Abbiamo già parlato in precedenza della cura e dell’attenzione che dedicano i siciliani all’arte di azzizzàrisi e di allicchittàrisi, ossia rispettivamente di truccarsi, acconciarsi e abbellirsi quanto più possibile prima di un’occasione particolare. Ma non è tutto qui, perché nella Trinacria un altro verbo che si abbina spesso e volentieri ai precedenti è anche allistìrisi o (allistìrsi, in base alle zone).

E chiariamo subito di cosa si tratta: siamo stavolta davanti a una parola che, in senso più generale, riguarda l’atto di rendersi pronti, di essersi preparati a dovere e di avere ora la giusta mise con la quale presentarsi a un evento importante, a una ricorrenza speciale o a un incontro per il quale si era stati a lungo in trepidante attesa.

Fatta questa premessa, si potrebbe pensare che la sua etimologia abbia quindi a che fare con il mondo dei cosmetici, dell’estetica o anche solo della cura di sé, quando invece la realtà è ben diversa e ci riporta nientemeno che al mondo militare. Allistìrisi, infatti, è una parola derivata dal verbo spagnolo alistar, che anticamente voleva dire arruolarsi.

Chi veniva assoldato nell’esercito, d’altronde, doveva avere già compiuto l’età necessaria a raggiungere i propri commilitoni ed era considerato idoneo dallo Stato e dalle autorità al compito di sicurezza nazionale che gli veniva assegnato, motivo per cui era indispensabile che arrivasse organizzato e consapevole del suo ruolo alla data fatidica.

Ecco perché chi era reclutato era ritenuto di default una persona pronta allo scopo, una che aveva già compiuto un certo percorso e che ora si rimboccava le maniche per intraprenderne un altro ancora più impegnativo: una persona senza dubbio allistàta, direbbero oggi non a caso i siciliani, ovvero pronta e ben preparata al futuro, qualunque sorpresa le stesse per riservare.

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