Se domandi a un americano chi sia Rick Steves, difficilmente questi faticherà a risponderti. Grazie al grande successo della serie tv “Rick Steves’ Europe” trasmessa sulla American Public Television a partire dal 2000, questo personaggio televisivo è considerato negli USA una vera celebrità, complice la sua filosofia di viaggio che incoraggia le persone ad esplorare le aree meno turistiche delle destinazioni per immergersi nello stile di vita degli abitanti del posto.  Lo avevamo incontrato alcuni anni fa, in occasione del suo ultimo viaggio in Sicilia, quando ci aveva confessato di voler lavorare sulla «percezione distorta» degli americani sull’isola. «Pen­sa­no sia pe­ri­co­lo­sa, spor­ca e “dif­fi­ci­le” – aveva confessato – ma è im­por­tan­te fare sa­pe­re, in­ve­ce, quanto possa invece essere si­cu­ra, pu­li­ta e ac­co­glien­te». Nel solco di quella promessa non dimenticata, Rick Steves ha recentemente dedicato un approfondimento alle tradizioni culinarie siciliane sul Daily Herald – HeraldNet di Washington. «Ricordo la mia visita in Sicilia un paio d’anni fa come una sfilata di deliziosi pasti – ha spiegato in premessa –  ognuno pieno di prelibatezze stagionali e locali che si sono mescolate con la storia di quest’isola. In Italia il cibo è una forma d’arte, ma in Sicilia è più simile a una religione»

UN MIX DI CULTURE DIVERSE. «Scegliendo tra couscous di pesce e spaghetti alla bolognese nello stesso menu, sai di essere ad un crocevia di culture. Grazie a secoli di influenze nordafricane e mediorientali, la cucina siciliana include ingredienti distintivi come couscous, mandorle, zenzero, albicocche, cannella e molti agrumi. Gli arabi che sono venuti qui hanno reso popolari i cibi fritti. La cucina siciliana arriva anche con tocchi greci e spagnoli». La multiculturalità siciliana è ciò che più ha colpito il conduttore americano, che all’interno del pezzo tuttavia non dimentica di sottolineare la tipicità di alcuni prodotti locali, dovuti al clima temperato e alla presenza di suoli particolari, come quello vulcanico».

«Uno dei modi migliori di mangiare in Sicilia è lo street food, meglio se provato al mercato di Ballarò a Palermo»

Il mercato di Ballarò a Palermo

IL VERO STREET FOOD? A BALLARÒ. Per Steves, uno dei modi più memorabili per mangiare in Sicilia è anche uno dei più economici: lo street food. Meglio se provato al mercato di Ballarò a Palermo. «Qui – continua – i venditori mantengono ancora la tradizione araba di chiamare i passanti in modo cantilenante, come un banditore. Carrelli di cibo sono sparsi tra le bancarelle, vendendo panelle (frittelle di ceci), sfincione (pizza soffice con acciughe), crocchette di patate e molti altri cibi». Il popolare conduttore televisivo non ha poi dimenticato di citare l’annosa disputa arancino-arancina: «A Palermo  queste polpette di riso vengono chiamate “arancine”, sono fatte con sugo di carne e aromatizzate con zafferano. A Catania e nel resto d’Italia chiamano invece questo piatto arancino, aggiungendo il pomodoro al ripieno. Due cose (il nome e la presenza del pomodoro, ndt) che un palermitano non accetterebbe neanche morto».

Il celebre conduttore americano, grande appassionato di viaggi e innamorato della nostra terra, ha scritto una guida culinaria per il Daily Herald - HeraldNet di Washington. Dal cioccolato di Modica alla pasta alla Norma, passando per gli arancini e gli spaghetti ai ricci, ecco tutto quello che un turista non può assolutamente perdersi
Cioccolato di Modica

L’ORIGINE DI PIATTI E ALIMENTI TIPICI. L’excursus culinario non manca di raccontare alcune tipicità: Trapani viene quindi indicato come il luogo migliore per assaggiare del cous cous di pesce, mentre Modica per il cioccolato “granuloso e agrodolce”. «Per scoprirne l’origine – spiega Steves – bisogna partire dal fatto che la Sicilia fosse sotto il dominio spagnolo proprio mentre gli esploratori stavano tornando dal Nuovo Mondo con nuovi cibi esotici, tra i quali i semi di cacao. Modica ha fatto suo questo nuovo ingrediente, frantumandolo su piastre di basalto e aggiungendo zucchero locale, creando una prima versione di barrette di cioccolato». 

«A Catania dovete provare il seltz limone e sale. Può sembrare strano ma si tratta di una bevanda estremamente dissetante»

A CATANIA? SELTZ LIMONE E SALE. «A Catania, sulla costa orientale della Sicilia, alla base dell’Etna, potrai dissetarti con un seltz e limone, ovvero succo di limone appena spremuto con acqua seltzer. Può sembrare strano, ma un po’ di sale renderà questa bevanda estremamente dissetante». Il capoluogo etneo è anche citato per la popolarissima pasta alla Norma. «Intitolata a un’opera del compositore catanese Vincenzo Bellini, è fatta con melanzane fritte, salsa di pomodoro, basilico e ricotta salata. Una scelta di alto livello per coloro che amano il gusto del mare sono invece gli spaghetti ai ricci, spaghetti conditi con ricci di mare».

I VINI SICILIANI. La breve guida di Steves si sofferma poi sui vini siciliani, descrivendone varietà e tipologie, con una particolare attenzione all’Etna. «La zona  è diventata una calamita per i produttori grazie al ricco suolo vulcanico e ai vitigni antichi. Le aziende vinicole si raggruppano attorno al versante nord, come una Napa Valley siciliana».

«I dolci più famosi e migliori dell’isola sono i cannoli, dopo averne assaggiato uno capirete anche voi perche in Sicilia sono “sacri”».

DULCIS IN FUNDO. «I dolci più famosi e migliori dell’isola – conclude Steves – sono i cannoli. Una sorta di tubo di pasta fritta croccante che viene riempito con ricotta zuccherata, quindi spolverato con zucchero a velo». L’americano mette in guardia anche sul piano della preparazione: «Un vero cannolo di alta qualità viene riempito al momento in cui lo ordini, viceversa si perderà la sua croccantezza. Dopo averne assaggiato uno capirete anche voi perché in Sicilia i cannoli sono “sacri”».

Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email