In Sicilia lo “Yes man”
Jim Carrey sarebbe
un “muru vasciu”

Negli Stati Uniti lo chiamerebbero Yes man, come d’altronde si intitola l’omonimo film con Jim Carrey. In Sicilia, per definire il concetto, esiste invece un’espressione metaforica e dal significato un po’ più ampio, che è sopravvissuto fino ad oggi nella forma muru vasciu. A chiamare così qualcuno può essere un genitore, un amico e perfino un nemico, perché molto dipende dalla sfumatura che assume il sintagma e dalla connotazione che si decide di affibbiargli.

Se a dirlo è una mamma affettuosa, forse è perché della sua prole approva in pieno la malleabilità, qualità preziosa per convivere pacificamente fra le mura domestiche. Di contro, se la definizione viene in mente a qualche amico, probabilmente si dovrà al fatto che la persona in questione è generosa, sempre pronta a dire di sì e a mettersi a disposizione di chi ne ha bisogno. Al contrario, se l’appellativo viene scelto da qualcuno che ci ha in antipatia potrebbe sottolineare un nostro punto debole peculiare, ovvero quello di non sapere farci rispettare fino in fondo dagli altri.

In dialetto, infatti, muru vasciu indica un muro basso, che a mala pena si nota e su cui ci si siede con facilità. Lo si può apprezzare per questa sua caratteristica, ma si può anche rischiare di sfruttarlo per pura comodità personale, per non complicarsi la vita e avere sempre “le spalle coperte”, dato che dopotutto il muru vasciu non si ribella mai. Esattamente come uno yes man, quindi, è un soggetto che deve prestare attenzione alle persone con cui ha a che fare e ai “sì” che pronuncia, cercando di non trasformare la propria apertura in una zappa pronta a cadergli sui piedi.

Non a caso, nella sua accezione peggiore il muru vasciu ha un carattere manipolabile, non riesce a prendere decisioni ben ragionate e si affida agli altri per esprimere giudizi, rischiando di non essere considerato un punto di riferimento carismatico per chi lo conosce, per quanto di buon cuore. E voi? Conoscete qualcuno che risponde a questa descrizione?

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Traduttrice di formazione, nonché editor, correttrice di bozze e ghostwriter, Eva Luna Mascolino (Catania, 28 anni) ha vinto il Campiello Giovani 2015 con il racconto "Je suis Charlie" (edito da Divergenze), tiene da anni corsi di scrittura, lingue e traduzione, e collabora con concorsi, festival e riviste. Ha conseguito il master in editoria di Fondazione Mondadori, AIE e la Statale di Milano, e ora è redattrice culturale - oltre che per Sicilian Post - per le testate ilLibraio.it e Harper’s Bazaar Italia. Lettrice editoriale per Salani, Garzanti e Mondadori, nella litweb ha pubblicato inoltre più di 50 racconti.

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