Lo stellato Giuseppe Raciti: «Ecco perché Covid-19 non sarà la fine della ristorazione»

Lo chef siciliano, insignito lo scorso novembre della sua prima stella Michelin, oggi a casa tra video-ricette e studio. «Zash riaprirà in sicurezza appena possibile, ma il vero anno della gastronomia sarà il 2021»

[dropcap]«[/dropcap][dropcap]L[/dropcap]’estate 2020 probabilmente per il mondo della ristorazione ormai è compromessa, anche se non staremo con le mani in mano e ci attiveremo con tutte le necessarie misure per riaprire appena sarà possibile. Sarà anche un modo per prepararci al 2021, che sono certo sarà positivamente un “anno di fuoco”». A parlare è Giuseppe Raciti, chef del country boutique hotel Zash, premiato a novembre con la sua prima stella Michelin e oggi costretto come tutti a fare i conti con le conseguenze del lockdown. Siamo virtualmente entrati nella sua cucina di casa per capire come si sta attrezzando per la fase 2, tra nuove ricette e progetti per il futuro.

ESPERIMENTI CASALINGHI. Non deve essere male vivere in casa con uno chef stellato, soprattutto se ha approfittato di questo periodo di reclusione per sperimentare nuovi piatti: «In questi mesi – racconta Giuseppe Raciti – ho studiato tanto, provato nuove ricette, impastato il pane mettendomi alla prova con la lievitazione». Cucinare è un atto d’amore per sé e la propria famiglia, ma anche per mantenere il contatto con i clienti: «Sui social come Facebook e Instagram ho caricato video mentre sono all’opera in cucina così da sentirmi vicino ai miei affezionati clienti attraverso commenti e messaggi».

ESPERIENZE STELLATE. Nonostante la fase 2 dell’emergenza sanitaria consenta ai ristoratori di riaccendere i fornelli per il servizio a domicilio e l’asporto, non tutti trovano questa soluzione conveniente: «Zash si trova a Riposto, in un posto abbastanza fuori mano per il delivery. Inoltre chi va in un ristorante stellato vuole godere di tutto, compresa la location, e assaporare un’esperienza slow food. I nostri piatti non sono pensati per l’asporto: come arriverebbe a casa una frittura non consumata subito? Dobbiamo puntare a tenere alto il livello» spiega Giuseppe Raciti.
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QUANDO E COME RIPARTIRE. Anche quando sarà legalmente possibile ripartire, i ristoranti potrebbero avere bisogno di più tempo per riaprire: «Noi di Zash abbiamo la fortuna di trovarci in una zona non caotica, con grandi spazi all’aperto. In questo modo – svela Raciti – sarà possibile disporre i tavoli con almeno due metri di distanza tra loro nelle varie aree del giardino». Non si tratta solo di distanziamento sociale, ma di numerose misure di sicurezza: «Tutto il personale dovrà essere munito di guanti e mascherine, i piatti saranno dotati di cloche, il pane non potrà essere servito su taglieri di legno perché troppo porosi e non ci saranno più buffet. Addio alle tavolate da colazione degli hotel, ognuno avrà la sua portata». Anche il personale dovrà rispettare severe norme igieniche: «Tra i camerieri chi prende le comande, apparecchia e sparecchia non potrà servire ai tavoli».

UN ANNO D’ORO RIMANDATO. «Prima di ripartire – confessa lo chef – dobbiamo vedere l’andamento di queste settimane e perciò credo che attenderemo metà giugno. Non possiamo permetterci di riaprire per poi dover chiudere di nuovo. Bisogna avere un minimo di prenotazioni certe per aprire e assumere il personale». Di fronte a un prevedibile calo di clientela Giuseppe Raciti esprime un po’ di rammarico: «A fine 2019 ho vinto l’ambita Stella Michelin e quindi il 2020 sarebbe dovuto essere l’anno di Zash: già a febbraio, che normalmente è un mese morto, abbiamo avuto un boom di clienti. Ora abbiamo perso la nostra estate d’oro». Rammarico, ma non rassegnazione: «Non tutto è perduto, ma rimandato al 2021: la gente avrà ancora più voglia di andare a cena fuori o di rilassarsi in una suite con piscina privata con uno dei pacchetti che stiamo realizzando».

A SCUOLA DI CUCINA. Giuseppe Raciti non è solo uno chef, ma anche un giovane pronto a trasmettere le proprie conoscenze: insieme agli amici chef Simone Strano, Giovanni Grasso e Peppe Torrisi ha messo su il gruppo “Chef con la coppola”, che da poco più di un anno propone la scuola di cucina “Chef con la coppola”, sita a Riposto, che ripartirà l’uno giugno. «La scuola non si è mai fermata, abbiamo continuato a lavorare per offrire ai nostri iscritti soddisfazione e sicurezza al momento della riapertura. Preferiamo avere un numero limitato di allievi fisicamente presenti più che ricorrere alle video-lezioni: non tutti a casa dispongono degli ingredienti e delle attrezzature necessari per le ricette insegnate» conclude lo stellato.

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Laureata con il massimo dei voti in Filologia Classica all’Università degli Studi di Catania, Olga Stornello (classe 1994) è giornalista pubblicista dal 2019. Dopo aver acquisito il tesserino grazie alla collaborazione con varie testate (tra cui, oltre “Sicilian Post”, il quotidiano “La Sicilia”), ha frequentato il master RCS Academy “Scrivere e comunicare oggi: metodo Corriere” nel 2020. Tra le sue intramontabili passioni, al di là della scrittura, si annovera anche la danza, che pratica da sempre.

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