Se nel darvi un’indicazione stradale i siciliani vi consigliano di prendere una vanèdda, non confondetela con il nome specifico di una strada o con chissà quale altro oggetto che potrebbe servire a farvi orientare meglio: in dialetto, infatti, la vanèdda non è altro che un sinonimo di vicolo, strada stretta, o talvolta di stradina di campagna.

Si tratta, in altre parole, di un passaggio che magari non salterebbe subito all’occhio, ma che spesso in Sicilia può portarvi con più rapidità alla vostra destinazione finale. L’origine di questa curiosa parola, anche se ancora incerta, si pensa possa risalire al francese venelle, che significa proprio vicoletto, stradina, a sua volta derivato dal latino vena (cioè vena, vaso sanguigno).

La radice sarebbe la stessa del termine latino e italiano via, e sarebbe quindi da ricondurre *weǵʰ-: ecco perché, stando agli esperti, una vena equivarrebbe al canale al cui interno può circolare il sangue, come se seguisse un vero e proprio percorso “stradale”, mentre intanto da questo sostantivo si è arrivati a descrivere in alcune aree come quella della Trinacria i passaggi urbani più angusti.

Come se non bastasse, la vanèdda sull’isola è diventata protagonista di alcuni singolari modi di dire. Il più comune è senza dubbio aprìri (o ràpiri, in base alle zone) ‘a porta a vaniddùzza, ovvero aprire la porta come lasciando aperto un vicoletto: un sinonimo metaforico di lasciare la porta socchiusa, o di tenere la porta un filo aperta, in base ai punti di vista.

E c’è poi un antico proverbio, diffuso soprattutto nel trapanese, che recita: ‘Ntra vanèddi e ‘ntra curtìgghia, tinta è ‘dda matri chi ci teni ‘a fìgghia, Abbiamo già approfondito il significato di curtìgghiu (specie nella sua sfumatura figurata) e dell’aggettivo tintu, ma in breve potremmo riprendere la struttura dell’espressione idiomatica spiegandola così: Fra viuzze e fra cortili, è una cattiva madre quella che tiene lì la figlia. Detto altrimenti, sarebbe un invito a lasciare le ragazze libere di muoversi tanto quanto i loro coetanei: una perla della saggezza popolare spesso attuale ancora oggi.

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