Alle origini della mènnula, la mandorla dai mille significati

Dal seme al conseguimento della maturità, dal dare uno schiaffo al fare una previsione. Proveniente dal latino con mediazione dell’Italia settentrionale, ecco una parola che i siciliani sembrano si divertono ad utilizzare in svariati e curiosi contesti

Per antonomasia la Sicilia è, oltre alla terra dei pistacchi, anche quella delle mandorle: esistono infatti i mènnuli muddìsi (mandorle dal guscio tenero), i mènnuli turchi (dalla caratteristica forma rotonda), i mènnuli rapparèddi (ovvero piccole) e perfino i mènnuli agghiazzati (cioè quelle glassate o confettate). Nella zona di Bronte, in provincia di Catania, il corrispettivo in dialetto è mèndura, a Fantima amènua, mentre del resto della Sicilia la voce più diffusa è appunto mènnula.

Nell’isola il termine arrivò dal Piemonte e dalla Liguria, da cui si diffuse poi grazie alla dominazione lombarda. A propria volta, però, l’origine di questa parola dialettale rimane curiosa, dal momento che in generale l’etimologia di riferimento, tanto per molte parlate locali del nostro Paese quanto per la lingua italiana stessa, è quella greco-latina di amigdala. Il sostantivo divenne poi amiddula e, infine, evolse in amàndula nel tardo latino, mentre nella Trinacria arrivò in una forma non documentata che pare essere amèndula.

Altrettanto interessanti gli svariati modi di dire che nella regione hanno per protagonista le mandorle e che continuano a essere molto diffusi anche fra le nuove generazioni. Scacciàri ‘a mènnula, per esempio, in senso lato significa immaginare o prevedere qualcosa (una sorta di “mangiarsi la foglia” alla lontana, quindi), mentre dare ‘na bella mènnula è sinonimo di mollare a qualcuno uno schiaffo. Universalmente nota è poi l’espressione fari quagghiari ‘a mènnula, traducibile con “diventare finalmente maturo”, dopo una lunga attesa, mentre forse meno nota è l’associazione della mènnula amara con soggetti particolarmente boriosi.

Infine, attenzione a pericolosi qui pro quo. Se qualcuno vi dovesse proporre di comprare mènnuli pagando con altre mènnuli non aspettatevi che vi stia suggerendo una chissà quale forma di antico baratto, perché in realtà vi sta solo facendo notare che il denaro si paga con altro denaro (forse per associazione di idee con la forma delle monete). Dopotutto, quali semi sono più “ricchi” di significati delle mandorle per un siciliano?

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Traduttrice di formazione, nonché editor, correttrice di bozze e ghostwriter, Eva Luna Mascolino (Catania, 28 anni) ha vinto il Campiello Giovani 2015 con il racconto "Je suis Charlie" (edito da Divergenze), tiene da anni corsi di scrittura, lingue e traduzione, e collabora con concorsi, festival e riviste. Ha conseguito il master in editoria di Fondazione Mondadori, AIE e la Statale di Milano, e ora è redattrice culturale - oltre che per Sicilian Post - per le testate ilLibraio.it e Harper’s Bazaar Italia. Lettrice editoriale per Salani, Garzanti e Mondadori, nella litweb ha pubblicato inoltre più di 50 racconti.

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