I fantasiosi modi di dire siciliani che fanno riferimento ai piedi

Con il loro senso spesso metaforico e allusivo, le espressioni caratteristiche legate a questa parte del corpo hanno, nella parlata isolana, una larga diffusione. Da peri peri ad attisàri i peri, passando per peri longu, eccone una divertente carrellata

Fra le parti del corpo più utilizzate a scopi metaforici e di espressività del linguaggio, i piedi se la battono certamente con occhi, cuore e mani. In siciliano, infatti, sono numerosi i modi di dire che partono più o meno letteralmente dai piedi per arrivare a indicare azioni molto diverse fra loro.
L’uso forse più noto del termine è legato alla sua iterazione: “peri peri”, se associato a un verbo di moto o di posizione come “andare” o “stare”, si può riferire a una persona che trascorre la stragrande maggioranza del proprio tempo libero fuori casa, girovagando da un posto all’altro senza sosta e senza una meta precisa. Lo stesso soggetto può essere definito anche un “peri longu”, cioè una persona dal piede così lungo da tenerlo sempre fuori dall’uscio.

Con verbi come “lasciare” o “mettere”, invece, “peri peri” è traducibile per lo più come “alla rinfusa”, “senza un criterio specifico”, e si riferisce quindi a persone disordinate, che lasciano oggetti nel caos e che non si curano di metterli al posto giusto in tempi brevi.
Esiste, poi, una curiosa variante del detto italiano “stare con due piedi in una scarpa”, che è “mèttiri ccu du peri ‘nta ‘na scarpa” qualcuno e che significa trattare un individuo con durezza e metterlo al suo posto, impartendogli una gran buona lezione. Chi si comporta da spavaldo, però, rischia allo stesso tempo di “fari nèsciri i peri di fòra” (lett. fare uscire fuori i piedi, probabilmente da un abito lungo), cioè di esagerare e di apparire vanitoso.

Legate ai piedi anche due espressioni perifrastiche per indicare la morte di qualcuno: “attisàri i peri”, un modo dispregiativo per indicare qualcuno a cui si è irrigidita questa parte del corpo per via del rigor mortis, e il più neutro “mèttiri i pari a palìtta” (“posizionare i piedi a paletta”), che allude alla tipica posizione dei defunti con i piedi posti verticalmente, proprio come una paletta.

I “peri” siciliani, insomma, con le loro accezioni traslate e le loro stravaganti allusioni, sono sempre e comunque… Fra i piedi!

About Author /

Traduttrice di formazione, nonché editor, correttrice di bozze e ghostwriter, Eva Luna Mascolino (Catania, 28 anni) ha vinto il Campiello Giovani 2015 con il racconto "Je suis Charlie" (edito da Divergenze), tiene da anni corsi di scrittura, lingue e traduzione, e collabora con concorsi, festival e riviste. Ha conseguito il master in editoria di Fondazione Mondadori, AIE e la Statale di Milano, e ora è redattrice culturale - oltre che per Sicilian Post - per le testate ilLibraio.it e Harper’s Bazaar Italia. Lettrice editoriale per Salani, Garzanti e Mondadori, nella litweb ha pubblicato inoltre più di 50 racconti.

1 Comment

  • Giuseppe Mammino
    5 anni ago

    Ok ma si dice Pedi e non Peri

Comments are closed.

Start typing and press Enter to search