Immergersi dentro e rivivere le pagine dei nostri grandi autori è possibile: da Porto Empedocle a Caltanissetta esiste un percorso che racchiude i simboli più sfavillanti del nostro genio isolano. Dalla casa di Pirandello alle reminiscenze che Porto Empedocle ha trasmesso all’immaginaria Vigata, passando, oltretutto, per bellezze naturalistiche come la Scala dei Turchi e la Valle dei Templi, un viaggio esistenziale unico nel suo genere

Vi piacerebbe immergervi in un’atmosfera che sembra uscita da un libro o dal set del vostro film preferito? Aggirarvi per luoghi iconici per scoprirne tutti i piccoli segreti che li rendono così affascinanti? Entrare in una comunione viscerale e quasi spirituale con un passato prestigioso che ancora oggi mostra le sue tracce indelebili? Se la risposta a tutti questi interrogativi è sì, in Sicilia esiste una meta – anzi, un insieme di mete, per essere più precisi – che fa proprio al caso del vostro istinto da avventurieri della cultura. Stiamo parlando della strada statale 640 (SS 640) che collega Porto Empedocle a Caltanissetta. La sigla identificativa di questo percorso vi dice poco? Forse perché dovremmo chiamarla col nome che da un po’ di anni a questa parte l’ha resa celebre e inimitabile, ovvero La strada degli scrittori. In uno spazio di quasi 75 km, infatti, è possibile riscontrare una densità fuori dal comune di luoghi legati alla letteratura nostrana. Un milieu inedito, forse poco noto al grande pubblico, che ci permette di rivivere la vita, le ispirazioni e anche i travagli di figure chiave come Sciascia, Pirandello, Camilleri, Tomasi di Lampedusa, Russello.

Immaginate, dunque, di essere in macchina, di avere la compagnia giusta e di portare con voi qualcuna delle opere più significative dei nostri scrittori. Ad esempio, pensate di chiudere gli occhi per ritrovarvi magicamente nella Vigata di Montalbano ed ecco che Porto Empedocle, luogo natìo di Camilleri, vi mostrerà in che modo lo scrittore abbia attinto da quei luoghi familiari; oppure state in guardia col vostro infallibile olfatto, perché da un momento all’altro potreste trovarvi a seguire la scia delle zolfatare che caratterizzano la Racalmuto sciasciana. Ma forse preferite qualcosa per palati ancora più fini, qualcosa che ha mantenuto intatto il suo mistero e la sua sofferenza originaria: se a incuriosirvi sono luoghi del genere, ecco che il Caos, località natale di Pirandello, il cui nome appariva allo stesso autore come il segno di un destino che lo avrebbe condotto a portare alla luce i segreti più reconditi della psiche umana, potrà essere di vostro gradimento. E che dire di Caltanissetta, che Sciascia frequentò come alunno di Brancati e come intellettuale maturo e che definì come “una piccola Atene” per la sua vivacità culturale, che mostra ancora oggi le insegne di una grandezza che fu?

Casa natale di Pirandello in località Caos.
Casa natale di Pirandello in località Caos.

Ma se questo assaggio non bastasse a rendere l’idea, il paesaggio naturale potrebbe certamente fungere da argomento di persuasione. Dove la trovate, del resto, una strada che da un lato ti fa nuotare tra le pagine della letteratura e dall’altro ti consente di ammirare la Valle dei Templi, i giacimenti di sale di Realmonte o la Scala dei Turchi? Qui, se ci è concesso, cerchiamo di rispondere noi: da nessuna parte. Non esiste altrove un simile aggregato di luoghi che sappia coniugare bellezza naturale e grandezza umana, che sappia trasudare storia e attualità – vedasi anche la galleria d’arte del Farm Cultural Park di Favara – in maniera così concentrata, ammirabile sia col movimento dei capelli al vento che con la staticità dell’occhio incantato di fronte a un monumento. Ed è per questo che, qualche giorno fa, ha fatto scalpore il crollo della casa dei nonni di Camilleri, dovuta all’ondata di maltempo che ha causato anche la tragedia di Casteldaccia. Una casa che l’associazione “La strada degli scrittori” intendeva trasformare in una fondazione a lui dedicata. Il progetto non si ferma, certo, ma le difficoltà adesso sono notevoli, come notevole è la tristezza dei siciliani nel vedere un pezzo del loro cuore strappato via, una tessera del mosaico abbattuta dalla furia cieca della natura. In mezzo alle meraviglie che la Strada ci offre, c’è un vuoto che va colmato per continuare a godere a pieno di un sentiero che racchiude una meraviglia tutta nostra.

Scala dei Turchi
Scala dei Turchi

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