l’atmosfera che rese famose le grandi orchestre di Duke Ellington, Count Basie, Harry James, Woody Herman, Les Brown, etc. dalle quali emersero alcune vocalists diventate “stars” come Billie Holiday, Ella Fitzgerald, Helen Forrest, Doris Day e molti altri. Elisa Guarrella, laureanda in canto jazz al Conservatorio, ha partecipato con il gruppo del Conservatorio al “Sicilia Jazz Festival” del Brass di Palermo edizione 2021 e 2022, al “Jaci&Jazz” Festival di Acireale, ai “Pomeriggi musicali al centro storico” rassegna jazz di Trapani. È reduce dalla frequenza dei corsi estivi del Berklee College a Umbria Jazz Clinics.

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