Siti archeologici come quelli situati nelle cittadine di Segesta e Selinunte, nell’agrigentino, sono conosciuti ai quattro angoli del mondo per via dei loro templi e reperti di inestimabile valore. Ma quanti di chi li hanno visitati conoscono altrettanto bene la storia etimologia di queste due località?

Insolite e antichissime, infatti, le loro denominazioni toponomastiche si devono alle popolazioni che le ha fondate, e hanno a che fare in entrambi i casi con la posizione strategica in cui è stato stabilito di erigerle.

Cominciamo da Segesta, a cui è legata la teoria attualmente meno certa, ma secondo la quale il riferimento sarebbe a un’arcaica e poco documentata divinità del popolo romano che fungeva da protettrice delle messi: il suo nome era Seges, che potremmo tradurre in italiano come biada, ed ecco spiegato il motivo per cui probabilmente questa terra fertile venne chiamata proprio così.

Non tutti sanno, fra l’altro, che anche il piccolo e panoramico comune di Sestri Levante, in provincia di Genova, sarebbe accomunato dalla stessa etimologia, dal momento che il paese era noto in latino come Segesta Tigilliorum (poi evolutosi per l’appunto in Sestri), luogo dunque di coltivazioni e che doveva appartenere a una tribù della famiglia dei Liguri conosciuta proprio come Tigulli.

Ma torniamo a noi, e passiamo adesso a osservare più da vicino il nome di Selinunte. Cittadina fortificata di origini greche, Selinunte era nota come Σελινοῦς (Selinous) in greco e Sclīnus in latino, la cui radice è la stessa del sostantivo σέλινον (sélinon), ovvero apio.

Si trattava di una pianta erbacea medicinale che, come racconta Treccani, era particolarmente abbondante nelle colline su cui sorse il centro urbano, e che non a caso diede il nome anche al fiumiciattolo che terminava poi nell’area nordoccidentale della città (oggi detto Modione). Due luoghi che fin dall’antichità si sono distinti dunque per le loro caratteristiche atipiche, e che ancora oggi rimangono dei punti di riferimento imprescindibili per chi vuole riscoprire una delle aree più suggestive della Magna Grecia.

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